Passa ai contenuti principali

I Tarocchi. Il Mago: il potere della presenza

Questa mattina ho fatto una camminata all'alba. Mentre mi addentravo nel centro abitato, in mezzo ai giardini popolati da alberi abitati da uccelli cinguettanti, ho cercato di essere totalmente presente a me stessa. O meglio, ho cercato ripetutamente di essere lì in quel momento, proprio dove mi trovavo: in una strada, con case, alberi, e il cielo con le prime luci del giorno. Il risultato? Dopo qualche secondo mi ritrovavo a pensare alla colazione che mi aspettava a casa, agli appuntamenti lavorativi del lunedì, alle amiche che non vedo da un po' di tempo... No! Mi dicevo, non m'importa ora di queste cose, ora voglio essere qui! E mi "sforzavo" di guardare gli alberi e il volo degli uccelli... e lo facevo volentieri... ok, tempo qualche secondo e "tac"!!! La mente ancora altrove mi portava, un altrove che poi non esiste neppure! Un continuo andare in dietro e avanti nel tempo con la mente... e senza sceglierlo!
Ho provato a sentire il suolo sotto le mie scarpe e a respirare ponendo attenzione all'aria che entrava ed usciva dal mio corpo... una sensazione di benessere mi invadeva, mentre la mente si svuotava... ma ancora una volta, tornavano, dopo poco tempo, mille pensieri incrociati tra loro, costruzioni mentali, castelli in aria, ponti verso altre "me" illusorie...
Ho sentito la mia mente remare contro di me! Contro la mia volontà! Contro quello che volevo fare in quel momento cioè ESSERE PRESENTE nel momento e nel luogo in cui ero (così come, credo, sono presente ora, mentre scrivo, senza altri "grilli" per la testa!)

Comunque, una volta arrivata a casa, ho pescato una carta dei Tarocchi, e quale mi è capitata? Lui, sì, proprio lui: IL MAGO (Le Bateleur, nei tarocchi di Marsiglia "rifatti" da Jodorowsky e Camoin).
Il Mago! Esempio eccelso di persona che usa appieno il suo potere di essere divino, che usa il suo proprio corpo come una bacchetta magica! (Per saperne meglio e di più leggere Risvegliare la macchina biologica per utilizzarla come strumento magico di Salvatore Brizzi )  Egli "gioca" con la realtà perchè se lo può permettere, perchè solo lui (e pochi altri Maghi!) la vedono davvero! E chi lo vede pensa sia un essere con super poteri, oppure un ciarlatano che inganna le persone!
E invece no, io credo che il Mago (vero) sia colui che sta semplicemente sfruttando l'immenso potere di mente-corpo-cuore, di cui dispone liberamente, senza esserne schiavo! Perchè lui è diventato la sua anima, che tutto comprende e trascende! Ha capito, e sente e vive con tutto il suo essere, che la realtà è ciò che lui CREA.
E perchè io (e, haimè, tantissimi di voi) non riusciamo ad essere Maghi? Perchè siamo schiavi, siamo tutti schiavi della nostra mente... quindi schiavi di noi stessi? No! Noi non siamo la nostra mente, siamo molto di più... Siamo quella cosa che si accorge di essere altrove quando vorremmo essere qui! 

Vi saluto riportando le parole di Alejandro Jodorowsky nel libro (scritto in collaborazione con Marianne Costa) "La via dei Tarocchi"... è l'ultima pagina dedicata a Il Mago, dove lui immagina cosa direbbe il personaggio-carta, se potesse parlare:

