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Quello che non c'è, esiste


E' quello che perdiamo che ci spinge a sfondare i muri, alla ricerca di ciò che non si vede più con gli occhi.

Non ci basta accarezzare il vetrino del portafoto. Non ci basta mandare un bacio all'immagine di chi abbiamo perduto, lucidarne la cornice, mettere un vasino di fiori, sospirare e lanciare buoni pensieri.

Non basta soprattutto nei giorni di festa, quando arriva la domenica e "si sta tutti insieme", quando accade qualcosa di bello, quando nevica.

Non ci basta pregare, ricordare, raccontare. Noi chiudiamo gli occhi e dobbiamo vedere cosa è successo.

Non vi capita mai di chiudere gli occhi per tentare di vedere? Di abbandonarsi al buio come per cercare qualcosa che nella luce non si vede, che nella luce non c'è.

Non ci basta sapere che non c'è.

Perchè invece c'è, e ci sarà sempre una parte di noi che sfonderà ogni logica, ogni evidenza, ogni inesistenza di prove, ogni insuccesso, ogni nulla in cui ci perdiamo.

Probabilmente torneremo al porto sempre a reti vuote, apriremo mille volte la mano per vederla vuota, riapriremo ogni giorno gli occhi senza averlo trovato.

Ma c'è.


 

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