Passa ai contenuti principali

Via dagli occhi

In certi occhi non puoi starci dentro più di un istante, alla volta.

Cioè, tu ci provi a guardarlo negli occhi quando gli parli, o quando lui ti parla, ma resisti solo un attimo. Poi, guardi altrove, per esempio la porta, o le nuvole, se sei fuori.
E poi, via, ritenti: li riguardi quei due occhi, perchè, perdio, un segnale di attenzione lo devi pur dare.

E non ci provi nemmeno a spiegargli che non lo guardi negli occhi perchè se no è la fine.
Nel migliore dei casi, lui non lo sa, e allora puoi gestire "il gioco", concederti tempo (per cosa poi non si sa!).
Ma spesso lui lo sa, e allora quell'istante concesso è la fessura in cui gli occhi s'insinuano. Vi entrano per non uscirne più.
Non sai come sia possibile, ma dai suoi occhi escono delle braccia che ti gettano nel fondo di loro stessi. Guardarli è come cadere dentro a un pozzo con la voce intrappolata nella gola.

Comunque, niente da fare, anche centellinando gli istanti, a certi occhi non si scappa.
Catapultati dentro al labirinto, abbiamo solo una scelta: restarci se ci stiamo bene, cercare l'uscita se ci stiamo male.
E se l'uscita non si trova? ...Un po' come la storia del tunnel: se non ne esci, arredalo.
La fregata è che certi labirinti li abbiamo già esplorati, ma chissà perchè rimangono sempre tali.
Voglio comunque pensar positivo: ogni fregata contiene un insegnamento, per esempio mettersi in viaggio verso un paio di occhi nuovi!





Commenti

Post popolari in questo blog

Storia di una pecora bianca che voleva rimanere bianca

Questa è la storia di una pecora coraggiosa. Cosa ha fatto di così eroico questa pecora per essere definita coraggiosa? Ha per caso saltato un burrone a piedi pari? Ha combattuto contro un branco di lupi uscendone vincitrice? Ha salvato un intero gregge da terribili macellatori? No, niente di tutto questo, la pecora di cui vi parlo, ha semplicemente deciso di rimanere bianca, mentre tutto il mondo diventava nero. Insomma, c'era una volta una pecora bianca e, in quanto bianca, non aveva vita facile. Erano passati i tempi in cui si diceva “quello è la pecora nera della famiglia”, arrivato il XXI secolo la parola d'ordine era “Esci dal gregge, vai contro corrente, non fare quello che ti hanno sempre detto di fare!”. Ottimi consigli certo, un po' di sana trasgressione fa sempre bene, così come vanno sempre accettate di buon grado gli inviti a ragionar con la propria testa, ma in quel periodo tutto questo era stato preso alla lettera. Fino al punto che un giorno una...

Il tempo dei cervi

Era il tempo dei cervi, una manciata d'anni fa che però sembra un'altra vita. Il passato è una bolla volante che ci racconta storie... di quelle magiche che non muoiono mai. Come questa... Andavo a camminare la mattina all'alba. Percorrevo  il sentiero sul Rubicone e molto spesso vedevo una famiglia di cervi (che forse erano daini o caprioli...). Li vedevo camminare tranquillamente sui pendii che ci sono tra la Villa Di Bagno e il centro sportivo Seven. Sbucavano tra una macchia di vegetazione e l'altra... prima alcuni adulti e poi altri piccoli... ed inutile dirlo, quando incontri creature del genere tutto si ferma. E io mi fermavo, stavo immobile ad osservarli... e loro spesso osservavano me... si fermavano per qualche istante e poi ripartivano. Io trattenevo il fiato dall'emozione e perché temevo di spaventarli col minimo movimento. Tra noi c'erano il fiume, qualche metro di terreno e mille misteri. Era diventato ormai un appuntamento quotidiano... al mattino...

La foglia che non voleva staccarsi dal ramo

Il vento fresco aveva iniziato a soffiare da fine agosto, e già parecchie di loro si erano lasciate cadere, finendo sul terreno calpestato dai bagnanti. Nel viale alberato a pochi passi dal mare, la foglia pensava alla sua fine imminente con paura: "non voglio staccarmi dal ramo - diceva a se stessa - non voglio staccarmi da te - diceva all'albero - con gli occhi gonfi di lacrime". L'albero pensava che in vita sua era la prima volta che una foglia gli aveva valuto così bene e la rincuorava come poteva: "Non hai nulla da temere, quando ti staccherai da me e ti lascerai cadere nel vuoto sarà bellissimo, sarà come volare". La foglia si sentiva sempre più stanca, mentre il suo colore, da verde, diventava giallo con infuocate sfumature rosse: "Sei sempre più bella - le diceva l'albero - guàrdati, sembri una candela accesa.. per questo ti devi staccare, altrimenti finirai per bruciarmi!" e tentavano, entrambi, di sorridere... Poi, arrivò quel...