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Visualizzazione dei post da settembre, 2012

Sogni d'oro e sogni da poco

Al mattino ti svegli dopo aver fatto dei sogni strepitosi, tutti incasinati, strani, pieni di chissà quali significati nascosti. Ti lavi la faccia pensando alle possibili interpretazioni, ti vesti tutta inebriata da quell'alone di magìa che il loro ricordo ti riversa addosso.. ti prepari il caffè dicendo a te stessa che la prima cosa che farai una volta acceso il pc, sarà cercare il significato di quei sogni strepitosi. Bene, versi il caffè nella tazzina, ti siedi:  PUFF!!! sogni svaniti, scomparsi, resettati, non ti ricordi assolutamente nulla.  Alla mattinata di lavoro che sta per iniziare non gliene frega niente dei tuoi sogni, ti viene un po' di rabbia, poi, un po' di amarezza. Poi però.. ti ricordi che si trattava solo dei sogni della notte, quelli del giorno ci sono ancora, e più sei sveglia più li senti bussare!  Toc toc! Sogni d'oro a tutti voi!

Gli uomini-base. I piedi sulla moto, il cervello nel cassetto.

Oggi voglio parlare di un argomento nuovo, cioè vecchio... voglio parlare di una cosa che forse non è nemmeno un argomento... anzi non è nemmeno una cosa. Insomma, oggi voglio parlare di uomini. Lo farò con piglio ironico e una voluta vena polemica. Perchè? perchè oggi mi va così, un pò di chiacchiere  in rosa, perchè no! Di recente ho conosciuto alcuni uomini appartenenti a quella "categoria" di cui sospettavo l'esistenza ma di cui non avevo ancora fatto diretta esperienza. Mi riferisco agli uomini-base, come li chiamo io, cioè quelli che - secondo loro - hanno tutto ciò che serve per essere un uomo: fascino, un buon lavoro, una moto. Hanno quasi sempre un bel sorriso, molto spesso accompagnato dal capello brizzolato. Devo dire che questa credo sia stata una recente conquista: cioè dopo aver sentito per anni tante donnine dire che Richard Gere è bello brizzolato, hanno capito che la tinta non era poi necessaria. Questi uomini giocano quasi subito la carta della s...

SI FEST 2012. Vince Petra Mrsa. Vincono la famiglia, la natura e le ragazze che fanno pipì!

Il Dado è tratto, il SI FEST 2012 è finito e i giochi sono fatti! Mi sembra giusto fare almeno una carellata di nomi e di immagini "incoronati" con i diversi premi legati alla fotografia. Ho realizzato questi scatti "di fortuna" direttamente nel corso della serata di premiazione di ieri sera, sono un pò "arrangiati" ma molto vissuti! Il premio SI FEST - che sarebbe il "caro e vecchio" premio Portfolio in Piazza - è andato a Petra Mrsa , croata. E' la prima vincitrice straniera del SI FEST e ha vinto col cuore: il suo portfolio è la storia di un bambino, sottoposto ai "click" di Petra da quando era appena nato... insomma, difficile non provare un sussulto di tenerezza davanti alle sue immagini. Dalla motivazione della giuria: "Petra viene premiata per la freschezza delle sue immagini e per essere riuscita a raccontare, con grande sensibilità l'intreccio di relazioni che egli instaura, nel tempo, con la famiglia e l...

SI FEST 2012. Cis e Click per tutta la notte!

Oggi termina il SI FEST a Savignano sul Rubicone. SI FEST? Si grazie! Dico spesso scherzando... ma non è vero, non scherzo per niente! Anche quest'anno il Festival sta andando alla grande. Ieri sera il centro storico era un pullulare di persone grazie alla Notte Bianca, un pulsare di vita, tra immagini, musica, gusto e litri di birra... Passeggiando per le vie del SI FEST OFF - il festival indipendente parallelo al SI FEST - ho "raccolto" qualche click che i momenti mi servivano al tavolo della serata... che apparecchiata di serata! Tutti in giro con la macchina fotografica al collo, fotografi e non, appassionati e non, così perchè ogni tanto al collo ci può stare pure quella, oltre al foulard o alla collanina, no? E vai di cis e vai di click! E tutti in posa, anzi no, senza posa che fa più vita, più attimo rubato, insomma fa più "Bresson"... E all'improvviso tutto è fotogenico, anzi nulla lo è e va bene così... Savignano era un set fotografico a cielo ...

