[Continua da Dalla mente al cuore. La discesa nelle tenebre ]
Quinta parte
Lei entrò nei sogni delle due sorelle e rimase stupìta di trovarvi lo stesso sogno nello stesso momento. I due sogni, uguali, s'intersecavano così che non risultava nemmeno difficile saltare dall'uno all'altro.
Il sogno era bello, luminoso, anche troppo... a stento la maga riusciva a vedere le immagini che il loro inconscio proiettavano: angeli soprattutto... altissime creature con ali immense e capelli dorati lunghissimi. Lei si aggrappò a queste chiome e iniziò a salire verso la cima, cioè il volto di questi esseri di luce. Si arrampicava con tutta la sua forza ma una volta arrivata sulle spalle, essi si lanciarono in volo con uno scatto improvviso che la fece precipitare giù... sempre più giù... fino ad uscire dal sogno. Si ritrovò stesa sul pavimento con Uto e Pia che la fissavano: "Il mago-maestro ci ha detto che entri nei sogni delle persone, sei entrata nel nostro vero? Hai visto i grandissimi angeli vero? Secondo te è la nostra versione celeste o siamo completamente pazze?".
"No" disse Lei in modo deciso "Non siete pazze! E' la vostra speranza, è la vostra voglia di vita che state reprimendo da anni. Nessuno vi crede quando dite che la vita sulla terra sia recuperabile e allora questa grande UTOPIA (!!!) sta crescendo dentro di voi! Sono certa che quando la nebbia che sta stritolando la città se ne andrà, e il sole tornerà, anche i vostri cari e immensi angeli lasceranno i vostri sogni per dimorare, sotto forma di rinascita, nella realtà diurna". Le due sorelle rimasero zitte, per la prima volta dopo tanto tempo, i loro occhi divennero lucidi per la commozione, e, piene di speranza, tornarono a dormire.
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"Le tenebre saranno sempre più dense" disse a Lui irrompendo nella stanza. Il mago scattò in piedi sul letto e la guardò un po' stupito: "hai visto nei loro sogni?". Rispose Lei: "Ho visto tanta luce, troppa, tanta quanta ne sta venendo a mancare in questo posto dimenticato dagli uomini che hanno dimenticato Dio. Non c'è tempo, la nebbia è sempre più densa, dobbiamo agire subito". Si prepararono in fretta e Lui per la prima volta dopo secoli, prese con sé la sua antica spada. Lei non si era sbagliata, appena uscirono di casa si accorsero che la nebbia era più scura e pesante. Avanzavano a fatica verso il centro della città, dovevano spostare la densa sostanza grigia con le mani, finché, giunti a pochi metri dalla piazza, Lui dovette usare la spada per tagliare le tenebre. La situazione era sconvolgente: si sentivano urla di persone rimaste intrappolate nella nebbia, qualcuna giaceva a terra sotto il suo peso... mentre la sofferenza del mago aumentava sempre più: "Ci sono troppi pensieri di morte, la mia mente fatica a scioglierli". Pochi minuti dopo, finalmente, arrivarono in piazza.
"Non abbiamo la forza per entrare in tutte le case - disse Lei - prova a sentire tutti i pensieri di queste abitazioni. Probabilmente ce ne sarà almeno uno buono, o meno funesto, nella casa dove tutti ridevano... dev'essere rimasto qualcosa di positivo nell'aria... PUOI farcela Lui, forza!". Lui si mise in ginocchio con la spada appoggiata davanti a sè, poi all'improvviso si alzò in piedi ed indicò la casa rossa in fondo alla piazza: "Laggiù ci sono pensieri più leggeri, deboli, ma ci sono...". Con decisione riprese a tagliare la nebbia, mentre Lei lo seguiva fiduciosa. Arrivati davanti alla porta, la trovarono aperta, salirono le scale e si trovarono di fronte a un bambino di 3 anni che li aspettava aggrappato alla ringhiera.
