Una spada e una bilancia: che ci facciamo con queste due cose? Non so a voi ma a me non fanno un bell'effetto... per niente rassicurante. La prima impressione che ho del tarocco La Giustizia, dunque, non è affatto roseo. Questa donna-matrona si presenta come un muro: solidamente seduta su un largo trono che, insieme alle abbondanti vesti della donna, occupa quasi tutto lo spazio della carta.
Ci guarda fisso negli occhi, mentre tiene davanti a sè la bilancia e la spada, con sicurezza e fermezza... quasi a offrircele, quasi a dirci: "tieni queste, usale. Misura tutto, fà che sia giusto, se no fai giustizia tu. Taglia e aggiusta, difendi".
Non sono mai stata una donna ad azione rapida - anche se c'è qualcuno che direbbe il contrario - nel senso che le cose le faccio dopo averle "covate" a lungo, senza dare segnali all'esterno... così, la sicurezza ferma di questa "giustiziera" mi mette a disagio. Soprattutto mi mette a disagio il "consiglio" che ci leggo dentro!!! Va bene così! Questa carta ultimamente mi sta capitando spesso, ci dovrà essere una ragione! Ho promesso a me stessa di non perder troppo tempo a capire quale sia esattamente perchè pare sia un traguardo irraggiungibile! Diciamo che mi limito ad accogliere tutte le interpretazioni che mi rimbalzano in testa ogni volta che guardo questa carta!
Naturalmente la lettura può essere diversa a seconda della posizione che la carta assume nel tiraggio... La domanda che noi poniamo prima di scegliere e scoprire le carte è alquanto importante, così come il tema generale che si sta affrontando!!! Questo vale per tutte le carte!!! Ricordiamoci che la carta assume significato in relazione a noi e a ciò che stiamo vivendo... insomma, una buona parte la fa lei, ma anche noi!
Un'ultima cosa: La Giustizia è l'arcano numero 8, e mi pare proprio che questo numero abbia un significato non da poco: è il numero dell'infinito e della perfezione, è il doppio di 4 (che è il numero della stabilità materiale) cioè doppia stabilità, materiale e immateriale! L'astrologo Dane Rudyard afferma (spiegando l'ottava casa astrologica) che la via della realizzazione completa e autentica del proprio Sè originario si svolge (oppure non si svolge, se un individuo "dorme" e scappa tutta la vita senza mai "forzare-sfondare" la propria crosta superficiale) attraverso l'ambito della individualità e l'ambito delle relazioni che sono come due cerchi che s'intersecano formando un 8. L'8 dunque può anche voler dire equilibrio, interno ed esterno... e tante altre cose... osservate la carta, cosa vi comunica?
E adesso, come ormai da tradizione, vediamo un po' cosa ci direbbe La Giustizia, se potesse parlare (così come scrive Alejandro Jodorowsky nel libro La via dei tarocchi):
"Là dove lo spirito ha le medesime dimensioni della materia, là dove non si sa se la densità sia all'origine dell'etere, là dove l'etere genera la densità, là, in un equilibrio eterno ed infinito, ci sono io. La realizzazione dell'universo è la mia giustizia; il fatto che essa dia ad ogni galassia, a ogni sole, a ogni pianeta, a ogni atomo il posto che gli spetta. Grazie a me, il cosmo è una danza. Ogni nascita, ogni spirale, ogni stella che si spegne ha il suo posto nell'universo. Faccio sì che ogni essere sia quello che è; ogni granello di polvere, ogni stella cometa, ogni orfano meritano di adempiere la missione che è stata loro affidata dalla legge suprema. Alla minima devianza da tale decreto, pronuncio il castigo supremo: colui che avrà deviato verrà espulso dal presente.
Il bene che fai agli altri sono io a dartelo. Quello che non dai te lo tolgo. Quando distruggi, ti elimino. Non dissolvo soltanto la tua materia, ma cancello anche ogni tua traccia della memoria del mondo. Quando appaio nel corpo di una donna, questa diventa una vera madre. Dare alla luce significa concedere un posto e qui e ora alla coscienza infinita. Io, madre universale, mi colloco nell'incrocio fulgido e monumentale in cui l'oceano della materia entra in contatto con l'anima impalpabile che si disintegra come una pioggia per far vivere ogni frammento nella sua densità.
Sono la perfezione che non richiede nessuna aggiunta e non tollera nessuna sottrazione: quanto mi viene dato ce l'avevo già; quanto mi viene tolto non esisteva in me. Ogni istante è giusto, perfetto. Dall'azione elimino ogni intenzione soggettiva. Faccio sì che le cose siano esclusivamente quello che sono. Do a ciascuno ciò che si merita: all'intelletto, il vuoto; al cuore, la pienezza dell'amore; al sesso, il piacere della creazione; al corpo, la prosperità, che non è altro che la salute; alla quintessenza, la Coscienza, do il suo centro, che è il Dio interiore".
