Passa ai contenuti principali

La neve di ieri, i cieli di oggi

Ho il ricordo di un'infanzia innevata. Da ché ho memoria, ogni inverno un po' di neve la faceva sempre... e allora io e mia sorella ci gettavamo in strada col bob o in giardino a fare il pupazzo di neve. Non passava inverno che non nevicasse, spesso a febbraio, nel periodo di carnevale.

Devo dire che anche quand'ero ragazzina nevicava, passava a prendermi la mia amica e vicina Lara e andavamo a "rugolarci" giù dalla collina del Seven con gli slittini.

Ogni tanto qualche gruppo di "grandi" ci concedeva il lusso di salire a bordo dei loro gommoni, e provare il brivido del rischio di volare nel fiume. Che cadute! Che botte!... E poi basta, sempre meno, quasi mai... la neve è diventata (per la gioia di molti) cosa rara, e super allarmante già dal primo fiocco. Grande avvenimento fu la nevicata del 2012 (se non erro) e devo dire che in effetti fu cosa esagerata (e realmente allarmante per molte zone), quasi un metro a Savignano, e le colline sepolte da metri e metri di neve. Grandi disagi e danni per molti lo so... ma non mi odiate, io ricordo quei giorni con grande gioiaaaa... un mondo bianco, fresco e ovattato.

Insomma ho raccontato tutto questo per dire che, sebbene io desideri la neve (almeno un giorno di nevicata concedetemela daiii!) apprezzo molto anche queste giornate (pazzerelle a 20 gradi! Che mi pare siano già in picchiata mentre scrivo) con cieli apocalittici, vento e luce spettacolare, soprattutto all'alba e all'imbrunire... ora in cui ho scattato questa foto... una luce avvolgente e ipnotica allo stesso tempo. Più il buio cerca di spegnerla, più lei si fa bella...

Grazie natura! grazie vita! E grazie a me che me ne accorgo!

Commenti

Post popolari in questo blog

Storia di una pecora bianca che voleva rimanere bianca

Questa è la storia di una pecora coraggiosa. Cosa ha fatto di così eroico questa pecora per essere definita coraggiosa? Ha per caso saltato un burrone a piedi pari? Ha combattuto contro un branco di lupi uscendone vincitrice? Ha salvato un intero gregge da terribili macellatori? No, niente di tutto questo, la pecora di cui vi parlo, ha semplicemente deciso di rimanere bianca, mentre tutto il mondo diventava nero. Insomma, c'era una volta una pecora bianca e, in quanto bianca, non aveva vita facile. Erano passati i tempi in cui si diceva “quello è la pecora nera della famiglia”, arrivato il XXI secolo la parola d'ordine era “Esci dal gregge, vai contro corrente, non fare quello che ti hanno sempre detto di fare!”. Ottimi consigli certo, un po' di sana trasgressione fa sempre bene, così come vanno sempre accettate di buon grado gli inviti a ragionar con la propria testa, ma in quel periodo tutto questo era stato preso alla lettera. Fino al punto che un giorno una...

Il tempo dei cervi

Era il tempo dei cervi, una manciata d'anni fa che però sembra un'altra vita. Il passato è una bolla volante che ci racconta storie... di quelle magiche che non muoiono mai. Come questa... Andavo a camminare la mattina all'alba. Percorrevo  il sentiero sul Rubicone e molto spesso vedevo una famiglia di cervi (che forse erano daini o caprioli...). Li vedevo camminare tranquillamente sui pendii che ci sono tra la Villa Di Bagno e il centro sportivo Seven. Sbucavano tra una macchia di vegetazione e l'altra... prima alcuni adulti e poi altri piccoli... ed inutile dirlo, quando incontri creature del genere tutto si ferma. E io mi fermavo, stavo immobile ad osservarli... e loro spesso osservavano me... si fermavano per qualche istante e poi ripartivano. Io trattenevo il fiato dall'emozione e perché temevo di spaventarli col minimo movimento. Tra noi c'erano il fiume, qualche metro di terreno e mille misteri. Era diventato ormai un appuntamento quotidiano... al mattino...

La foglia che non voleva staccarsi dal ramo

Il vento fresco aveva iniziato a soffiare da fine agosto, e già parecchie di loro si erano lasciate cadere, finendo sul terreno calpestato dai bagnanti. Nel viale alberato a pochi passi dal mare, la foglia pensava alla sua fine imminente con paura: "non voglio staccarmi dal ramo - diceva a se stessa - non voglio staccarmi da te - diceva all'albero - con gli occhi gonfi di lacrime". L'albero pensava che in vita sua era la prima volta che una foglia gli aveva valuto così bene e la rincuorava come poteva: "Non hai nulla da temere, quando ti staccherai da me e ti lascerai cadere nel vuoto sarà bellissimo, sarà come volare". La foglia si sentiva sempre più stanca, mentre il suo colore, da verde, diventava giallo con infuocate sfumature rosse: "Sei sempre più bella - le diceva l'albero - guàrdati, sembri una candela accesa.. per questo ti devi staccare, altrimenti finirai per bruciarmi!" e tentavano, entrambi, di sorridere... Poi, arrivò quel...