LA QUALITA' al CENTRO... e lavorare con amore!
Sì, anche dopo il Covid!
La comunicazione migliore è quella che comunica un lavoro di qualità. Non esiste strategia di social-marketing o di e-mail-marketing o di altro metodo, che possa trasformare in buono un lavoro fatto male (e infatti non è la comunicazione di cui mi occupo). Può ingannare per un po' ma poi viene smascherata.
Non si pensi che dopo l'emergenza Covid, visto che le persone avranno una gran voglia di uscire e andare per negozi, e vivere esperienze... saranno tutti ciechi alla differenza tra una cosa brutta e una cosa bella, tra un lavoro fatto con cura e uno fatto come civetta per il mercato e basta.
Lasciando per un attimo tra parentesi il fatto che molti avranno meno soldini da spendere (che rimane una questione scottante), chi potrà farlo cercherà ciò che più gli piace, e la qualità rimarrà una via vincente.
Questa lezione l'ho "re-imparata" durante queste settimane nelle poche occasioni in cui ho ordinato delle cene a domicilio. In particolare una piadineria del mio paese mi ha più volte fatto la consegna puntuale, nonostante il titolare al telefono, mi avesse anticipato (scusandosi) un ritardo di quasi un'ora.
Cosa c'entra questo con la qualità dei prodotti che vendiamo? C'entra! Ho pensato che questa persona, annunciandomi un ritardo notevole, in qualche modo rischiasse che io annullassi la prenotazione o almeno che non tornassi ad ordinare da lui.
Ma non è accaduto perchè la consegna è stata puntuale, lui è stato gentilissimo e perchè i loro prodotti sono buonissimi (che è il motivo per cui non avevo annullato la consegna nonostante l'annuncio del super-ritardo).
Ho pensato che molti altri (e mi è capitato) avrebbero minimizzato il ritardo per non farmi annullare l'ordine mentre lui si preoccupa di avvisare talmente tanto da esagerare nell'annuncio del ritardo. Cioè il suo scrupolo verso i clienti era maggiore del tentativo di vendita!
Certamente dovrebbe inventarsi un modo (in sinergia con i suoi collaboratori) per non annunciare ritardi che non ci sono (per il suo bene!) ma il punto è che io ho pensato questa cosa:
Non importa se non hai una grande strategia, o se non metti in atto tutte le furbizie del mondo. Se vendi qualcosa di bello e di buono in senso autentico, se ci aggiungi tanta gentilezza verso le persone, premura umana verso di loro e amore per il tuo lavoro, allora sei a cavallo. Poi viene il resto, se occorre.
Naturalmente molto dipende anche dal settore in cui ci si trova a lavorare, ma la QUALITA', l'IMPEGNO e la GENTILEZZA sono e saranno sempre ingredienti fondamentali.
Le persone ci guardano, non siamo così capre come certa "pubblicità" a volte pensa. E dopo questo periodo difficile avremo tutti più voglia di cose autentiche e fatte col cuore.
Nel prossimo post vi parlerò di un altro esempio, simile a questo, ma di livello più ampio come bacino di utenza, un'altra realtà di business che è crescita (nel tempo) con forze genuine e senza troppi voli pindarici.
Miriam

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