Confesso che si tratta di una delle mie carte preferite: Il Carro. Mi piace molto: l'avanzata del coraggio e della grinta sul mondo... per ristabilire un potere andato perduto, forse sprecato. La potenza di un'armata concentrata nello scettro di un re glorioso, incoronato dalle stelle e dalla terra che mentre calpesta, benedice.
Il carro sembra immobile, impiantato nel terreno, i cavalli paiono andare in direzioni opposte. Come può questo giovane regnante avere qualche ambizione di conquista?
Infatti non ce l'ha: nulla dev'essere conquistato ma solo riconosciuto.
L'incedere del Carro coincide con l'apertura del cuore, con un nuovo sguardo sulla vita-verità.. nuovi occhi che percorrono e vedono ogni frammento di mondo come un frammento di specchio, un pezzo di sé, perduto dalla notte dei tempi... un pezzo che a stento riusciamo a ricordare, e che magari, all'inizio ci ripugna e ci terrorizza. Quanto più ci spaventa, tanto più ci riguarda e, trasformato dal nostro sguardo consapevole, ci darà nutrimento.
Questo Carro ha tutta la forza e il coraggio che senti di avere? Hai la stessa sete di ristabilire la vera giustizia? Hai la stessa voglia di conquistare il posto che da sempre è tuo nell'Universo? Vuoi liberarti di tutti i fardelli che t'impediscono di avanzare? Quante catene ancora devi spezzare? Quando capiremo che sono solo illusioni create da noi per una paura pazzesca di scoprirci potenti?
I due cavalli sono gli opposti conciliati, liberi di andare e di essere come sono.
Nulla è inconciliabile.
Non occorrono le redini perchè ogni cosa è al suo posto, ogni essere risplende, finalmente, della sua luce, nel modo più utile per sè e per gli altri. E tutto questo non costa fatica. Ciò che ci affatica - amico mio - è questa catena a cui SCEGLIAMO di restare legati, credendo che sia meglio per tutti... follemente convinti che la nostra scelta libera non sia utile, o addirittura dannosa per chi amiamo... quanta paura e arroganza travestite da nobili sacrifici... mentre continuiamo a sanguinare delle solite ferite e non sappiamo ancora cosa significa amare veramente... sebbene sia la cosa a cui teniamo di più al mondo.
Rinunciamo così all'unico vero scopo dell'esistenza: risplendere.
... Ma il Carro è sempre pronto a partire...
Ora, come sempre, condivido con voi le parole di Alejandro Jodorowsky quando immagina di essere la carta e di poter parlare (dal libro La via dei Tarocchi)... ecco cosa ci direbbe il Carro:
"Sono pieno, completamente pieno di forza. Nulla va sprecato: ancorato al pianeta, amante di tutte le sue energie, avanzo con esse. Come un cavaliere di fuoco, non mi muovo dal mio posto. Non scivolo sopra la Terra. Vedo dall'alto. Viaggio insieme al tempo senza mai uscire dall'attimo. Senza passato, senza futuro, l'unico tempo possibile: il presente, come un gioiello dal valore incommensurabile. Ciò che non sta qui non è in nessun altro luogo. Sono l'origine di tutti i guerrieri, dei campioni, degli eroi, di ogni capacità di sopportazione e di ogni coraggio. Nulla mi spaventa, nessuna impresa. Posso andare in guerra oppure nutrire tutti gli abitanti della Terra. Sono nel pieno centro, nel cuore dell'universo, attraversato da tutte le energie della materia e dello spirito. Se sono una freccia, fendo il mio cuore, e questa ferita profonda, questa coscienza, mi trasforma. Per chi è desto, la sofferenza diventa una benedizione. Dissolvo le sofferenze occulte nelle mie ossa, unisco lo stato di veglia allo stato di sonno. Attraverso la notte del dubbio sull'abisso di me stesso. Taglio il nodo degli enigmi. Supero l'angoscia di essere, disprezzo le apparenze, libero i sentimenti dalla ragione, distruggo ciò che mi si oppone, sono quello che sono. Voglio vivere a lungo, quanto l'universo.
Centro di una sfera crescente, invado la dimensione in cui il pensiero non si manifesta ancora, dove nell'oscurità prende vita l'azione pura. Riduco in polvere gli sciamo di parole. Nessuno specchio mi spaventa, nemmeno l'anima che si stacca dai morti come un frutto raggrinzito. Ho fatto della mia cattiva sorte un diamante, di ogni baratro una fonte di energia. Ogni sole può morire, io continuerò a risplendere. La forza inconcepibile che sostiene l'universo sostiene anche me. Sono il trionfo di ciò che esiste nella vacuità. Le morti e le persecuzioni non possono fare nulla per abbattermi e neanche i cicli della storia nè la conseguente decadenza delle civiltà: sono la coscienza e la forza vitale dell'umanità. Quando mi incarno in voi, i fallimenti diventano nuovi punti di partenza, e diecimila ragioni per rinunciare non valgono nulla di fronte a un'unica ragione per continuare. Conosco la paura, conosco la morte, non mi fermeranno. So creare, so distruggere, so conservare e sempre con la stessa energia irresistibile. Sono l'attività stessa dell'universo. Avanzo verso tutte le dimensioni dello spazio polverizzando gli orizzonti, fino a raggiungere l'obiettivo che è la maschera dell'inizio. E anche indietreggiando, di vuoto in vuoto, a destra, a sinistra, e verso l'alto, scostando le galassie fino a dissolvermi nell'assenza angosciosa, madre del primo grido che tutto sostiene.
