Con i pezzi nati dai mille scontri della vita, con le schegge che ti si sono conficcate addosso. Con i capelli impazziti che si ribellano al tuo volere!
Fai pace con le tue componenti arrugginite, con quelle in frantumi, da sempre.
Qualche pezzo l'hai perso per strada, per colpa di qualcuno o di qualcosa. I colpevoli ci sono sempre, escono dal cilindro della nostra autocommiserazione, come un sonnifero per la nostra coscienza.
Solo il tempo, per le nostre menti assopite, ci racconta che i colpevoli siamo anche noi, che di noi non abbiamo rispettato nulla, tantomeno i piccoli pezzi.
E solo un buon rapporto con il tempo, ci racconta che non è questione di colpa, ma di responsabilità che è, alla fine, amore per la propria esistenza.
Dopo decenni ci ritroviamo di fronte alla solita scelta, lo stesso bivio che ci appare davanti dal primo istante di vita: vuoi vivere? Chiudi gli occhi e aspetta la risposta.
Arriva subito vero? e subito dopo arriva un'altra domanda: come?
E con estremo stupore scopri che nella tua mente c'è l'immagine esatta di cosa sia per te la felicità.
E' come un quadro appeso alle pareti da anni, è sempre stato lì sullo sfondo ma non l'hai mai osservato davvero.
E' come un profumo che ti porti addosso e non ti molla: è la forma della tua felicità.
Tu sei la sostanza di quella forma.
Fai pace con quei pezzi di te che da sempre sono in viaggio verso quello che desideri. Sono il frutto del tuo modo di arrivare a destinazione. Sono gli sgangherati itinerari che la forza più profonda di te ha messo in campo per giungere alla meta. Fai pace con gli scarabocchi dei tuoi giorni, che sono lo studio preparatorio della più grande opera d'arte mai esistita: tu in questo momento, felice.
Miriam

Commenti
Posta un commento
grazie per il commento!