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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

In viaggio. La vita oltre il muro

Un giorno decise di partire. Non aveva in mente una meta precisa, voleva solo andare il più lontano possibile dal luogo in cui viveva. Voleva mettere migliaia di chilometri tra sé e il proprio lavoro di cui era diventato schiavo, “non vivo più – raccontava a tutti – alla sera sono triste perchè so che il giorno dopo devo andare al lavoro, al lavoro mi dispero perchè ho la sensazione di stare buttando via la mia vita”. Tanta strada, voleva mettere, anche tra sé e gli amici che ormai sentiva come estranei. “Senza offesa” diceva, “ma non sto più bene con loro, facciamo le cose che abbiamo sempre fatto, ma non mi piace più andare al bar o al cinema e scherzare con loro, cioè mi piace ma non mi appaga”.  E poi, voleva mettere migliaia di chilometri tra sé e lei, la donna con cui condivideva la vita da molti anni. “Non so più se amo mia moglie – diceva – le voglio bene e insieme ne abbiamo passate tante ma manca qualcosa, sento che questa non è la felicità”. Così, un bel gi...

Tu vali tantissimo

E RISUONA IL MIO BARBARICO YAWP SOPRA I TETTI DEL MONDO  SE hai un attimo (non fuggente!) di tempo, guarda questa scena del film l'Attimo Fuggente, e poi, se ti va, leggi il mio post   http://www.youtube.com/watch?v=siOVluurLYQ&feature=related Una foto tratta dal film "L'attimo fuggente" "Io credo che dentro di lei ci sia qualchecosa che vale moltissimo" Come si sentirebbe lo studente svogliato, o pigro, o timido, o insicuro, o "bullo"... nel sentirsi dire questa frase? BENE.. si sorprenderebbe, perchè forse nessuno gli ha mai detto una cosa simile.. e poi sentirebbe un brivido dentro, forse una morsa allo stomaco.. gioirebbe nel ricordarsi del suo valore e delle sue potenzialità.. Il ricordo di noi, delle nostre capacità, della meraviglia della nostra unicità, lo perdiamo per strada.. quasi subito.. già nei primi anni di vita iniziamo a mettere distanza tra quello che siamo e la vita che viviamo. Per questo, credo che le persone ...

Dedicato alla mia amica Ale, cooperante in Sud Sudan

Ale ed io A casa mia da qualche giorno la RAI non si vede, presa da un'inspiegabile voglia di tg, mi fermo su Canale 5. Parlano del Sud Sudan! Osta, ho pensato... La mi amica Ale è proprio lì, si trova a Bor dove lavora per una Ong e starà via mesi... Mi sono emozionata a sentir parlare di quel posto..  Ma mi ero sbagliata, dopo un istante ho realizzato che parlavano del Sud Sudan solo perchè  Guido Bertolaso - ex capo della protezione civile - adesso si trova là come volontario. E questo è un bene... Ma vorrei aggiungere che.. Nessuno, forse, farà un servizio su altri volontari o cooperanti meno famosi, a meno ché vengano rapiti, s'intende.. Il tg5 non parlerà di te Ale, che da anni superi mille difficoltà e pericoli per fare un lavoro utile davvero, per cui una paga adatta non esisterà mai.. ma non fa differenza, non è per questo che sei là, non avete - te e i tuoi colleghi - allertato le telecamere, per la vostra partenza.. ma siete comunque partiti, tante volte.. e...

Sveglia! Quel tramonto ti guarda!

Guarda nevica!... ma niente Guarda che bel tramonto!... niente Guarda che cielo che c'è sta sera! Guarda che onde che fa oggi il mare! Guarda il viale è tutto giallo coperto di foglie! NIENTE.. Vi è mai capitato? A me spesso.. Far notare una cosa bellissima e ricevere in risposta solo indifferenza, al massimo uno sguardo veloce verso l'oggetto della nostra meraviglia. Non credo che sia solo questione di gusti, credo che sia un serio problema di mancanza della capacità di stupirsi, di meravigliarsi.. Non è che le persone si sono abituate alla bellezza, perchè è impossibile abituarsi alla bellezza, è che proprio non la vedono. Credo che un campanello di allarme bisogna suonarlo! Com'è possibile che una persona davanti ad un tramonto che incendia il cielo non senta l'esigenza di fermarsi un attimo! Come può accadere che davanti ad una nevicata (da noi abbastanza rara) non venga spontaneo lo sbalordimento? Come può il mare in burrasca non destare meraviglia, ...

La bellezza e la vita di un albero morto

Ieri, tornando a casa, ho notato questo albero. L'avevo visto altre volte ma ieri ho deciso di fotografarlo, ho inchiodato la macchina e l'ho immortalato. Mi ha fatto venire in mente questo passo e ho deciso di condividerlo con voi: "[...] E sulla cima di un'altra collina c'era un albero morto, bruciato dal fuoco; nudo, grigio, senza una sola foglia. Quando guardavi quelle montagne, la loro bellezza e il loro profilo sullo sfondo del cielo azzurro, sembrava che questo albero da solo sorreggesse il cielo. Aveva molti rami, tutti morti, e non avrebbe più sentito il bacio della primavera. Tuttavia era intensamente vivo, pieno di grazia e di bellezza; era solo, senza un sostengo, senza tempo, e ti sentivi parte di esso. Pareva che volesse rimanere lassù per sempre, come pure quella grossa quercia nella valle. Questa era viva, e quello era morto, ed erano le sole cose che contassero fra quelle colline, cotte dal sole, bruciacchiate dal fuoco, avide di pioggia inve...

Storia di una pecora bianca che voleva rimanere bianca

Questa è la storia di una pecora coraggiosa. Cosa ha fatto di così eroico questa pecora per essere definita coraggiosa? Ha per caso saltato un burrone a piedi pari? Ha combattuto contro un branco di lupi uscendone vincitrice? Ha salvato un intero gregge da terribili macellatori? No, niente di tutto questo, la pecora di cui vi parlo, ha semplicemente deciso di rimanere bianca, mentre tutto il mondo diventava nero. Insomma, c'era una volta una pecora bianca e, in quanto bianca, non aveva vita facile. Erano passati i tempi in cui si diceva “quello è la pecora nera della famiglia”, arrivato il XXI secolo la parola d'ordine era “Esci dal gregge, vai contro corrente, non fare quello che ti hanno sempre detto di fare!”. Ottimi consigli certo, un po' di sana trasgressione fa sempre bene, così come vanno sempre accettate di buon grado gli inviti a ragionar con la propria testa, ma in quel periodo tutto questo era stato preso alla lettera. Fino al punto che un giorno una...