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Il cielo d'Irlanda. La fantasia al potere


La fantasia al potere? Perchè no.. Non è solo una frase fatta.. Non è solo un nostalgico ricordo del Sessantotto.. C’è un posto, magnifico, in cui sta diventando realtà. Parlo dell’Irlanda, la verde e magnifica irlanda. “Il cielo d’Irlanda” cantava la Mannoia, bè quel cielo di nuvole ora splende di una luce rara, quella dei sogni che si trasformano in realtà. E’ una notizia ancora abbastanza fresca, di pochi giorni fa, il fatto che sia diventato presidente d’Irlanda Michael Higgins, poeta e sociologo. Ma come, in questi tempi di crisi, con il Paese affossato dal debito e dalla disoccupazione, l’Irlanda elegge a presidente un poeta? cioè uno “con la testa fra le nuvole”? Grazie a Dio sì. Che sia l’effetto di troppa Guinnes? E allora che questa birra sia benedetta! Volete sapere cosa ha promesso a tutti gli irlandesi? Emozioni. Questo anziano uomo di lettere e di sogni, ha promesso emozioni. Ha messo in un angolo la finanza e i calcoli sul reddito e ha parlato al suo Paese dicendo che aveva bisogno di sentimenti, di armonia e di serenità.
Poeta, attivista per la difesa dei diritti umani, sostenitore delle arti, laburista, figlio dell’Irlanda proletaria e profonda, lontano anni luce dagli intrallazzi politici. E’ Michael Higgings. La vittoria è arrivata inaspettata e ha detto: “Mi sento in un certo senso sopraffatto dall’onore che mi è stato concesso”. Bè a quanto pare il suo promettere emozioni ha convinto gli irlandesi. Non voglio entrare nel merito della sua capacità di mantenere queste promesse ma sottolineare un’altra cosa: il bisogno delle persone. Le persone hanno bisogno di vita, hanno sete di vita. La crisi economica infuria ormai in tutto il mondo, le tasche di milioni di persone sono vuote, ma la gente non è stupida. La gente – in quanto esseri umani – sentono che l’origine di questo abisso materiale è nell’immateriale. Le cause di questo “vuoto” economico sono da cercare in un vuoto ben diverso, un vuoto dell’anima che forse, solo ora, tanti iniziano a riconoscere. E una volta riconosciuto, il”nemico” si combatte. E si combatte con “armi” che nulla hanno a che fare con la finanza e con il conto in banca.
Questa vittoria credo sia un messaggio al mondo: la fantasia al potere. Era ora. La fantasia intesa come ricchezza dell’animo umano, come creatività, come forza dei sogni che possono diventare realtà. La forza di non puntare il dito contro probabili nemici ma di puntarlo verso il futuro. La forza di non cercare il colpevole per crocifiggerlo, ma di guardarsi allo specchio e chiedersi: Ora, noi, cosa possiamo fare? La prima cosa da fare è credere nella buona natura delle persone. E’ fidarsi del genere umano e nella sua parte buona, il suo nucleo originario che pulsa.
L’elezione del presidente poeta in Irlanda è un magnifico segno di concreta speranza: la catastrofe economica non significa necessariamente la catastrofe umana del mondo. Noi siamo altro, siamo molto di più. Ed è proprio questa consapevolezza la forza motrice del cambiamento.

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