Un conto sono i pensieri di pace, un conto sono le immagini di morte e i video shokkanti che circolano in questi giorni su fb e non solo. Il tutto accompagnato da un repertorio di scritte che nella maggior parte de lla volte gridano allo "stop bombe" da un lato e all'odio verso il "nemico" dall'altro. E giù una marea di commenti di gente indignata - sul divano - con il coltello tra i denti a fare gli esperti di crisi internazionali. Come se postare continuamente l'immagine di bambini insanguinati o di militari-diavoli, servisse a qualcosa... come se ci si rendesse conto solo ora che nel mondo - non solo a Gaza e Israele - c'è la guerra e ogni forma d'ingiustizia. Sembra una gara a chi mette il post più macabro o strappalacrime. Non dico che non ci dev'essere informazione e che le persone non debbano formarsi un'opinione ma, riusciamo a capire quando tutto questo sfocia in un delirio di accanimento inutile? Sì, inutile, al 100%. Anzi,...
"Non smettere mai di cercare, di andare oltre, di creare orizzonti, dentro e fuori di te"