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Caro cagnolone, viviamo in una società violenta

Oggi ho visto un grosso cane bianco, steso in mezzo alla strada. Un ragazzino gli stava vicino e lo accarezzava, cercando allo stesso tempo di convincerlo ad alzarsi perché sicuramente sarebbero arrivate delle auto..
Il cane ad un certo punto si è alzato e lentamente ha ripreso a camminare a fianco al suo giovane amico umano. Un nodo mi ha stretto la gola mentre osservavo quel cagnone, probabilmente anziano e bisognoso di riposarsi, che si allontanava lentamente.

Ho pensato a tutte le volte in cui dalla finestra controllo dove si trova il mio gatto: se lo intercetto in giardino mi sento sostanzialmente tranquilla, se vedo che è sul ciglio della strada o nel cortile dei miei vicini, mi sale un velo di preoccupazione perché so che si espone a dei pericoli reali.

Sempre più spesso penso che viviamo in una società violenta, un mondo in cui ad esempio dobbiamo scegliere se: tenere il nostro gatto chiuso in casa raccontandoci che tanto sono felici lo stesso perché dormono e mangiano tutto il tempo; oppure farlo uscire accettando di esporlo a pericoli raccontandoci che è giusto in nome della libertà. Ognuno di noi sceglie in base alla propria situazione e cerca il giusto compromesso in buona fede ma.. dove sta la verità? la soluzione migliore?

Io credo che sia sbagliato il fatto stesso che esista questo problema: o accetti di vivere sotto un perenne velo di sensi di colpa perché imprigioni il tuo animale, o con una continuo senso di allarme perchè sai che fuori può succedere di tutto.

In questo momento parlo di animali ma il discorso vale per ogni altro essere vivente, umano e non.
Perché pensiamo sia normale sfrecciare ai 100 all'ora appena c'è un rettilineo libero di 100 metri? Che sia autostrada o strada residenziale o di campagna, sembra non faccia differenza.
Perché c'è questa folle fretta che possiede la maggioranza delle persone, a volte senza un reale motivo?

Viviamo nei tempi dell'emergenza, ce la alimentano da fuori ma ce l'abbiamo già dentro da anni: siamo come posseduti da un correre che spesso non ha una meta degna di noi e di chi siamo davvero.

Sogno un mondo in cui le persone guidano piano perché sanno che ci sono piccoli animali (o bambini o altri!) che possono attraversare la strada, che guidano ad una velocità tale che consente di fermarsi in caso di necessità..
Sogno una società in cui siamo presenti a noi stessi, perché alla fine è questo che manca: ESSERCI DAVVERO. Allora in modo naturale il nostro ritmo infernale rallenterebbe perché ne avvertiremmo tutto il vuoto e ogni cosa, paradossalmente, andrebbe "in fretta" nel verso giusto.. per tutti.

Miriam

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