Sono il trionfo dell'unità nella rottura del verbo, sono il trionfo dell'infinito nella cremazione degli ultimi confini, sono il trionfo dell'eternità; nel mio cuore gli dèi svaniscono".
Questo sito collabora con le seguenti librerie
Il carro sembra immobile, impiantato nel terreno, i cavalli paiono andare in direzioni opposte. Come può questo giovane regnante avere qualche ambizione di conquista?
Infatti non ce l'ha: nulla dev'essere conquistato ma solo riconosciuto.
L'incedere del Carro coincide con l'apertura del cuore, con un nuovo sguardo sulla vita-verità.. nuovi occhi che percorrono e vedono ogni frammento di mondo come un frammento di specchio, un pezzo di sé, perduto dalla notte dei tempi... un pezzo che a stento riusciamo a ricordare, e che magari, all'inizio ci ripugna e ci terrorizza. Quanto più ci spaventa, tanto più ci riguarda e, trasformato dal nostro sguardo consapevole, ci darà nutrimento.
Questo Carro ha tutta la forza e il coraggio che senti di avere? Hai la stessa sete di ristabilire la vera giustizia? Hai la stessa voglia di conquistare il posto che da sempre è tuo nell'Universo? Vuoi liberarti di tutti i fardelli che t'impediscono di avanzare? Quante catene ancora devi spezzare? Quando capiremo che sono solo illusioni create da noi per una paura pazzesca di scoprirci potenti?
I due cavalli sono gli opposti conciliati, liberi di andare e di essere come sono.
Nulla è inconciliabile.
Non occorrono le redini perchè ogni cosa è al suo posto, ogni essere risplende, finalmente, della sua luce, nel modo più utile per sè e per gli altri. E tutto questo non costa fatica. Ciò che ci affatica - amico mio - è questa catena a cui SCEGLIAMO di restare legati, credendo che sia meglio per tutti... follemente convinti che la nostra scelta libera non sia utile, o addirittura dannosa per chi amiamo... quanta paura e arroganza travestite da nobili sacrifici... mentre continuiamo a sanguinare delle solite ferite e non sappiamo ancora cosa significa amare veramente... sebbene sia la cosa a cui teniamo di più al mondo.
Rinunciamo così all'unico vero scopo dell'esistenza: risplendere.
... Ma il Carro è sempre pronto a partire...
Ora, come sempre, condivido con voi le parole di Alejandro Jodorowsky quando immagina di essere la carta e di poter parlare (dal libro La via dei Tarocchi)... ecco cosa ci direbbe il Carro:
"Sono pieno, completamente pieno di forza. Nulla va sprecato: ancorato al pianeta, amante di tutte le sue energie, avanzo con esse. Come un cavaliere di fuoco, non mi muovo dal mio posto. Non scivolo sopra la Terra. Vedo dall'alto. Viaggio insieme al tempo senza mai uscire dall'attimo. Senza passato, senza futuro, l'unico tempo possibile: il presente, come un gioiello dal valore incommensurabile. Ciò che non sta qui non è in nessun altro luogo. Sono l'origine di tutti i guerrieri, dei campioni, degli eroi, di ogni capacità di sopportazione e di ogni coraggio. Nulla mi spaventa, nessuna impresa. Posso andare in guerra oppure nutrire tutti gli abitanti della Terra. Sono nel pieno centro, nel cuore dell'universo, attraversato da tutte le energie della materia e dello spirito. Se sono una freccia, fendo il mio cuore, e questa ferita profonda, questa coscienza, mi trasforma. Per chi è desto, la sofferenza diventa una benedizione. Dissolvo le sofferenze occulte nelle mie ossa, unisco lo stato di veglia allo stato di sonno. Attraverso la notte del dubbio sull'abisso di me stesso. Taglio il nodo degli enigmi. Supero l'angoscia di essere, disprezzo le apparenze, libero i sentimenti dalla ragione, distruggo ciò che mi si oppone, sono quello che sono. Voglio vivere a lungo, quanto l'universo.
