Bene, eccomi qua, avevo detto che vi avrei raccontato com'è andata la prima serata del corso "Resta al centro" (www.eft-rimini.it) con Sandro Gozzoli a Bellaria Igea Marina.. e quindi, eccomi qui, è passato qualche giorno ma mi ricordo bene tutto.. No, non è vero, non ricordo tutto, ma ricordo che è stata una bella serata, con tanti piccoli-grandi trampolini per tuffarmi un pò più dentro di me.
Infondo, è questo lo scopo no? Per me si, tuffarmi dentro me e poi nuotare con gli altri.. Sandro ci ha parlato di "presenza", non so quanti di voi ne hanno già sentito parlare.. Non intendo spiegare, anzi tentare di spiegare cosa s'intende per "presenza".. Non ho ancora gli strumenti necessari per farlo in modo chiaro, io stessa sto ancora cercando di capirla, anzi di viverla.. (per chi vuole approcciarsi alla "presenza" e alle tematiche del risveglio in generale, consiglio di leggere i testi di Salvatore Brizzi o Eckhart Tolle) ... diciamo che, in sintesi, si tratta di essere presenti nel qui-ora, cioè ora, adesso, in questo momento, sentirsi vivi nel presente, percepire la vita attimo dopo attimo in un eterno presente.. e quindi gioirne, perchè nel momento presente, in questo istante, non ci può essere dolore.. esso è sempre nel futuro (sotto forma di preoccupazione) o nel passato (sotto forma di esperienze passate).. in pratica significa liberarsi della mente, anzi di quel "troppo-mente" che spesso domina la nostra vita senza che noi lo scegliamo!
Concetto banale? Può essere sì... il concetto, ma sono davvero in pochi quelli che riescono a vivere nel presente, che si sentono vivi davvero, senza cadere schiavi dei propri pensieri che, in modo automatico, affollano sempre la mente. Ebbene, durante la serata di Sandro, mentre ci spiegava un esercizio per mettere in pratica la "presenza" di sè.. una frase mi si è accesa (si fa per dire) in testa: "Siamo come dei bambini che devono imparare a camminare"... che poi è stato l'esempio che lo stesso Sandro ha usato per spiegare la situazione della maggior parte delle persone. In quel momento ci veniva consigliato di essere presenti mentre ci vestiamo o ci spogliamo, cioè, cercare di essere veramente lì, in quell'istante, mentre ci sfiliamo la maglia o ci infiliamo i pantaloni.. senza far volare la mente per ogni dove.. quindi, sentire il contatto con la stoffa e, magari per aiutarsi, ripetere frasi del tipo "sono qui nella mia camera, questa è la mia maglia, ecco me la sto togliendo".. Cosa non si deve fare per tenere a freno la mente che tutto desidera fuorché vivere il presente, cioè la vita vera!
Mi è venuto un moto di amarezza, credo anche di aver scrollato la testa.. dentro di me condividevo l'esercizio che Sandro stava spiegando e anche il fatto che ce ne sia proprio bisogno.. insomma, ho pensato davvero che fosse necessario fare esercizi di quel genere.. allo stesso tempo però mi è venuta un pò di tristezza: come ci siamo ridotti - ho pensato - dobbiamo ritrovare la consapevolezza di noi in ogni minimo gesto della giornata, partendo dai più semplici perchè siamo completamente (o quasi) addormentati, "cullati" da pensieri che non ci portano da nessuna parte. E' come se la nostra testa ci cantasse una ninna nanna continua, noi crediamo di essere svegli e di vivere ma non è così.
Insomma, tra i tanti "input" lanciati durante la serata, questo mi è arrivato dritto in fronte: dobbiamo partire dall'Abc di un alfabeto che non conosciamo.. o meglio, un alfabeto che abbiamo dimenticato ma che era già in noi dal primo giorno della nostra vita, anzi da prima. La buona notizia è che si può fare, sia può arrivare alla zeta e oltre.. Possiamo fare in modo che la nostra vita abbia un suono diverso dal russare!!!
