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Visualizzazione dei post da gennaio, 2014

Il miracolo della speranza

Ieri sera il mio lavoro mi ha portato, come capita spesso, ad assistere ad un consiglio comunale... all'ordine del giorno regolamenti urbanistici di cui, confesso, non ho capito tanto ma una cosa mi è rimasta impressa... e non riguarda l'urbanistica! Si tratta di qualcosa che un consigliere ha voluto leggere prima dell'inizio della seduta... sono rimasta sorpresa, non mi aspettavo di udire delle parole così in quel momento.. ero stanca, e anche un po' scocciata di essere lì e quelle parole mi hanno svegliato, richiamato a me stessa, a quel "me stessa" che va ben oltre a ciò che facevo, e pensavo di fare, in quel momento... Mi ci sono ritrovata, anzi ho ritrovato me ragazzina quando ho iniziato a pensare che le persone non sono cattive, mai... che il male ha un'origine ben più complessa e misteriosa che non la cattiveria. Mi rendo conto che si tratta di una mia opinione in-condivisa da tanti.. ma questo non mi impedisce di scriverla. Le parole in quest...

In un mare di nuvole

Una nave volante solca le nuvole illuminate dalla luna. Si ferma davanti alla finestra della mia camera: scende un tipo in smoking. Dall'alto della sua nuvola mi guarda con il binocolo, poi se lo mette in tasca e mi fissa con le braccia sui  fianchi. Ad un tratto si mette a ballare il tip tap, nel più assoluto silenzio. Finisce, si toglie il cappello, fa un inchino e risale sulla nave che riparte verso ovest, dove le nuvole sono più scure. Guardo la poppa della nave che si allontana tranquilla, illuminata da qualche fulmine... Ho immaginato questa scena ieri sera..  penso che potrebbe essere mille cose: la ma vita che scorre tranquilla, più allegra e spensierata di quanto m'accorga... oppure un treno (emmm nave!) perso.. o qualcuno che mi da la sveglia?... forse si, qualcuno che mi dice: svegliati!... può essere... Ah dir la verità ho immaginato questo ometto in smoking fare altre cose: formare un cerchio di luce con le dita e lanciarlo in aria.. io guardo, sempre dalla ...

Incontro

E' entrata accompagnata dalla madre. Non è più una bambina, deve avere almeno 20 anni o forse di più. Lei non parla, guarda in alto a destra e sta in piedi con le mani in tasca; parla sua mamma: "abbiamo un appuntamento per le 17, io vado a fare la spesa nel frattempo, arrivederci". Ah, penso io, l'appuntamento è per la figlia. Allora le dico di accomodarsi, che entro pochi minuti sarebbe stato il suo turno. Lei mi guarda dopo qualche istante perchè con lo sguardo stava ancora seguendo la madre che si allontanava nel corridoio del centro commerciale. Si gira verso di me solo quando le ripeto la frase, questa volta più lentamente e con una combinazione di sguardo e voce più gentile. Allora lei mi guarda, sorride, annuisce e si siede in attesa sul divano. Guarda fuori dalla porta, continuamente, lo sguardo fisso e vuoto allo stesso tempo. Ogni tanto si gira verso di me, io le sorrido e lei ricambia, poi fissa la libreria, a pochi centimetri da lei. Questa volta le...