Forse sarebbe il caso che scrivessi una storia di Natale.
Potrei raccontare magiche avventure di slitte, renne volanti, regali e... di un allegro pancione incastrato nel camino... Oppure potrei raccontare storie più realistiche, di famiglie riunite, di senza tetto che trovano casa, di persone perdute che si ritrovano, di guarigioni dove non c'era più speranza...
Oppure potrei abbattere il muro tra magia e realtà e parlare di tutto...
Infine... potrei non dire nulla e lasciar la parola alla musica, a quel mistero meraviglioso che unisce il presente all'eternità e che arriva al cuore... di ognuno, in qualsiasi luogo della sua mente si trovi.
Buon Natale a tutti
Miriam
IL SOGNO DI MARIA
"Nel Grembo umido, scuro del tempio,
l'ombra era fredda, gonfia d'incenso;
l'angelo scese, come ogni sera,
ad insegnarmi una nuova preghiera:
poi, d'improvviso, mi sciolse le mani
e le mie braccia divennero ali,
quando mi chiese - Conosci l'estate
io, per un giorno, per un momento,
corsi a vedere il colore del vento.
Volammo davvero sopra le case,
oltre i cancelli, gli orti, le strade,
poi scivolammo tra valli fiorite
dove all'ulivo si abbraccia la vite.
Scendemmo là, dove il giorno si perde
a cercarsi da solo nascosto tra il verde,
e lui parlò come quando si prega,
ed alla fine d'ogni preghiera
contava una vertebra della mia schiena.
(... e l' angelo disse: "Non
temere, Maria, infatti hai
trovato grazia presso il
Signore e per opera Sua
concepirai un figlio...)
Le ombre lunghe dei sacerdoti
costrinsero il sogno in un cerchio di voci.
Con le ali di prima pensai di scappare
ma il braccio era nudo e non seppe volare:
poi vidi l'angelo mutarsi in cometa
e i volti severi divennero pietra,
le loro braccia profili di rami,
nei gesti immobili d'un altra vita,
foglie le mani, spine le dita.
Voci di strada, rumori di gente,
mi rubarono al sogno per ridarmi al presente.
Sbiadì l'immagine, stinse il colore,
ma l'eco lontana di brevi parole
ripeteva d'un angelo la strana preghiera
dove forse era sogno ma sonno non era
- Lo chiameranno figlio di Dio -
Parole confuse nella mia mente,
svanite in un sogno, ma impresse nel ventre."
E la parola ormai sfinita
si sciolse in pianto,
ma la paura dalle labbra
si raccolse negli occhi
semichiusi nel gesto
d'una quiete apparente
che si consuma nell'attesa
d'uno sguardo indulgente.
E tu, piano, posati le dita
all'orlo della sua fronte:
i vecchi quando accarezzano
hanno il timore di far troppo forte.
Potrei raccontare magiche avventure di slitte, renne volanti, regali e... di un allegro pancione incastrato nel camino... Oppure potrei raccontare storie più realistiche, di famiglie riunite, di senza tetto che trovano casa, di persone perdute che si ritrovano, di guarigioni dove non c'era più speranza...
Oppure potrei abbattere il muro tra magia e realtà e parlare di tutto...
Infine... potrei non dire nulla e lasciar la parola alla musica, a quel mistero meraviglioso che unisce il presente all'eternità e che arriva al cuore... di ognuno, in qualsiasi luogo della sua mente si trovi.
Buon Natale a tutti
Miriam
IL SOGNO DI MARIA
"Nel Grembo umido, scuro del tempio,
l'ombra era fredda, gonfia d'incenso;
l'angelo scese, come ogni sera,
ad insegnarmi una nuova preghiera:
poi, d'improvviso, mi sciolse le mani
e le mie braccia divennero ali,
quando mi chiese - Conosci l'estate
io, per un giorno, per un momento,
corsi a vedere il colore del vento.
Volammo davvero sopra le case,
oltre i cancelli, gli orti, le strade,
poi scivolammo tra valli fiorite
dove all'ulivo si abbraccia la vite.
Scendemmo là, dove il giorno si perde
a cercarsi da solo nascosto tra il verde,
e lui parlò come quando si prega,
ed alla fine d'ogni preghiera
contava una vertebra della mia schiena.
(... e l' angelo disse: "Non
temere, Maria, infatti hai
trovato grazia presso il
Signore e per opera Sua
concepirai un figlio...)
Le ombre lunghe dei sacerdoti
costrinsero il sogno in un cerchio di voci.
Con le ali di prima pensai di scappare
ma il braccio era nudo e non seppe volare:
poi vidi l'angelo mutarsi in cometa
e i volti severi divennero pietra,
le loro braccia profili di rami,
nei gesti immobili d'un altra vita,
foglie le mani, spine le dita.
Voci di strada, rumori di gente,
mi rubarono al sogno per ridarmi al presente.
Sbiadì l'immagine, stinse il colore,
ma l'eco lontana di brevi parole
ripeteva d'un angelo la strana preghiera
dove forse era sogno ma sonno non era
- Lo chiameranno figlio di Dio -
Parole confuse nella mia mente,
svanite in un sogno, ma impresse nel ventre."
E la parola ormai sfinita
si sciolse in pianto,
ma la paura dalle labbra
si raccolse negli occhi
semichiusi nel gesto
d'una quiete apparente
che si consuma nell'attesa
d'uno sguardo indulgente.
E tu, piano, posati le dita
all'orlo della sua fronte:
i vecchi quando accarezzano
hanno il timore di far troppo forte.
Ricordi ora che in auto un giorno andando al mare mi hai parlato della storia di due anziani signori che si erano conosciuti ma separati e che Lui aveva sempre tenuto nel cuore la sua Lei. Lui costruisce una casa di legno per Lei e Lei torna a vivere con Lui. Eri tu amore mio a parlare, io ho fatto quella casa, e ora hai le mani libere, vola amore, ti amo da sempre, ho tutta la storia della nostra vita nel cuore per te, la mia gratitudine è infinita. Ciao amore
RispondiEliminaOgni individuo è unico al mondo, donna o uomo che sia è sempre unico. L'unica cosa che accomuna donne e uomini è lo stress. Sopra i livelli massimi, soggettivamente sopportabili, di stress, ogni individuo reagisce in base a schemi inconsci, totalmente indipendenti e disconnessi dall'individuo senza stress.
RispondiEliminaUna donna stressata iper stressa un uomo e viceversa, il circolo vizioso è micidiale. Chi si osserva meglio... fancazzeggia alla grande e sta da dio.
Hasta Ola Adios
Il governo di una nazione, solca un destino inconscio a tutti gli stressati.
RispondiEliminaVotate meglio la prossima volta, questo è un governo totalmente incostituzionale...