Passa ai contenuti principali

Non compriamo le cose in avorio, salviamo gli elefanti!


Volevo condividere con voi questa importante causa ♥ :

KUKI GALLMANN si batte da tanti anni per difendere gli elefanti dal massacro dovuto ai loro preziosi corni di avorio. Il mercato dell'avorio è essenzialmente religioso (ma non solo). Ora, soprassedendo a quanto poco dovrebbe c'entrare la parola mercato con la parola religione.. concentriamoci sull'essenza: un crocifisso, o un buddha o un qualsiasi altro "simbolo" religioso è per caso meno "efficace" se realizzato con un altro materiale?

Ogni anno, nella tenuta di Kuki vengono uccisi decine di elefanti che ormai sono ridotti a poche centinaia... Kuki è italiana, naturalizzata Keniota, a questa causa sta dedicando tutta la vita, è rimasta in Kenya anche dopo aver perso il marito in un incidente e poi il figlio a causa di un morso di un serpente.. Kuki è una vera Guerrera con la G maiuscola perchè lotta per la vita, non la sua.


Domenica scorsa è stata ospite di uno dei pochi programmi interessanti alla tv cioè Alle Falde del Kilimangiaro e a Licia Colò, che le ha chiesto provocatoriamente cosa c'entrasse l'Europa con il massacro degli elefanti, lei ha risposto che la terra è un unico luogo e che il compratore di un souvenir in avorio è colpevole quanto chi preme il grilletto.. Ogni Continente non è separato dall'altro, la vita ha valore, sempre.


Per saperne di più www.gallmannkenya.org
E' anche su Facebook http://www.facebook.com/pages/kuki-gallmann/51213681562?fref=ts

Commenti

Post popolari in questo blog

Storia di una pecora bianca che voleva rimanere bianca

Questa è la storia di una pecora coraggiosa. Cosa ha fatto di così eroico questa pecora per essere definita coraggiosa? Ha per caso saltato un burrone a piedi pari? Ha combattuto contro un branco di lupi uscendone vincitrice? Ha salvato un intero gregge da terribili macellatori? No, niente di tutto questo, la pecora di cui vi parlo, ha semplicemente deciso di rimanere bianca, mentre tutto il mondo diventava nero. Insomma, c'era una volta una pecora bianca e, in quanto bianca, non aveva vita facile. Erano passati i tempi in cui si diceva “quello è la pecora nera della famiglia”, arrivato il XXI secolo la parola d'ordine era “Esci dal gregge, vai contro corrente, non fare quello che ti hanno sempre detto di fare!”. Ottimi consigli certo, un po' di sana trasgressione fa sempre bene, così come vanno sempre accettate di buon grado gli inviti a ragionar con la propria testa, ma in quel periodo tutto questo era stato preso alla lettera. Fino al punto che un giorno una...

Il tempo dei cervi

Era il tempo dei cervi, una manciata d'anni fa che però sembra un'altra vita. Il passato è una bolla volante che ci racconta storie... di quelle magiche che non muoiono mai. Come questa... Andavo a camminare la mattina all'alba. Percorrevo  il sentiero sul Rubicone e molto spesso vedevo una famiglia di cervi (che forse erano daini o caprioli...). Li vedevo camminare tranquillamente sui pendii che ci sono tra la Villa Di Bagno e il centro sportivo Seven. Sbucavano tra una macchia di vegetazione e l'altra... prima alcuni adulti e poi altri piccoli... ed inutile dirlo, quando incontri creature del genere tutto si ferma. E io mi fermavo, stavo immobile ad osservarli... e loro spesso osservavano me... si fermavano per qualche istante e poi ripartivano. Io trattenevo il fiato dall'emozione e perché temevo di spaventarli col minimo movimento. Tra noi c'erano il fiume, qualche metro di terreno e mille misteri. Era diventato ormai un appuntamento quotidiano... al mattino...

La foglia che non voleva staccarsi dal ramo

Il vento fresco aveva iniziato a soffiare da fine agosto, e già parecchie di loro si erano lasciate cadere, finendo sul terreno calpestato dai bagnanti. Nel viale alberato a pochi passi dal mare, la foglia pensava alla sua fine imminente con paura: "non voglio staccarmi dal ramo - diceva a se stessa - non voglio staccarmi da te - diceva all'albero - con gli occhi gonfi di lacrime". L'albero pensava che in vita sua era la prima volta che una foglia gli aveva valuto così bene e la rincuorava come poteva: "Non hai nulla da temere, quando ti staccherai da me e ti lascerai cadere nel vuoto sarà bellissimo, sarà come volare". La foglia si sentiva sempre più stanca, mentre il suo colore, da verde, diventava giallo con infuocate sfumature rosse: "Sei sempre più bella - le diceva l'albero - guàrdati, sembri una candela accesa.. per questo ti devi staccare, altrimenti finirai per bruciarmi!" e tentavano, entrambi, di sorridere... Poi, arrivò quel...