Accanto al bimbo, la madre. Non si spaventò nel vedere i due maghi: "Avete notizie di mio marito? E' uscito da giorni e non è più tornato. Temo che questa nebbia lo abbia inghiottito! Nostro figlio non ride più da quando se n'è andato... si divertiva tanto nel vedere suo padre giocare con le ombre sul muro. Faceva tanti personaggi fantasiosi con le mani e inventava storie. Era così entusiasta che è uscito per chiamare altri bambini ma non riusciva a trovare nessuno perchè tutti avevano paura di accettare l'invito di uno sconosciuto. Così mi disse che voleva cercare nel paese vicino ma poi è scesa la nebbia e non è più tornato". I due maghi rimasero stupiti nel capire che la causa di quelle risa - che avevano risvegliato il paese - era così semplice: un padre che giocava con il figlio!... E una madre che capiva il dono prezioso di quella risata: "Io aprivo la finestra affinchè la gioia di nostro figlio potesse essere sentita da tutti - aggiunse la donna - poi tutto è finito e ora queste tenebre dense stanno schiacciando le persone!". Purtroppo però la paura e la mancanza di fiducia delle stesse persone che avevano goduto di quella risata infantile, avevano fatto prevalere i dubbi della mente e tutto era precipitato nell'incubo.
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"Non c'è tempo per cercare quest'uomo - disse Lui rivolto a Lei - credo che dovremmo affrontare questo mostro di nebbia faccia a faccia!". "Sì - rispose Lei - ma come?". I due maghi sapevano ormai che quella nebbia quasi solida come la pietra si era formata e alimentata con tutti i pensieri negativi della gente. Era la mente malata che si stava materializzando, solo un cuore sano poteva farla svanire per sempre! Si ricordarono del bambino magico, il suo cuore aperto sarebbe stato utile!
I due maghi rimasero fermi a pensare per qualche minuto poi presero la decisione che andava presa: "Dobbiamo dividerci - disse Lei - tu raggiungerai la cima di questa montagna di nebbia che sta invadendo tutto ed entrerai in quella mente mostruosa, mentre io andrò alla ricerca del bambino". "Affermativo capo! - disse Lui con un tono ironico - non vedo l'ora di salire fino alla testa di questo mostro mentale per dirgliene quattro e per capire che cosa lo preoccupa davvero, poi il cuore del bambino saprà rispondere...".
Buon viaggio!
Miriam ★˚ ˛☆ ˚ ★˚ ˛☆˚ ★˚ ˛☆ ˚ ★ •*˚ ☆˚˛˚ ★˚ ˛☆ ˚ ★ •*
Sesta ed ultima parte Dalla mente al cuore. Il bambino magico e la visione della verità

Se vedi mostri mangi mostri, se vedi angeli mangi angeli, se vedi tutta questa
RispondiEliminagente che mangia sei vedente, che te vedi:
vedi quello che vede un granello di sabbia che si mette in verticale e guarda il creato facendo le proporzioni... granello matematico.
... le donne che leggono impauriscono gli uomini, Lui dice signorsì perché
se la fa sotto e sa benissimo che il mostro mentale non esiste, chi lo crea lo crea al proprio interno, fuori, nel tangibile come i sassi, non c'è proprio.
Il racconto sembra nato da una interpretazione di un giro di carte arcaniche,
si notano i contorni e le intersezione angolari degli stessi, manca rotondità.
Se il cuore del bambino magico aggiungerà una componente rotonda ( ragionamento che procede a leggera spinta, diverso da quello quadrato molto faticoso e dispersivo ) l'intero racconto assumerà le caratteristiche di un prodotto vendibile perché in grado di arricchire chi lo leggerà.
Chi sconfigge cronos, sconfigge un innocente.
ci stà! sempre! se sei pubblico il minimo che ti possa capitare è un critico...
muovi un sopracciglio e scompaio... per me sei una videata.... cciaoO :)
Ciao a te, grazie di tutto, soprattutto per l'immagine del granello di sabbia: bel video! ;)
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