Passa ai contenuti principali

Quando tutto è difficile, la forza della quiete


Ci sono momenti nella vita in cui una persona non conosce la soluzione al proprio "problema", nè tantomeno l'origine. E spesso non può conoscerli! Perchè nascosti nel suo inconscio più profondo, per traumi infantili o perchè provenienti da vite passate..
E allora? Invece di lamentarsi o di scervellarsi sul come e il perchè di siffatta situazione complicata, si può fare un'altra cosa: lasciare andare. Cosa? Che vuol dire? Fregarsene e come va va?.. In un certo senso sì. Fare quello che riusciamo a fare e basta, e il resto farlo fare all'esistenza. Questo è comunque ciò che accadrebbe se ci preoccupassimo, quindi perchè crucciarsi? Ricordiamo che più ci preoccupiamo di una cosa, più le diamo forza, e più i nodi che la compongono si stringono e persistono. Se siamo convinti di conoscere la soluzione, mettiamola in atto subito, senza indugio, se invece non sappiamo cosa fare, è semplice: non facciamo nulla, semplicemente. Non c'è niente di male nel non far niente, spesso, nel niente c'è il tutto. Nella quiete si scatena la scintilla del cambiamento, anche se noi, apparentemente, non abbiamo mosso un dito.

Quindi, Diciamolo sinceramente, facciamo un lungo respiro, magari davanti allo specchio e affermiamo: io più di questo non posso fare, mi rimetto all'Universo e alle sue forze in azione, ho fiducia in te.. Vita! Perchè la vita non è mai ferma, noi possiamo sentirci bloccati ma l'energia collettiva agisce e scioglie anche i nodi più intricati.. più le persone entrano in contatto con la propria essenza (quel famoso centro di gravità permanente), più questa energia sarà benefica ed efficace.. tutto è connesso, nessuno è solo. E' così che accadono i piccoli-grandi miracoli quotidiani. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Storia di una pecora bianca che voleva rimanere bianca

Questa è la storia di una pecora coraggiosa. Cosa ha fatto di così eroico questa pecora per essere definita coraggiosa? Ha per caso saltato un burrone a piedi pari? Ha combattuto contro un branco di lupi uscendone vincitrice? Ha salvato un intero gregge da terribili macellatori? No, niente di tutto questo, la pecora di cui vi parlo, ha semplicemente deciso di rimanere bianca, mentre tutto il mondo diventava nero. Insomma, c'era una volta una pecora bianca e, in quanto bianca, non aveva vita facile. Erano passati i tempi in cui si diceva “quello è la pecora nera della famiglia”, arrivato il XXI secolo la parola d'ordine era “Esci dal gregge, vai contro corrente, non fare quello che ti hanno sempre detto di fare!”. Ottimi consigli certo, un po' di sana trasgressione fa sempre bene, così come vanno sempre accettate di buon grado gli inviti a ragionar con la propria testa, ma in quel periodo tutto questo era stato preso alla lettera. Fino al punto che un giorno una...

Il tempo dei cervi

Era il tempo dei cervi, una manciata d'anni fa che però sembra un'altra vita. Il passato è una bolla volante che ci racconta storie... di quelle magiche che non muoiono mai. Come questa... Andavo a camminare la mattina all'alba. Percorrevo  il sentiero sul Rubicone e molto spesso vedevo una famiglia di cervi (che forse erano daini o caprioli...). Li vedevo camminare tranquillamente sui pendii che ci sono tra la Villa Di Bagno e il centro sportivo Seven. Sbucavano tra una macchia di vegetazione e l'altra... prima alcuni adulti e poi altri piccoli... ed inutile dirlo, quando incontri creature del genere tutto si ferma. E io mi fermavo, stavo immobile ad osservarli... e loro spesso osservavano me... si fermavano per qualche istante e poi ripartivano. Io trattenevo il fiato dall'emozione e perché temevo di spaventarli col minimo movimento. Tra noi c'erano il fiume, qualche metro di terreno e mille misteri. Era diventato ormai un appuntamento quotidiano... al mattino...

La foglia che non voleva staccarsi dal ramo

Il vento fresco aveva iniziato a soffiare da fine agosto, e già parecchie di loro si erano lasciate cadere, finendo sul terreno calpestato dai bagnanti. Nel viale alberato a pochi passi dal mare, la foglia pensava alla sua fine imminente con paura: "non voglio staccarmi dal ramo - diceva a se stessa - non voglio staccarmi da te - diceva all'albero - con gli occhi gonfi di lacrime". L'albero pensava che in vita sua era la prima volta che una foglia gli aveva valuto così bene e la rincuorava come poteva: "Non hai nulla da temere, quando ti staccherai da me e ti lascerai cadere nel vuoto sarà bellissimo, sarà come volare". La foglia si sentiva sempre più stanca, mentre il suo colore, da verde, diventava giallo con infuocate sfumature rosse: "Sei sempre più bella - le diceva l'albero - guàrdati, sembri una candela accesa.. per questo ti devi staccare, altrimenti finirai per bruciarmi!" e tentavano, entrambi, di sorridere... Poi, arrivò quel...