Centro di una sfera crescente, invado la dimensione in cui il pensiero non si manifesta ancora, dove nell'oscurità prende vita l'azione pura. Riduco in polvere gli sciamo di parole. Nessuno specchio mi spaventa, nemmeno l'anima che si stacca dai morti come un frutto raggrinzito. Ho fatto della mia cattiva sorte un diamante, di ogni baratro una fonte di energia. Ogni sole può morire, io continuerò a risplendere. La forza inconcepibile che sostiene l'universo sostiene anche me. Sono il trionfo di ciò che esiste nella vacuità. Le morti e le persecuzioni non possono fare nulla per abbattermi e neanche i cicli della storia nè la conseguente decadenza delle civiltà: sono la coscienza e la forza vitale dell'umanità. Quando mi incarno in voi, i fallimenti diventano nuovi punti di partenza, e diecimila ragioni per rinunciare non valgono nulla di fronte a un'unica ragione per continuare. Conosco la paura, conosco la morte, non mi fermeranno. So creare, so distruggere, so conservare e sempre con la stessa energia irresistibile. Sono l'attività stessa dell'universo. Avanzo verso tutte le dimensioni dello spazio polverizzando gli orizzonti, fino a raggiungere l'obiettivo che è la maschera dell'inizio. E anche indietreggiando, di vuoto in vuoto, a destra, a sinistra, e verso l'alto, scostando le galassie fino a dissolvermi nell'assenza angosciosa, madre del primo grido che tutto sostiene.
Sono il trionfo dell'unità nella rottura del verbo, sono il trionfo dell'infinito nella cremazione degli ultimi confini, sono il trionfo dell'eternità; nel mio cuore gli dèi svaniscono".

Le 22 chiavi dei tarocchi rappresentano il cammino che l'iniziato,
RispondiEliminacioè l'aspirante mago, deve compiere per raggiungere la suprema conoscenza.
Il Matto:
l'uomo schiavo della materia, dopo aver espiato tutte le sue colpe
Il Bagatto:
coltiva la propria volontà
La Papessa:
e attraverso la saggezza acquisita andando oltre il velo delle apparenze
L'Imperatrice:
ottenendo la capacità di elevare il proprio spirito
L'Imperatore:
il dominio di se stesso.
Il Papa:
giunto a questo punto egli è in grado di comprendere
ciò che parla nel proprio intimo, concependo nel
proprio cuore la religione che gli si impone
L'Innamorato:
ora il suo libero arbitrio lo porta a scegliere
fra due strade delle quali solamente una è
giusta, ma egli può decidere liberamente la sua sorte
Il Carro:
dopo aver maturato con trionfo la sua scelta
La Giustizia:
egli deve adempiere ai doveri della vita e desiderare ciò che è giusto
L'Eremita:
la saggezza deve essere approfondita nel silenzio e nell'isolamento fino a scoprire la luce che
illumina il cammino che deve seguire
La Ruota della Fortuna:
uscito dalla solitudine preparatoria, l'iniziato entra nel girotondo umano,
La Forza:
dove dimostrandosi forte dominando i propri istinti
L'Appeso:
da agli altri senza pensare di ricevere, con disinteresse.
Tredici:
Allora sarà pronto per una nuova vita, falciando le
illusioni del passato e preparando il terreno per i nuovi raccolti
La Temperanza:
Bisogna morire per resuscitare, perdendo la terra si conquista il cielo le cui acque lavano
e rigenerano
Il Diavolo:
La magia è il dominio delle forze, per cui il mago deve
sottomettere e rendere schiava l'animalità che è in lui,
poiché essa non è maledetta se viene controllata in modo
che ubbidisca al volere superiore.
La Torre:
Ma deve fare attenzione ed assegnarsi dei limiti nella
ricerca del vero poiché l'errore è pronto a colpire chi
vuol sapere troppo
Le Stelle:
quindi deve vivere con serenità, apprezzando i doni della terra senza abusare di nulla.
La Luna:
l'uomo è sempre vittima della apparenze che non finiscono mai di ingannarlo.
Il Sole:
...e la luce splenderà nello spirito solo quando
l'intelligenza si eleva al di sopra della materialità e
delle illusioni.
Il Giudizio:
Lo spirito dell'uomo illuminato si libera dei legami col corpo verso una vita universale.
Il Mondo:
È così che si completa la grande opera, con la fusione del Microcosmo, l'uomo, col Macrocosmo, l'universo.
Grazie per questa sintetica ma interessante panoramica degli arcani maggiori... ciao!
EliminaCiao Miriam....in una sola occasione mi son fatta fare i tarocchi...devo dire che hanno rispecchiato la realtà....
RispondiEliminaCiao! Dipende sempre da come vengono fatti... comunque hanno sempre qualcosa da dirci, sono come uno specchio.. possiamo anche semplicemente estrarre una carta e osservarla da soli: la prima cosa che ci comunica è quella giusta! Ha a che fare con noi! E' un gioco evolutivo ... ciao e grazie!
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