Passa ai contenuti principali

Esiste il caso? Una mia piccola storia...

Sono seduta su un piccolo palcoscenico dove pochi minuti prima, sindaco e autorità hanno fatto i loro discorsi di rito per l'inaugurazione di una sede delle associazioni. C'è il sole, scotta talmente tanto che una signora volontaria della Protezione Civile è stata accompagnata all'ombra perchè si è sentita male. E' crollata durante il discorso del presidente della provincia, ma per fortuna niente di grave, si è ripresa quasi subito.

Prima di andare a tuffarmi nel ricco buffet finale, decido di fare una telefonata di lavoro. Così mi siedo all'ombra del baldacchino delle autorità, ora deserto, appoggio il bloc notes sulle ginocchia e impugno la penna. A metà telefonata, mentre prendo appunti, sento qualcosa che mi sfiora i capelli e il naso. Guardo in alto, forse un insetto mi è passato vicino, penso, oppure una foglia. E' giornata di vento. Abbasso gli occhi per riprendere a scrivere ed è in quel momento che lo vedo: a un millimetro dai miei piedi, tutto lungo disteso se ne sta un palo di ferro terminante con una punta, anch'essa di ferro.
Ho spalancato gli occhi e la bocca - mentre il tipo continuava a parlarmi al telefono - poi, mettendomi i capelli dietro le orecchie, sfioro qualcosa con la mano: avevo una corda attorno al collo!
Mi ci è voluto qualche secondo per capire che lo stendardo della cerimonia, a causa del vento, era caduto davanti a me sfiorandomi il viso e centrandomi in pieno con il suo cordone dorato (stile cappio!)

La struttura sembrava esile ma non lo era affatto: ho dovuto fare non poca fatica per alzarlo di pochi centimetri. Mi sono spaventata, mi sono rimessa a sedere, ho riassunto l'accaduto al mio interlocutore al telefono, il quale si è limitato a ripetermi quanto mi aveva raccontato mentre io mi ero trovata tra la vita e la morte senza saperlo! Poi, ho consigliato alle famiglie che si trovavano a pochi metri da me di non rimettere in piedi lo stendardo perchè se fosse caduto addosso a qualcuno, avrebbe fatto più che male!
Non ho potuto fare a meno di pensare che sarebbero bastati pochi millimetri (forse meno) per prendermi in pieno.

Fortuna? Avviso divino? Confesso che le ho pensate tutte. Ho pensato che qualcuno mi avesse protetto, poi che fosse un avvertimento verso qualcosa di più grave.. della serie "Miriam stai attenta, tieni gli occhi aperti che qualcosa di grande potrebbe succedere.."
Poi ho pensato che è andata come doveva andare. Che tutto era stato perfetto, come sempre d'altronde! Questo piccolo-grande fatto me lo ha ricordato "ad alta voce"!!!

Cosa ha impedito che io mi trovassi più avanti di qualche millimetro, proprio sotto la traiettoria del palo? Cosa ha fatto sì che il vento lo ribaltasse proprio in quel momento, nè un attimo prima, nè un attimo dopo? Il caso? Non credo al caso, credo invece che quanto avvenuto fosse la soluzione migliore per tutti. Alla fine sono arrivata a questa conclusione... impossibilitata da me stessa a non dare importanza all'evento! ... Dunque ho pensato che se io non mi fossi seduta lì, forse, i bambini che si trovavano a pochi metri da me, si sarebbero avvicinati allo stendardo, giocando.. mettendosi dunque sotto la sua traiettoria! Oppure che il palo avrebbe potuto colpire un altro passante.

Cioè, riassumendo, credo che il fatto che io mi trovassi in quel punto e che stessi parlando al telefono, per giunta scrivendo, ha fatto in modo che nessuno si avvicinasse, per il timore di disturbarmi.. quindi il palo è caduto senza colpire nessuno, "solo" sfiorandomi.. come a risparmiarmi proprio perchè la mia presenza ha, indirettamente, allontanato altre possibili "vittime".

A prescindere dalla conclusione da "libro cuore" a cui sono arrivata (che per ora mi convince assai!), ci pensate a come tutto deve incastrarsi perfettamente per far sì che certe cose vadano in un modo piuttosto che in un altro? E' il caso di dire che il poco fa la differenza.. anzi, diciamolo: TUTTO fa la differenza, anche un filo d'erba.

