Chi di voi non ha mai guardato la Luna? Quant'è bella e seducente!!! A me è sempre piaciuta tantissimo...Quante volte ho alzato gli occhi al cielo verso di lei, immobile imperatrice in mezzo alle stelle. Che poi immobile non è, perchè se la cerchi qualche minuto dopo, si è già spostata, e poi scompare e riappare. Sembra una libera ballerina del cielo attorniata dalle sue damigelle-stelle.
A volte la guardo come a chiedere: "allora Luna cosa ne pensi di tutto questo trambusto che c'è quaggiù? T'interessa qualcosa di noi? Te la ridi o ti preoccupi?" ... e poi, non so perchè, in un sospiro, mi vien da dire: "fortuna che ci sei tu!"... Sì, infondo è vero, fortuna che ci sei Luna, che non ti stanchi di noi, pallida e paziente, resisti insieme a noi.
Ebbene sì, dopo tante domande poste a questa rotonda signora, ho capito, anzi, percepito, che non può avere nessuna opinione riguardo a noi terrestri. Lei, è semplicemente legata a noi, come noi lo siamo a lei. La distanza che c'è in mezzo dà vita al dialogo e alla relazione.
Una distanza che serve a guardarsi e a riconoscersi l'uno parte dell'altra.
Volevo parlarvi della carta dei tarocchi della Luna ma mi sono dilungata un po' scrivendo "solo" della Luna. Non posso farci nulla, quello che ho scritto è ciò che la Luna m'ispira, proprio guardando la bella carta dei tarocchi marsigliesi di Jodorowsky.
Nel tarocco, la Luna è come inscritta in un Sole e pare nutrire gli animali con le sue gocce lunari. I due cani e il granchio sembrano subire l'attrazione della Luna, all'interno di un paesaggio verdeggiante e ricco di acqua, circondato da due torri diverse. Quella di destra sembra una fortezza, quella di sinistra una torretta aperta. Uno dei due cani (o lupi?) è rosa, l'altro è azzurro: i colori della carne e dello spirito. Il granchio è rosa e rosso immerso nell'azzurro delle piccole onde di una sorta di mare dai contorni squadrati. Difficile dire, anzi impossibile, quale sia il significato preciso della carta. Ma già lo sappiamo, è proprio questo il bello: l'infinità di letture possibili... Ebbene io ci vedo la fusione tra spirito e materia attraverso l'azione della Luna-Sole. Sì, come se la Luna fosse un Sole più umano: più opaco, proprio per permettere a noi uomini di guardarla e di riceverne i benefici.
Ma vediamo un po' cosa dice a tal proposito Alejandro Jodorowsky nel suo libro "La via dei Tarocchi", nella parte in cui immagina cosa direbbe La Luna se potesse parlare:
"Mi chiedete di spiegarmi, ma sono talmente lontana dalle parole, dalla logica, dal pensiero discorsivo, dall'intelletto... Mi trovo in uno stato segreto e indicibile, sono il mistero dove ha inizio ogni conoscenza profonda, quando v'immergete nelle mie acque silenziose, senza chiedere nulla, al di fuori di qualsiasi luce. Più entrate dentro di me, più vi attraggo. Non vi è nulla di chiaro in me. Sono senza fondo, sono tutta sfumature, mi estendo nel regno dell'ombra. Sono un pantano dall'incommensurabile ricchezza, contengo tutti i totem, gli dèi preistorici, i tesori dei tempi passati e futuri. Sono la matrice. Al di là dell'inconscio sono la creazione stessa. Sfuggo a qualsiasi definizione.
So che mi hanno adorata. Da quando gli esseri umani hanno sviluppato una scintilla di Coscienza, mi hanno identificato con essa. Come un cuore d'argento perfetto, illuminavo le tenebre della notte. Ero la luce che secondo il loro vago sospetto regnava nel profondo delle anime cieche. Mi ero tuffata in tutte le oscurità dell'universo. Là dove le entità avide guatavano la più piccola scintilla di Coscienza, dimensioni di follia, di solitudine assoluta, di delirio gelido, di quel silenzio doloroso che si chiama Poesia, ho dovuto riconoscere che per esistere dovevo andare là dove non c'ero.
Sono caduta dentro me stessa, sempre più giù. Mi perdevo scendendo dentro nessun luogo finchè alla fine "Io", la oscura, ho cessato di esistere. O meglio, ero una concavità infinita, una bocca spalancata che conteneva tutta la sete del mondo. Una vagina senza limiti divenuta aspirazione totale. Allora, in questa vacuità, in questa assenza di contorni, finalmente ho potuto riflettere la totalità della luce. Una luce ardente che ho trasformato nel suo freddo riflesso, non la luce che genera bensì la luce che illumina.
Non insemino, indico soltanto. Chi riceve la mia luce, sa quello che è, niente di più. E' più che sufficiente. Per diventare ricezione totale, ho dovuto rifiutarmi di dare. Nella notte, qualunque forma rigida viene annichilita dalla mia luce, a cominciare dal cuore. Al mio chiarore, l'angelo è angelo, la belva è belva, il pazzo è pazzo, il santo è santo. Sono lo specchio universale, chiunque può vedersi in me".
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