Ci guarda fisso negli occhi, mentre tiene davanti a sè la bilancia e la spada, con sicurezza e fermezza... quasi a offrircele, quasi a dirci: "tieni queste, usale. Misura tutto, fà che sia giusto, se no fai giustizia tu. Taglia e aggiusta, difendi".
Non sono mai stata una donna ad azione rapida - anche se c'è qualcuno che direbbe il contrario - nel senso che le cose le faccio dopo averle "covate" a lungo, senza dare segnali all'esterno... così, la sicurezza ferma di questa "giustiziera" mi mette a disagio. Soprattutto mi mette a disagio il "consiglio" che ci leggo dentro!!! Va bene così! Questa carta ultimamente mi sta capitando spesso, ci dovrà essere una ragione! Ho promesso a me stessa di non perder troppo tempo a capire quale sia esattamente perchè pare sia un traguardo irraggiungibile! Diciamo che mi limito ad accogliere tutte le interpretazioni che mi rimbalzano in testa ogni volta che guardo questa carta!
Naturalmente la lettura può essere diversa a seconda della posizione che la carta assume nel tiraggio... La domanda che noi poniamo prima di scegliere e scoprire le carte è alquanto importante, così come il tema generale che si sta affrontando!!! Questo vale per tutte le carte!!! Ricordiamoci che la carta assume significato in relazione a noi e a ciò che stiamo vivendo... insomma, una buona parte la fa lei, ma anche noi!
Un'ultima cosa: La Giustizia è l'arcano numero 8, e mi pare proprio che questo numero abbia un significato non da poco: è il numero dell'infinito e della perfezione, è il doppio di 4 (che è il numero della stabilità materiale) cioè doppia stabilità, materiale e immateriale! L'astrologo Dane Rudyard afferma (spiegando l'ottava casa astrologica) che la via della realizzazione completa e autentica del proprio Sè originario si svolge (oppure non si svolge, se un individuo "dorme" e scappa tutta la vita senza mai "forzare-sfondare" la propria crosta superficiale) attraverso l'ambito della individualità e l'ambito delle relazioni che sono come due cerchi che s'intersecano formando un 8. L'8 dunque può anche voler dire equilibrio, interno ed esterno... e tante altre cose... osservate la carta, cosa vi comunica?
E adesso, come ormai da tradizione, vediamo un po' cosa ci direbbe La Giustizia, se potesse parlare (così come scrive Alejandro Jodorowsky nel libro La via dei tarocchi):
"Là dove lo spirito ha le medesime dimensioni della materia, là dove non si sa se la densità sia all'origine dell'etere, là dove l'etere genera la densità, là, in un equilibrio eterno ed infinito, ci sono io. La realizzazione dell'universo è la mia giustizia; il fatto che essa dia ad ogni galassia, a ogni sole, a ogni pianeta, a ogni atomo il posto che gli spetta. Grazie a me, il cosmo è una danza. Ogni nascita, ogni spirale, ogni stella che si spegne ha il suo posto nell'universo. Faccio sì che ogni essere sia quello che è; ogni granello di polvere, ogni stella cometa, ogni orfano meritano di adempiere la missione che è stata loro affidata dalla legge suprema. Alla minima devianza da tale decreto, pronuncio il castigo supremo: colui che avrà deviato verrà espulso dal presente.
Il bene che fai agli altri sono io a dartelo. Quello che non dai te lo tolgo. Quando distruggi, ti elimino. Non dissolvo soltanto la tua materia, ma cancello anche ogni tua traccia della memoria del mondo. Quando appaio nel corpo di una donna, questa diventa una vera madre. Dare alla luce significa concedere un posto e qui e ora alla coscienza infinita. Io, madre universale, mi colloco nell'incrocio fulgido e monumentale in cui l'oceano della materia entra in contatto con l'anima impalpabile che si disintegra come una pioggia per far vivere ogni frammento nella sua densità.
Sono la perfezione che non richiede nessuna aggiunta e non tollera nessuna sottrazione: quanto mi viene dato ce l'avevo già; quanto mi viene tolto non esisteva in me. Ogni istante è giusto, perfetto. Dall'azione elimino ogni intenzione soggettiva. Faccio sì che le cose siano esclusivamente quello che sono. Do a ciascuno ciò che si merita: all'intelletto, il vuoto; al cuore, la pienezza dell'amore; al sesso, il piacere della creazione; al corpo, la prosperità, che non è altro che la salute; alla quintessenza, la Coscienza, do il suo centro, che è il Dio interiore".

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