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Storia dignitosa di piccole goccioline di pensiero



Nell'eco di qualcosa che hai perso.
Nel vuoto che non si riempie, in cui tutto continua a scorrere senza che nulla rimanga.
Nella cosa rotta che non si ripara, che non si butta via ma che non serve più a nulla.

Nel persistere di ciò che non chiediamo e nella mancanza arrogante di ciò che desideriamo.
Nell'immobilità di un grigiore muto, inamovibile e ostinato, senza l'eleganza e la consolazione del silenzio.

In tutto ciò, mi chiedo cos'è la vita, che forma assume nel suo essere sempre presente?

Me la immagino così: come goccioline di vapore che rimangono sospese nell'aria o appoggiate ad ogni millimetro di cose, di fatti, di luoghi.
Sono ovunque, in mezzo a rovine insignificanti e senza dignità, nei freni a mano dei sogni, nelle grinze di sentimenti antichi, nelle code dei ricordi, negli abissi della paura, nelle mappe sbiadite in cui ci perdiamo.

Queste goccioline sono la nostra mente: è il pensiero presente in ogni tempo.
Senza sosta insiste su tutto.
La vita è questo pensiero che non ci da tregua, di cui non possiamo liberarci.

Quando sono nel tunnel delle mie paure e della mia perenne insoddisfazione io sento che ci sono e alzo gli occhi e le vedo: queste goccioline di me appese alle pareti.

Abbiate pazienza, sono così, mi getto nel fondo dei pensieri tristi e vuoti, ci scavo, ci nuoto, ci affogo.
Quello che trovo sono gomitoli di ragionamenti, e mentre li srotolo trovo la gioia, anche.






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