Ok, lo so, lo so... è un viaggio mentale esagerato.. Ma ne siamo certi? Non lo so, so solo che per me è stato inevitabile farlo!...

E alla fine sono arrivata a pensare ciò: che se non mi fossi seduta in quel punto, forse lo stendardo non sarebbe caduto.... La verità è che i "se", come sempre, non contano nulla.


Commenti

  1. Dio non fa nulla fuori dell’ordine. Così, ciò che sembra straordinario lo è solo in relazione a qualche ordine particolare stabilito per le creature, per me non esiste un momento strardinario, ma ogni istante e bello,unico e straordinario...che lo stendardo mi colpisca, mi sfiori oppure non cada...Perdioooo ;-)

    RispondiElimina

Posta un commento

grazie per il commento!

Post popolari in questo blog

Storia di una pecora bianca che voleva rimanere bianca

Questa è la storia di una pecora coraggiosa. Cosa ha fatto di così eroico questa pecora per essere definita coraggiosa? Ha per caso saltato un burrone a piedi pari? Ha combattuto contro un branco di lupi uscendone vincitrice? Ha salvato un intero gregge da terribili macellatori? No, niente di tutto questo, la pecora di cui vi parlo, ha semplicemente deciso di rimanere bianca, mentre tutto il mondo diventava nero. Insomma, c'era una volta una pecora bianca e, in quanto bianca, non aveva vita facile. Erano passati i tempi in cui si diceva “quello è la pecora nera della famiglia”, arrivato il XXI secolo la parola d'ordine era “Esci dal gregge, vai contro corrente, non fare quello che ti hanno sempre detto di fare!”. Ottimi consigli certo, un po' di sana trasgressione fa sempre bene, così come vanno sempre accettate di buon grado gli inviti a ragionar con la propria testa, ma in quel periodo tutto questo era stato preso alla lettera. Fino al punto che un giorno una...

Il tempo dei cervi

Era il tempo dei cervi, una manciata d'anni fa che però sembra un'altra vita. Il passato è una bolla volante che ci racconta storie... di quelle magiche che non muoiono mai. Come questa... Andavo a camminare la mattina all'alba. Percorrevo  il sentiero sul Rubicone e molto spesso vedevo una famiglia di cervi (che forse erano daini o caprioli...). Li vedevo camminare tranquillamente sui pendii che ci sono tra la Villa Di Bagno e il centro sportivo Seven. Sbucavano tra una macchia di vegetazione e l'altra... prima alcuni adulti e poi altri piccoli... ed inutile dirlo, quando incontri creature del genere tutto si ferma. E io mi fermavo, stavo immobile ad osservarli... e loro spesso osservavano me... si fermavano per qualche istante e poi ripartivano. Io trattenevo il fiato dall'emozione e perché temevo di spaventarli col minimo movimento. Tra noi c'erano il fiume, qualche metro di terreno e mille misteri. Era diventato ormai un appuntamento quotidiano... al mattino...

La foglia che non voleva staccarsi dal ramo

Il vento fresco aveva iniziato a soffiare da fine agosto, e già parecchie di loro si erano lasciate cadere, finendo sul terreno calpestato dai bagnanti. Nel viale alberato a pochi passi dal mare, la foglia pensava alla sua fine imminente con paura: "non voglio staccarmi dal ramo - diceva a se stessa - non voglio staccarmi da te - diceva all'albero - con gli occhi gonfi di lacrime". L'albero pensava che in vita sua era la prima volta che una foglia gli aveva valuto così bene e la rincuorava come poteva: "Non hai nulla da temere, quando ti staccherai da me e ti lascerai cadere nel vuoto sarà bellissimo, sarà come volare". La foglia si sentiva sempre più stanca, mentre il suo colore, da verde, diventava giallo con infuocate sfumature rosse: "Sei sempre più bella - le diceva l'albero - guàrdati, sembri una candela accesa.. per questo ti devi staccare, altrimenti finirai per bruciarmi!" e tentavano, entrambi, di sorridere... Poi, arrivò quel...