
Quali sono i pianeti portatori di magìa? Qual è la ricetta più magica che c'è?
Nel pentolone della magìa metterei questi ingredienti: La Luna e i suoi nodi non possono mancare, sorgenti infinite di mistero e profonde connessioni, un po' di Venere e Giove per coltivare apertura, accoglienza e bellezza (perchè la vera magìa è sempre meravigliosa da vedere!) e naturalmente un pizzico di Mercurio per mettere in comunicazione tutti gli elementi! E vogliamo farci mancare il coraggio di Marte per combattere la magìa esercitata dai "cattivi"? E il burbero Saturno con il suo bagaglio di saggezza lo vogliamo lasciare fuori? Io non credo proprio...
Il Sole rimane fuori dalla pozione, ma solo perchè è dai suoi raggi che si originano tutte le altre forze, e quindi è presente in ogni energia sopra descritta, come lava sciolta nel liquido magico che ribolle nella pentola!
La ricetta è pronta: qualcuno ha il coraggio di berla?
No? Non c'è problema, non occorre farlo perchè lo abbiamo già fatto.
Questa pozione magica è già dentro di noi, fa parte delle nostre cellule dal momento del concepimento e forse anche prima.
E' la polvere magica (di stelle, come si dice...) di cui è composto il mondo, le galassie e l'intero universo. E' forse in questa magìa che "dorme" il mistero della nascita della vita e di tutto ciò che esiste... E a questo pensiero il cuore si allarga e la bocca si spalanca, e le braccia si aprono mentre facciamo entrare dentro di noi tutte le stelle di tutti i tempi e di tutti i mondi...
Magìa, una parola sola che può contenere tutto e allo stesso tempo superarlo... A tal proposito volevo scrivere solo qualche riga, tanto per introdurre la cosa, ma come vedete non mi è possibile... la dita scorrono sulla tastiera, il "tema" in questione si espande man mano che scrivo, come quei libri magici che si aprono da soli e le cui pagine iniziano a scorrere all'impazzata...
Ad ogni modo costringo me stessa a rientrare nei binari (volanti?!) della consequenzialità del discorso e creo una sorta di conclusione a questo post con una prima, parzialissima, e naturalmente discutibilissima affermazione:
La magìa non è "solo" roba da ragazzi, "solo" fantasia da bambini, o "solo" il frutto di deliri di adulti folli... (e anche il libro sulla follia è di quelli con le pagine volanti!)... Ma dalla notte dei tempi un sapere magico, tramandato da innumerevoli tradizioni, attraversa la storia, permane, sopravvive, a tratti prende vigore... grazie ad un seme contenuto in ogni essere... i suoi germogli sono continui, nel bene e nel male, e si manifestano in infiniti modi... Quando e come? Chiederete voi...
E io dico così: Ogni qualvolta succede qualcosa che non capiamo ma che ci lascia nello stupore e nella meraviglia, ogni volta che un bimbo guarda i tetti invernali aspettando le renne di babbo natale, ogni volta che la notte ci parla attraverso i sogni, ogni volta che scopriamo qualcosa di nuovo senza capire il come, tutte le volte in cui decidiamo di credere in qualcosa in cui nessuno crede, quando ci concediamo all'utopia, alla fede, alla speranza, al rischio, al salto del fosso senza avere minimamente idea di quello che sarà...
Insomma, ogni volta che non riusciamo a definire una cosa, un pensiero, un atto, un fatto, ma semplicemente questi funzionano e creano vita e futuro. Senza volerlo o saperlo, in qualche modo, noi facciamo e siamo magìa, una forza interna che esce fuori e "domina" gli elementi in gioco. La magìa è quel "qualcosa" che ci sposta in avanti, sempre... a volte, volando...
Quando ci mettiamo al comando della nostra vita non siamo così diversi da Harry Potter che prende in mano la sua bacchetta!
A conferma che la magìa non sia in generale considerata come una insignificante "fantasia" frutto dell'arbitrarietà e della vivacità creativa dei bambini (e comunque anche in questo caso non sarebbe meno importante da indagare!) ci sono le varie definizioni ufficiali nei vocabolari a nostra disposizione, per es. il Treccani: "Magìa s. f. [dal lat. tardo magīa, gr. μαγεία]. – In generale, pratica e forma di sapere esoterico e iniziatico che si presenta come capace di controllare le forze della natura; è stata oggetto, in varie culture e nei diversi periodi storici, di valutazioni opposte, ora considerata forma di conoscenza superiore, ora rifiutata come impostura e condannata dalle autorità civili e religiose..." La definiziona continua indicando i diversi punti di vista delle varie discipline umane con cenni di storia, filosofia, antropologia ecc... Quindi, diciamocelo, è una faccena ancora e più che mai aperta.
Si può parlare così tanto di una cosa che non esiste?
E poi: cosa veramente esiste: solo quello che vediamo e tocchiamo o anche quello che immaginiamo?
E ancora: quello che immaginiamo come facciamo ad immaginarlo se non entra nella nostra esprienza mentale e/o percettiva?
E il discorso non finisce mai...
E quindi che fare se non augurarvi una MAGICA GIORNATA!? ★ ☆ ✮ ✯
:-) ★ ☆ ✮ ✯
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