Si chiama Gilberto Urbinati, lo conosco da anni e da anni ha un debole per la fotografia. Un debole che si è trasformato in forza, la forza della passione mixata alla bravura. L'occhio è preciso e la luce è quella che fa il suo dovere: illuminare. Con questa luce diligente ha fotografato la sua Rimini, selezionando alcuni storici luoghi, cartoline preziose, da spedire a chi amiamo o da custodire con cura.
Eccoli, questi "pezzi" di Rimini:
Il ponte di Tiberio è tranquillo, l'acqua rispecchia un cielo di nuvole ma ancora azzurro, e la luce rende quei marmi vivi, come allora, quando la storia fu scritta.
Una notturna piazza Cavour che sfoggia l'antica fontana in primo piano, il Teatro Galli sullo sfondo, la vecchia pescheria e il palazzo del Podestà ai lati. Tutto immobile, a riposo, dopo una giornata brulicante di vita, di voci e di passi.
Il Tempio Malatestiano è come seduto su un trono. Solido e bianco al centro dell'immagine, così come una volta era il centro della vita, fulcro di un potere che lungi dall'essere solo spirituale, "dettava" doveri inderogabili. Ora non più, ma la sua magnificenza rimane, forse più vera, più umana.
Sono solo tre assaggi - così come li ho assaporati io - degli scatti di Urbinati. Ad essi si aggiungono il Grand Hotel, storica struttura dei tempi del benessere che ancora affascina i frequentatori della riviera riminese; l'immancabile Arco d'Augusto che si staglia nell'azzurro del cielo e sul verde degli ultimi attenti interventi dei giardinieri comunali; la fontana dei Quattro Cavalli che si fonde alla propria acqua e ai pini marittimi che la sovrastano.
Ma che Rimini è questa Rimini raccontata da Gilberto Urbinati? E' una Rimini viva, anche se le persone non si vedono, è quella vita che deriva dalla ricchezza della storia che l'ha "forgiata" e dal mare che la lambisce. Mare non visibile nelle foto di Urbinati, ma ugualmente presente, nei pini marittimi e nelle scritte degli stabilimenti balneari, fotografate con lo stesso amore e la stessa cura con cui si osserva una specie a rischio di estinzione.
Una Rimini che sembra rivolgersi a chi la vede solo come la culla del divertimento estivo, e dire: "Ehi, sono qui, ci sono, nelle giornate assolate di agosto e nei lunghi inverni romagnoli, nelle passeggiate al mare e nei marmi del centro, dove la storia e l'arte proseguono il calore dell'estate".
Questa Rimini è una Rimini da cartolina, è qualcosa che va diffusa, va condivisa. Ecco perchè ha deciso di farne materialmente delle cartoline. Vere e proprie cartoline d'arte.
Per chi fosse interessato, ecco i contatti di Gilberto Urbinati:
Profilo Fb http://www.facebook.com/gilberto.urbinati?fref=ts
E-mail gilurbinati@virgilio.it - Cell +39 347 5857920
Eccoli, questi "pezzi" di Rimini:
Il ponte di Tiberio è tranquillo, l'acqua rispecchia un cielo di nuvole ma ancora azzurro, e la luce rende quei marmi vivi, come allora, quando la storia fu scritta.
Una notturna piazza Cavour che sfoggia l'antica fontana in primo piano, il Teatro Galli sullo sfondo, la vecchia pescheria e il palazzo del Podestà ai lati. Tutto immobile, a riposo, dopo una giornata brulicante di vita, di voci e di passi.
Il Tempio Malatestiano è come seduto su un trono. Solido e bianco al centro dell'immagine, così come una volta era il centro della vita, fulcro di un potere che lungi dall'essere solo spirituale, "dettava" doveri inderogabili. Ora non più, ma la sua magnificenza rimane, forse più vera, più umana.

Sono solo tre assaggi - così come li ho assaporati io - degli scatti di Urbinati. Ad essi si aggiungono il Grand Hotel, storica struttura dei tempi del benessere che ancora affascina i frequentatori della riviera riminese; l'immancabile Arco d'Augusto che si staglia nell'azzurro del cielo e sul verde degli ultimi attenti interventi dei giardinieri comunali; la fontana dei Quattro Cavalli che si fonde alla propria acqua e ai pini marittimi che la sovrastano.
Ma che Rimini è questa Rimini raccontata da Gilberto Urbinati? E' una Rimini viva, anche se le persone non si vedono, è quella vita che deriva dalla ricchezza della storia che l'ha "forgiata" e dal mare che la lambisce. Mare non visibile nelle foto di Urbinati, ma ugualmente presente, nei pini marittimi e nelle scritte degli stabilimenti balneari, fotografate con lo stesso amore e la stessa cura con cui si osserva una specie a rischio di estinzione.
Una Rimini che sembra rivolgersi a chi la vede solo come la culla del divertimento estivo, e dire: "Ehi, sono qui, ci sono, nelle giornate assolate di agosto e nei lunghi inverni romagnoli, nelle passeggiate al mare e nei marmi del centro, dove la storia e l'arte proseguono il calore dell'estate".
Questa Rimini è una Rimini da cartolina, è qualcosa che va diffusa, va condivisa. Ecco perchè ha deciso di farne materialmente delle cartoline. Vere e proprie cartoline d'arte.
Ecco una breve nota con cui Urbinati si presenta e presenta il suo lavoro:
Gilberto Urbinati, fotografo, si è specializzato nel ritrarre Rimini riprendendo le parti più affascinanti della città... Da amante delle ‘cose belle’, ha voluto realizzare un prodotto d'autore in forma di cartoline/souvenir, caratterizzato da una cura estrema per qualità ed estetica, creando dei piccoli quadretti raffiguranti le principali bellezze di Rimini in 12 soggetti, che si possono visionare su questa pagina web: www.gilbertourbinati.com/cartoline
Per chi fosse interessato, ecco i contatti di Gilberto Urbinati:
Profilo Fb http://www.facebook.com/gilberto.urbinati?fref=ts
E-mail gilurbinati@virgilio.it - Cell +39 347 5857920


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