E SE IL MAGO PARLASSE
"Sono nel presente. Qualunque sia l'azione che intendo intraprendere, è venuta l'ora di farla. Fate come me: guardate tutti i momenti in cui non siete voi stessi, in cui non vivete nel qui e ora, che è il momento dell'eternità e il luogo dell'infinito. Che cosa aspettate? Sbarazzatevi degli inutili fardelli che sono i residui del passato e il timore del futuro. Incarno l'energia che chiamano Coscienza. Sono assolutamente presente qui, in questo corpo, tra altri corpi, in uno spazio e un tempo definiti.
Non sono separato da ciò che mi circonda. Sono consapevole della stupefacente varietà di tutto quello che è. Vi invito a vivere con me questo inventario. Siate coscienti di tutti gli spazi, di tutta la materia: alberi, pianeti, galassie, atomi, cellule. Se sono cosciente, non sono soltanto uno spirito limitato a una determinata forma, ma mi trasformo nella totalità dell'opera divina.
Come si fa a essere coscienti? E' semplice: in voi non devono esserci il passato nè il futuro, ma soltanto un momento, un momento cosmico. Occorre mettere fine una volta per tutte alle devianze dell'ego, alle antiche ferite. Bisogna liberarsi di ogni piano, di ogni sofferenza, di ogni programmazione. Allora si arriva alla luce della coscienza. Se siete vivi, per voi, nell'attimo la morte non esiste. Avete subito delle perdite nel passato e magari ne subirete anche in futuro, ma qui e ora nulla è andato perduto. Forse aspirare alla perfezione, a migliorare le vostre vite, ma nell'attimo non esistono aspirazioni. Siete lì, con tutto il vostro potenziale intatto.
Io, il Mago, mi colloco in questo crocevia di eternità e infinito che chiamiamo presente. Sono fedele a tutto quello che sono: il mio corpo, la mia intelligenza, il mio cuore, la mia forza creativa. Il mio tavolo color rosa carne ha le tre gambe saldamente piantate nel suolo, e io sono ancorato da qualche parte nella diversità e da quel punto agisco. Tra le infinite possibilità ne scelgo una, la mia moneta d'oro, punto di trazione che mi conduce alla totalità". 
Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it

Commenti

Post popolari in questo blog

Storia di una pecora bianca che voleva rimanere bianca

Questa è la storia di una pecora coraggiosa. Cosa ha fatto di così eroico questa pecora per essere definita coraggiosa? Ha per caso saltato un burrone a piedi pari? Ha combattuto contro un branco di lupi uscendone vincitrice? Ha salvato un intero gregge da terribili macellatori? No, niente di tutto questo, la pecora di cui vi parlo, ha semplicemente deciso di rimanere bianca, mentre tutto il mondo diventava nero. Insomma, c'era una volta una pecora bianca e, in quanto bianca, non aveva vita facile. Erano passati i tempi in cui si diceva “quello è la pecora nera della famiglia”, arrivato il XXI secolo la parola d'ordine era “Esci dal gregge, vai contro corrente, non fare quello che ti hanno sempre detto di fare!”. Ottimi consigli certo, un po' di sana trasgressione fa sempre bene, così come vanno sempre accettate di buon grado gli inviti a ragionar con la propria testa, ma in quel periodo tutto questo era stato preso alla lettera. Fino al punto che un giorno una...

Il tempo dei cervi

Era il tempo dei cervi, una manciata d'anni fa che però sembra un'altra vita. Il passato è una bolla volante che ci racconta storie... di quelle magiche che non muoiono mai. Come questa... Andavo a camminare la mattina all'alba. Percorrevo  il sentiero sul Rubicone e molto spesso vedevo una famiglia di cervi (che forse erano daini o caprioli...). Li vedevo camminare tranquillamente sui pendii che ci sono tra la Villa Di Bagno e il centro sportivo Seven. Sbucavano tra una macchia di vegetazione e l'altra... prima alcuni adulti e poi altri piccoli... ed inutile dirlo, quando incontri creature del genere tutto si ferma. E io mi fermavo, stavo immobile ad osservarli... e loro spesso osservavano me... si fermavano per qualche istante e poi ripartivano. Io trattenevo il fiato dall'emozione e perché temevo di spaventarli col minimo movimento. Tra noi c'erano il fiume, qualche metro di terreno e mille misteri. Era diventato ormai un appuntamento quotidiano... al mattino...

La foglia che non voleva staccarsi dal ramo

Il vento fresco aveva iniziato a soffiare da fine agosto, e già parecchie di loro si erano lasciate cadere, finendo sul terreno calpestato dai bagnanti. Nel viale alberato a pochi passi dal mare, la foglia pensava alla sua fine imminente con paura: "non voglio staccarmi dal ramo - diceva a se stessa - non voglio staccarmi da te - diceva all'albero - con gli occhi gonfi di lacrime". L'albero pensava che in vita sua era la prima volta che una foglia gli aveva valuto così bene e la rincuorava come poteva: "Non hai nulla da temere, quando ti staccherai da me e ti lascerai cadere nel vuoto sarà bellissimo, sarà come volare". La foglia si sentiva sempre più stanca, mentre il suo colore, da verde, diventava giallo con infuocate sfumature rosse: "Sei sempre più bella - le diceva l'albero - guàrdati, sembri una candela accesa.. per questo ti devi staccare, altrimenti finirai per bruciarmi!" e tentavano, entrambi, di sorridere... Poi, arrivò quel...