Libro d’Artista. Focus on Italy: gli inediti di Ghirri, Basilico, Barbieri e Cresci. Un progetto di Marco Signorini.
Un libro può essere un'opera d'arte, andare oltre alla
funzione di divulgare una storia o una conoscienza. Il libro d'artista è stato
al centro della presentazione del progetto curato da Marco Signorini
(fotografo, curatore e docente) dal titolo Focus on Italy, avvenuta nel corso
del SI FEST 2011 a
Savignano sul Rubicone. Lucia Miodini (CSAC) ha tracciato un interessante
excursus sul percorso del libro in quanto opera d'arte.
LIBRO D'ARTISTA. Affonda le radici nei "mitici"
anni Sessanta – se ci atteniamo alla contemporaneità, senza considerare ad
esempio i libri miniati medievali, e alla fotografia – quando la stessa messa
in pagina diviene un luogo di ricerca artistica e nasce la 'questione' del
libro autoprodotto. Il libro viene inteso come un'esperienza artistica e,
autoprodotto, si oppone al sistema "classico" di mercato. Sono gli
anni della Pop art, dell'arte nelle strade, dell'arte alla portata di tutti,
perciò anche l'oggetto-libro deve uscire dai circuiti commerciali ufficiali e
diventare arte 'popolare'. Nel 1962 arriva Edward Ruscha con Twenty sex
gasoline station, un progetto in cui l'opera-libro è parte integrante di ciò
che viene comunicato; e Ruchsa fonderà anche una casa editrice. Altri lo fanno,
anche in Italia, ad esempio Rosanna Chiessi con Pari e dispari o Luigi Ghirri
con Punto e virgola. Al centro del libro d'artista anche l'eterno mistero del
rapporto tra scrittura e immagine fotografica in cui mai – che lo si scelga o
no – l'una può spiegare l'altra in modo esaustivo. Al massimo può raccontare,
ed è quello che succede, negli anni Settanta soprattutto, con la Narrative art
di cui ricordiamo due grandi nomi: Christian Boltanski e Franco Vaccari che
raccontavano i temi della vita quotidiana indagando la relazione tra scrittura
e fotografia.

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