Passa ai contenuti principali

Tarocchi. Il Papa: la saggia terra di mezzo in cui tutto si trasforma

Immaginate il Papa dei tarocchi che si alza l'abito rosso e inizia a correre veloce, con barba bianca al vento e un braccio alzato a tener ferma la mitria sulla testa... e in un batter d'cchio, in un'immagine allo stesso tempo buffa ed energica, attraversa un ponte in pietra sopra un fiume.

Una volta arrivato dall'altra parte del ponte, si gira indietro a guardare verso la sponda da cui era partito e con un ampio cenno del braccio, mentre riprende respiro, invita una vasta folla ad attraversare il ponte: "Venite avanti tranquilli".
E tutti lo seguirono.

Ecco il Papa, il "papà", il "ponte", colui che guida, colui che insegna, colui che avverte, colui che rassicura. Il Papa è il ponte tra le sponde, tra il prima e il dopo, tra ciò che pensiamo e ciò che faremo. E' la saggia terra di mezzo in cui si creano le condizioni in cui tutto si realizza.

La carta, all'apparenza statica, contiene in sè il mistero del movimento dell'energia della conoscenza che guida.
A pochi giorni dal Natale è questa la visione che ho davanti agli occhi: il tarocco del Papa che scatta in avanti e si fa seguire dagli altri, da chi ha bisogno di un aiuto, di una rassicurazione da parte di chi ne sa di più.

Le cose più importanti non si dicono (come dimostra la bocca "a croce" del Papa) ma si custodiscono nel cuore e poi si fanno, sempre per il bene di tutti.
Buon attraversamento del ponte!

(P.s. Assomiglia un po' a babbo natale non trovate?)

Commenti

Post popolari in questo blog

Storia di una pecora bianca che voleva rimanere bianca

Questa è la storia di una pecora coraggiosa. Cosa ha fatto di così eroico questa pecora per essere definita coraggiosa? Ha per caso saltato un burrone a piedi pari? Ha combattuto contro un branco di lupi uscendone vincitrice? Ha salvato un intero gregge da terribili macellatori? No, niente di tutto questo, la pecora di cui vi parlo, ha semplicemente deciso di rimanere bianca, mentre tutto il mondo diventava nero. Insomma, c'era una volta una pecora bianca e, in quanto bianca, non aveva vita facile. Erano passati i tempi in cui si diceva “quello è la pecora nera della famiglia”, arrivato il XXI secolo la parola d'ordine era “Esci dal gregge, vai contro corrente, non fare quello che ti hanno sempre detto di fare!”. Ottimi consigli certo, un po' di sana trasgressione fa sempre bene, così come vanno sempre accettate di buon grado gli inviti a ragionar con la propria testa, ma in quel periodo tutto questo era stato preso alla lettera. Fino al punto che un giorno una...

Il tempo dei cervi

Era il tempo dei cervi, una manciata d'anni fa che però sembra un'altra vita. Il passato è una bolla volante che ci racconta storie... di quelle magiche che non muoiono mai. Come questa... Andavo a camminare la mattina all'alba. Percorrevo  il sentiero sul Rubicone e molto spesso vedevo una famiglia di cervi (che forse erano daini o caprioli...). Li vedevo camminare tranquillamente sui pendii che ci sono tra la Villa Di Bagno e il centro sportivo Seven. Sbucavano tra una macchia di vegetazione e l'altra... prima alcuni adulti e poi altri piccoli... ed inutile dirlo, quando incontri creature del genere tutto si ferma. E io mi fermavo, stavo immobile ad osservarli... e loro spesso osservavano me... si fermavano per qualche istante e poi ripartivano. Io trattenevo il fiato dall'emozione e perché temevo di spaventarli col minimo movimento. Tra noi c'erano il fiume, qualche metro di terreno e mille misteri. Era diventato ormai un appuntamento quotidiano... al mattino...

La foglia che non voleva staccarsi dal ramo

Il vento fresco aveva iniziato a soffiare da fine agosto, e già parecchie di loro si erano lasciate cadere, finendo sul terreno calpestato dai bagnanti. Nel viale alberato a pochi passi dal mare, la foglia pensava alla sua fine imminente con paura: "non voglio staccarmi dal ramo - diceva a se stessa - non voglio staccarmi da te - diceva all'albero - con gli occhi gonfi di lacrime". L'albero pensava che in vita sua era la prima volta che una foglia gli aveva valuto così bene e la rincuorava come poteva: "Non hai nulla da temere, quando ti staccherai da me e ti lascerai cadere nel vuoto sarà bellissimo, sarà come volare". La foglia si sentiva sempre più stanca, mentre il suo colore, da verde, diventava giallo con infuocate sfumature rosse: "Sei sempre più bella - le diceva l'albero - guàrdati, sembri una candela accesa.. per questo ti devi staccare, altrimenti finirai per bruciarmi!" e tentavano, entrambi, di sorridere... Poi, arrivò quel...