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Dalla mente al cuore: la prova del mago-maestro


[ Continua dal post Dalla mente al cuore: l'arrivo del bambino magico ]

Seconda parte

Dopo aver salutato il bambino magico (lo chiamavano così perchè non sapevano il suo nome, i suoi genitori non lo avevano comunicato per difendere la privacy! Strane cose...), i due maghi avevano ricominciato a viaggiare, dopo secoli di vita sedentaria! Mentre camminavano sul sentiero che percorreva in quota le colline, si godevano con piacere tutto il vento che arrivava sulla loro faccia e sulla loro persona... se lo respiravano tutto e tenevano gli occhi quasi chiusi... come se ad indicar loro la strada fosse una voce nel vento.. e come tutte le voci, meglio udibile se si chiudono gli occhi. La loro anima era quieta ma il loro cuore batteva forte, sembrava pompare tutto il coraggio che sarebbe servito nella loro vita... che stava per essere sconvolta!

In centinaia di anni di servizio magico per l'umanità, i due maghi ne avevano viste di tutti i colori e non di rado si erano trovati a sconfiggere mostri che parevano (parevano) enormi e feroci: la malvagità e il terrore che la mente umana può provare e provocare non è una passeggiata da affrontare... nemmeno per due maghi abili come loro! Eppure questa volta la loro mente sentiva che la sfida sarebbe stata più acuta, per questo si stava preparando mantenendosi pulita e agile. Mente pulita e cuore coraggioso, con l'anima in quiete: non mancava nulla, solo l'azione.
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Non sapevano esattamente dove la voce del vento li avrebbe guidati, ma non avevano dubbi sulla prima tappa: la casa del loro mago maestro. Il contatto con il bambino magico li aveva infatti convinti che, sebbene il loro potere funzionasse ancora bene, forse qualche ombra - con il passare del tempo - si era appoggiata sul loro cuore rendendoli meno capaci di riconoscere la natura delle persone che avevano di fronte. Il fatto che un bambino con il cuore aperto (la prima persona del genere che avessero incontrato in centinaia d'anni di onorato servizio!) si fosse presentato a casa loro non poteva essere una coincidenza, e il fatto di non averlo riconosciuto subito fu un chiaro campanello d'allarme. La sua esistenza era di certo l'annuncio di un grande cambiamento, di qualcosa di meraviglioso ma, il loro magico intuito (unito al buon senso) aveva anche fatto nascere un presentimento: se i cuori si stanno aprendo, forse ci sarà anche qualcuno intenzionato ad impedirlo. Lei e Lui (questi i nomi dei nostri due maghi, ricordiamolo!) erano due tipi ottimisti ma sapevano che le tenebre che da millenni avvolgono il mondo, facevano comodo a molti, non tanto ai milioni di umani che vivono dormendo (con la coscienza che sonnecchia beatamente), ma soprattutto a chi è sveglio da sempre e si nutre del sonno dei tanti inconsapevoli. Insomma se esiste il male è perchè qualcuno lo perpetua, e non solo inconsciamente.
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Era come se fosse cominciata una battaglia che si svolgeva troppo lontana dalla loro casa, per questo erano partiti, per andargli incontro! Ma prima era necessaria una tappa dal loro maestro: una specie di collaudo, prima di ripartire per la parte più lunga e avventurosa del viaggio!!!

Immersi in questi pensieri, ma sempre guardinghi (i due maghi riuscivano a pensare e allo stesso tempo a rimanere vigili!!) arrivarono alla botola della casa del mago maestro. Una botola? Ebbene sì, questo eccentrico personaggio viveva da millenni in una casa-tana sotto terra, diceva che il mondo visto dal basso era migliore, perchè in mezzo alle radici si sente più vita! Era un tipo ironico e sempre molto sprezzante verso la razza umana da cui egli orgogliosamente prendeva le distanze (anche se nessuno sapeva da dove venisse!). Nella sua vita aveva aiutato tante persone ma non aveva mai realmente creduto che il mondo potesse davvero migliorare e più passava il tempo, più credeva di avere ragione. Lui e Lei erano stati i suoi ultimi allievi, dopo di ché il maestro-mago aveva smesso d'insegnare dedicandosi all'osservazione sotterranea del mondo. Era un grande sapiente ma sembrava che dedicasse tutta la sua potente intelligenza esclusivamente nel cercare di capire in quale momento esatto sarebbe arrivata la fine della vita sulla Terra!

Quando i due maghi giunsero esattamente sopra la sua dimora, il maestro li attendeva da tempo. La sua testa bianca spuntò dal terreno: "Vi aspetto da quando avete sbattuto la vostra porta di casa! Abitare sotto terra mi ha reso sensibilissimo, ad una certa età si dice che si diventi sordi ma io ci sento sempre meglio! Battete la fiacca ragazzi miei! Quasi una giornata per percorrere pochi chilometri! Ma è bello vedervi!" E con una grossa risata lì invitò ad entrare. Lei e Lui seguirono l'anziano mago lungo una stretta e scricchiolante scala a chiocciola finchè giunsero ad una grande e luminosa sala: "benvenuti nei miei inferi!" disse ai suoi ospiti. Il mago chiamava inferno quel posto in modo molto divertito, sapeva bene che l'inferno era tutt'altra cosa anche se si trovavano a decine di metri sotto terra. "Ma questo è un paradiso! - disse Lei stupita -  non mi ricordavo un luogo così accogliente e lucente, c'è tanta vita anche sotto terra!". La sala era illuminata attraverso una serie di tunnel con specchi che comunicavano con l'esterno, mentre dal soffitto scendevano fiorenti radici di alberi che trasformavano quel luogo in un colorato giardino. Quel vecchio mago, nonostante il suo pessimismo per la razza umana, aveva però mantenuto e coltivato un grande amore per la natura: "ho fatto fiorire le radici, avete visto? E loro sono contente, mi donano ogni giorno un po' della loro acqua!".
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I tre si sedettero proprio su alcune radici a forma di altalena che, lentamente, si muovevano come a cullarli, e si guardarono negli occhi. "So' perchè siete qui - disse il maestro - i vostri cuori hanno bisogno di una registrata!... Viene da voi la versione umana più evoluta che questo povero mondo ha l'onore di ospitare e voi non lo riconoscete! La vostra mente potente vi ha fatto dimenticare il vostro cuore? Dio ci scampi da due maghi con il cuore addormentato!". Non usava mezzi termini il mago maestro quando era ora di dire la sua, ma Lui e Lei lo sapevano e non si offendevano: "Per questo siamo qui, vogliamo ristabilire un contatto forte e chiaro con il nostro cuore, vorremmo provare quel metodo che c'insegnasti, per far dormire la mente e far parlare solo il cuore". I due maghi, infatti, avendo una mente molto potente, avevano fatto sempre molta fatica ad ascoltare il loro cuore. Da secoli le loro buone azioni erano la prova che sotto la loro mente batteva un cuore grande ma era da molto tempo che non provavo a comunicare solo con quello. Era giunto il momento di verificare il contatto perchè - e questo lo sentiva tutto il loro essere - sarebbe stato molto presto indispensabile per la vita sulla Terra.
Il maestro mago promise loro che l'indomani avrebbe messo alla prova i loro cuori e li accompagnò nella loro stanza...

Buon viaggio!
Miriam

Terza parte Dalla mente al cuore. I maghi, il bosco e il vento
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Commenti

  1. Una curvata al tempo e dal 17 aurora potrei leggere il seguito, non ho
    questi poteri e non mi interessano, aspetto il 17... il tempo è un attimo
    per l'attenzione.

    Ciao

    RispondiElimina

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