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Schizofrenia al femminile. Il primo appuntamento.


Bene, oggi voglio aprire un nuovo capitolo di questo blog. Vorrei iniziare a parlare di schizofrenia, o meglio di comportamento schizofrenico. Naturalmente, non mi riferisco alla patologia così come viene intesa dalla comunità scientifica, ma a quei comportamenti tra loro contraddittori che caratterizzano il vivere della maggioranza delle persone. Chi non pensa una cosa e ne fa un'altra? Chi non cambia comportamento a seconda delle situazioni facendo cose a volte opposte tra loro? Non sto parlando di un modo di agire volutamente falso ma di avere - per strane oscure (ma non sempre!) ragioni - modi molto diversi di comportarsi in tempi diversi.
Inutile dire che l'approccio che adotto a questo argomento è ironico e "canzonatore" e vorrei affrontarlo parlando dell'universo femminile, a cui io - per quanto concerne questa vita - appartengo.


IL PRIMO APPUNTAMENTO

-Ragazze questa sera esco con un tipo
Uuuuuuuu che bello, siamo felici per te (a volte non è vero ma soprassediamo)
-Sì (ribatte lei con gli occhi a cuore modello faccia di Spenk), andiamo a fare un aperitivo
Ma scusa non ti porta a cena?
-Non lo so, vediamo come va, dai, credo di si (un'ombra di preoccupazione si presenta sul suo volto)
Vabbè dai bene! (mentre in realtà pensano che se la serata finisce dopo l'aperitivo sono due sfigati)

Il momento fatidico dell'appuntamento: aperitivo finito, sono stati bene, abbastanza, ma senza sensazioni effervescenti..
- Che ne dici andiamo a cena o hai impegni (chiede lui, ma senza troppa convinzione)
A cena? (risponde lei guardando l'orologio, incerta se continuare la serata ma infondo curiosa di vedere come andrebbe a finire con la cena)
- No infatti, non lo so, facevo per dire (dice lui percependo fretta e disappunto da parte di lei)
Ah infatti, non facevi sul serio (dice lei scocciata dal fatto che l'invito di lui non fosse sincero)...

Insomma, i due si salutano, le due ore trascorse insieme non erano state entusiasmanti ma entrambi avrebbero voluto darsi una seconda possibilità con la cena: NIENTE da FARE, fraintendimenti su fraintendimenti, interpretazioni su interpretazioni più o meno errate, hanno sabotato il post-aperitivo...

E quindi? E quindi niente, ora c'è il post-appuntamento con le amiche. Tralasciando quello che avrebbero potuto dirsi gli amici uomini tra loro (perchè non è vero che non parlano di queste cose, parlano eccome, ma non possiamo sapere quello che si dicono)... concentriamoci su quello che si dicono le amiche...
La nostra protagonista incontra le sue più care amiche separatamente:

Incontro con amica numero 1:
Allora com'è andata?
- Bene, abbiamo bevuto un aperitivo insieme
Com'è?
- Carino, un tipo molto gentile (faccia un pò delusa)
Però non ti vedo entusiasta
- Purtroppo siamo stati poco insieme, forse lui aveva già un impegno perchè mi è sembrato che a cena non volesse andare, però credo che ci rivedremo..

Incontro con amica numero 2:
Ciao! Allora hai la faccia di una che ieri sera ha fatto le ore piccole! Vecchia porca! (questa è un'amica un pò più frizzantina)
- Ma valà, lasciamo stare dai!
Perchè non ti sei divertita!
- Il tipo era un pò addormentato, non siamo andati nemmeno a cena
Ma perchè?
- A chiedilo a lui se lo vedi sveglio da qualche parte!

Incontro con amica numero 3:
Ciao, raccontami com'è andata la serata dai!
- Benino, siamo stati insieme poco, credo di non essergli piaciuta
Ma a te lui piace?
- Non lo so, ormai non so più se uno mi piace o no
Non siete andati a cena?
- No, io sarei andata ma lui ha fatto un invito per educazione, non ne aveva voglia.. bo, non so...

Mentre cammina verso casa, la fanciulla "schizzata" (da ora si può anche chiamarla così) pensa tra sè e sè che con il tipo non è andata affatto bene, che a nessuno dei due non è venuto naturale andare avanti con la serata, quindi stop, meglio fermarsi subito.
Squilla il telefono, anzi no, non squilla, arriva un sms (la telefonata sarebbe stata troppo azzaradata?? Non lo sapremo mai!!) con un invito a cena... un messaggio gentile e simpatico.. la risposta? SIIIIIIIIIIIIII naturalmente.
La ragazza risponde in modo gentile e simpatico e ripone il cellulare nella borsa con il sorriso sulle labbra (e in testa pensa già: SONO FOTTUTA).

BENE (si fa per dire!): tre amiche, tre discorsi diversi, tre reazioni diverse, tre racconti diversi..
PERCHE'????
E poi prende la decisione di fare una cosa e un istante dopo fa esattamente l'opposto, gioisce di questa scelta e contemporaneamente è già preoccupata delle sue conseguenze...
Eppure, questa "povera" ragazza si sente convinta di ogni parola che dice, crede di avere un comportamento sincero. Ma allora che succede? Dov'è la verità?

In quanti siamo a comportarci in modo contraddittorio? Pensiamo ogni minuto in modo diverso e nonostante questo crediamo di essere sempre noi? Non avete la sensazione di "essere posseduti" da altri sè? O "io"? chiamateli come vi pare...
Pensiamoci! parliamone!






Commenti

  1. ... fino alla discussione con la terza amica... mi sono sentita protagonista indiscussa della storiella... la cosa è sfumata quando lei riceve il mess con l'invito a cena... io lì non ci sono proprio arrivata! ahahha

    E

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    1. Si, diciamo che nella maggior parte dei casi l'invito non arriva, però la storia avrà un seguito, perciò questa volta ho deciso di dare una seconda possibilità alla "povera" ragazza! :-)

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    2. ah ecco......... finché c'è vita c'è speranza!!! :D

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  2. a mio parere il punto è tutto nell'attimo in cui il malcapitato percepisce della fretta e disappunto, ecco, quell'attimo per noi è disarmante.

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    Risposte
    1. credo che tutto il "nuvolo" di fraintendimenti nasca da molto prima..

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  3. « Libenter homines id quod volunt credunt »
    « Gli uomini credono ciò che desiderano »
    avrebbe dovuto giocarsi subito la carta del Kebab, chi puo resistergli!?

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    1. Ciao Miriam,sono Patrizio da Monte Colombo,in questa storiella penso che l'incoerenza sia un po figlia del dubbio,non è scattato!
      grazie! ciao!

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    2. Questo è certo!!! Per ora... ih ih ih buona giornataaaaaaa :-) ciao e grazie a te!!

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