Come ha detto Sandro durante la serata: "c'è speranza"!!!!
Alla prossima, ciao!!!
Infondo, è questo lo scopo no? Per me si, tuffarmi dentro me e poi nuotare con gli altri.. Sandro ci ha parlato di "presenza", non so quanti di voi ne hanno già sentito parlare.. Non intendo spiegare, anzi tentare di spiegare cosa s'intende per "presenza".. Non ho ancora gli strumenti necessari per farlo in modo chiaro, io stessa sto ancora cercando di capirla, anzi di viverla.. (per chi vuole approcciarsi alla "presenza" e alle tematiche del risveglio in generale, consiglio di leggere i testi di Salvatore Brizzi o Eckhart Tolle) ... diciamo che, in sintesi, si tratta di essere presenti nel qui-ora, cioè ora, adesso, in questo momento, sentirsi vivi nel presente, percepire la vita attimo dopo attimo in un eterno presente.. e quindi gioirne, perchè nel momento presente, in questo istante, non ci può essere dolore.. esso è sempre nel futuro (sotto forma di preoccupazione) o nel passato (sotto forma di esperienze passate).. in pratica significa liberarsi della mente, anzi di quel "troppo-mente" che spesso domina la nostra vita senza che noi lo scegliamo!
Concetto banale? Può essere sì... il concetto, ma sono davvero in pochi quelli che riescono a vivere nel presente, che si sentono vivi davvero, senza cadere schiavi dei propri pensieri che, in modo automatico, affollano sempre la mente. Ebbene, durante la serata di Sandro, mentre ci spiegava un esercizio per mettere in pratica la "presenza" di sè.. una frase mi si è accesa (si fa per dire) in testa: "Siamo come dei bambini che devono imparare a camminare"... che poi è stato l'esempio che lo stesso Sandro ha usato per spiegare la situazione della maggior parte delle persone. In quel momento ci veniva consigliato di essere presenti mentre ci vestiamo o ci spogliamo, cioè, cercare di essere veramente lì, in quell'istante, mentre ci sfiliamo la maglia o ci infiliamo i pantaloni.. senza far volare la mente per ogni dove.. quindi, sentire il contatto con la stoffa e, magari per aiutarsi, ripetere frasi del tipo "sono qui nella mia camera, questa è la mia maglia, ecco me la sto togliendo".. Cosa non si deve fare per tenere a freno la mente che tutto desidera fuorché vivere il presente, cioè la vita vera!
Mi è venuto un moto di amarezza, credo anche di aver scrollato la testa.. dentro di me condividevo l'esercizio che Sandro stava spiegando e anche il fatto che ce ne sia proprio bisogno.. insomma, ho pensato davvero che fosse necessario fare esercizi di quel genere.. allo stesso tempo però mi è venuta un pò di tristezza: come ci siamo ridotti - ho pensato - dobbiamo ritrovare la consapevolezza di noi in ogni minimo gesto della giornata, partendo dai più semplici perchè siamo completamente (o quasi) addormentati, "cullati" da pensieri che non ci portano da nessuna parte. E' come se la nostra testa ci cantasse una ninna nanna continua, noi crediamo di essere svegli e di vivere ma non è così.
Insomma, tra i tanti "input" lanciati durante la serata, questo mi è arrivato dritto in fronte: dobbiamo partire dall'Abc di un alfabeto che non conosciamo.. o meglio, un alfabeto che abbiamo dimenticato ma che era già in noi dal primo giorno della nostra vita, anzi da prima. La buona notizia è che si può fare, sia può arrivare alla zeta e oltre.. Possiamo fare in modo che la nostra vita abbia un suono diverso dal russare!!!
Come ha detto Sandro durante la serata: "c'è speranza"!!!!
Alla prossima, ciao!!!
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grazie per il commento!