SI FEST 2012. Premio Pesaresi: vince la Primavera Araba

Al SI FEST ha vinto la Primavera araba . "Un premio che farà discutere e lo sappiamo" ha detto Denis Curti nel presentare il nome del vincitore del Premio Pesaresi 2012 . Non so se farà davvero discutere questa assegnazione, per il momento, ho sentito tanti "mi piace". Si chiama Giorgio Di Noto e da bravo 22enne, sveglio e appassionato di fotografia (o sarebbe il caso di dire, di immagine), ha presentato un progetto - The Arab Revolt è il suo titolo - con le radici nel presente. Nel presente storico - perchè la primavera araba continua ad ogni stagione - e nel presente tecnologico. Gli strumenti? Una fotocamera, un computer, internet. Il risultato? Una serie di istantanee scattate allo schermo del computer. Il giovane fotografo ha visionato una quantità enorme di materiale video e fotografico e ha selezionato ciò che per lui era più significativo. La base di questo lavoro è dunque costituito da ciò che i protagonisti della Primavera araba hanno visto e vissu...

SI FEST al via! Savignano è Internazionale!

Ci siamo, oggi inizia il Savignano Immagini Festival. Giunto alla 21esima edizione il SI FEST è un noto (ormai possiamo dirlo, è proprio noto, anzi famoso!) Festival Internazionale della Fotografia che, ogni anno, rende internazionale anche il paese in cui vivo, cioè Savignano sul Rubicone. Ridente (ma non sempre, e non per tutto), cittadina della Romagna, Savignano sorge sullo storico fiume Rubicone, su cui compì un grande passo storico quel "personaggino" di nome Giulio Cesare, il quale coniò la famosa frase "Alea Iacta Est" (il dado è tratto). Nonostante la portata dell'evento del passato, Savignano almeno una volta all'anno si ritrova nella vetrina culturale italiana e oltre, grazie ad un evento del presente, il SI FEST, appunto. Oltre 20 anni di storia, anche in questo caso, ma non di guerre o di conquiste, di una cosa molto più semplice ed eterna: l'immagine. Semplice, nel senso di a portata di mano, perchè per il resto l'immag...

La vita è una forma geometrica?

Quale forma ha la tua vita??? E' una semplice retta? casa-lavoro Oppure è una vera e propria forma geometrica? casa-lavoro-bar casa-lavoro-chiesa casa-lavoro-fidanzato Oppure un quadrato? casa-lavoro-bar-palestra casa-lavoro-bar-palestra-volontariato Insomma, quanti lati ha la nostra vita? Siamo davvero sicuri di essere felici perchè la nostra vita è diventata un esagono o un ottagono? Io voglio che la mia vita non abbia forma, e che se proprio ce l'ha, che sia una forma aperta, un recinto sfondato, una stanza con le finestre, un giardino senza cancello.

Quella terra che vive sotto il cemento

Quando piove la terra è contenta. Si gonfia, esplode sotto il cemento, quella terra che abbiamo tappato la sotto con le strade. Le crepe - incubo di automobilisti, ciclisti e amministrazioni comunali - sono il suo respiro!  A volte guardo dalla finestra, e penso davvero che questo mondo lo abbiamo soffocato, intrappolato sotto il cemento delle nostre case e delle nostre strade. Quelle stesse case che ci cadono sulla testa in caso di terremoto, quelle stesse strade su cui sfrecciamo facendo rumore tutto il giorno, e spesso - come nel mio caso - senza sapere nemmeno dove stiamo andando. Sarebbe bello se la pioggia, goccia dopo goccia, scavasse una crepa nelle nostre vite per farci entrare più luce, perchè ce n'è bisogno. Ciao a tutti

Liberi di volare e di svuotarsi le tasche

Volare sopra i problemi... immaginate di poter spiccare il volo e di poter sorvolare tutti i problemi che vi appesantiscono la vita come un aereo, o meglio ancora, un uccello, vola sopra la campgna... Volare sopra la sofferenza della vita, guardare dall'alto il panorama delle cose brutte che vorremmo gettare via... osservarle dall'alto e indicarle ai nostri compagni di volo come si indicano i monumenti o le case in un viaggio di piacere... come una guida turistica che accompagna i clienti al più vicino "mirador" e poi inizia a indicare i tetti degli edifici più importanti, il fiume, i parchi ... Eccoci sopra al nostro dolore: "quella è la mia insicurezza, quella laggiù è la paura di rimanere solo, guarda più in là, eccola, è la rinuncia ai miei sogni, questa qua sotto è la ferita della mia ultima storia d'amore, finita naturalmente... e quella là è il terrore di iniziarne un'altra, quella là in fondo è la mia dipendenza dalle abitudini... e poi ...