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Il tuffo verticale e preciso del mio caro pendolo


Mi era piaciuto subito, elegante e lucente: un bel pendolo con la pietra del sole. Il mio primo pendolo, comprato con gli unici euro che avevo in tasca. Oggi, con la stessa eleganza che mi aveva conquistato, è uscito dalla mia mano e si è tuffato a terra, preciso, verticale, di punta... proprio.
L'avevo comprato il 25 agosto scorso a San Leo, durante il festival dell'alchimia ( 
http://chebelloblog.blogspot.it/2013/08/san-leo-e-le-sue-alchimie.html ), ci ero affezionata! 
E' ancora "vivo", per carità.. ma è senza punta.

Pochi minuti dopo mi è caduto anche il cellulare ma lui non si è rotto. Chissà perchè le cose a cui teniamo meno durano sempre di più. Forse proprio perchè non le degniamo di attenzione... come se l'indifferenza fosse il segreto della loro sopravvivenza... mentre tutto ciò a cui diamo attenzione brucia in poco tempo, come bruciato dal bene che gli vogliamo... come se quel bene, nel viaggio verso la meta, si trasformasse in qualcos'altro o come se questa mutazione avvenisse già in noi senza che ce ne accorgiamo e secondo dinamiche a noi sconosciute (che sia opera di Anastasio? chi è Anastasio? E' il nome che ho dato al mio inconscio! http://chebelloblog.blogspot.it/2013/10/il-mio-inconscio-si-chiama-anastasio.html )

Per tutti i gamberi del mare!!! Credo proprio che la percezione umana sia alquanto distorta. Comunque il pendolo non è sparito, è solo spuntato e gli voglio ancora più bene.




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