Sono più di 11 milioni le persone che rischiano la vita a causa di quella che è stata definita la più grande siccità degli ultimi 60 anni. Sono i popoli di Etiopia, Eritrea, Somalia, Uganda, Gibuti e Kenia. Pochissime piogge, raccolti scarsi, prezzi dei generi alimentari schizzati alle stelle, capi di bestiame denutriti e in parte già morti. Ora, tocca agli uomini, agli esseri umani, tra cui tante donne e circa 2 milioni di bambini. Molti di loro probabilmente faranno la stessa fine del bestiame, moriranno di fame e stenti, se la situazione non si risolleva in qualche modo. Aggrappate alla vita, queste creature affrontano viaggi a piedi che sarebbero massacranti per il più in forma di noi ben nutriti. Così, circa 10.000 profughi arrivano ogni settimana a Dadaab, al confine tra Somalia e Kenya per trovare condizioni più vivibili e chiedere aiuto. L’Unicef ha lanciato l’appello alla comunità internazionale: servono 31,9 milioni di dollari, per i prossimi tre mesi, per tamponare la situazione fornendo aiuti salva-vita ai bambini e donne colpiti dalla crisi. La stagione delle piogge arriverà a novembre, quante persone resisteranno fino ad allora? quante vite si perderanno nelle aride terre africane? è l'Africa, è sempre lei che quasi ogni anno ci vuole ricordare che esiste ancora, con tutta la sua bellezza e le sue contraddizioni, con tutto il suo carico di umanità e natura. C'è una grande parte di questa immensa e splendida terra - spesso destinazione di affascinanti safari e reportage fotografici - che sta morendo. Sta morendo da anni, da decenni. E' in agonia da quando mi ricordo di essere nata. Forse, sarà proprio lei, come una grande e stanca nera signora dai grandi occhi di lacrime, a presentare il conto ai nostri corpi di cellulite... altrochè il 2012...
(per saperne di più: http://frontierenews.it/2011/07/corno-dafrica-siccita-record-undici-milioni-di-persone-rischiano-la-vita/)
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