"Devo credere in un mondo fuori dalla mia mente, devo convincermi che le mie azioni hanno ancora un senso, anche se non riesco a ricordarle. Devo convincermi che, anche se chiudo gli occhi, il mondo continua ad esserci..."
Nel film di Cristopher Nolan, Leonard perde la memoria a breve termine dopo aver cercato di salvare la moglie dall'aggressione di due malviventi.
Non si fa altro che parlare del presente, di vivere l'attimo, l'istante.. bè.. provate a vivere come il protagonista di questo film.. fai una cosa e dopo un minuto te la dimentichi, conosci una persona e appena giri l'angolo ridiventa una sconosciuta.. come fare? Leonard fa così: scatta polaroid a tutti e subito, scrive postit su ciò che accade, si tatua sulla pelle i fatti più importanti.. e poi cos'altro ancora? perchè questo non basta a dare un senso a una vita che ogni volta comincia e finisce in una manciata di minuti.. Leonard ogni mattina si sveglia e deve leggere una montagna di appunti per sapere chi è.. ogni santa mattina Leonard si sveglia e deve scoprire che sua moglie è morta.. già, sua moglie.. "Non riesco a ricordarmi di dimenticarti" dirà a un certo punto della storia.. lei è il centro di tutto, quel nocciolo duro che è rimasto al centro della sua testa.. l'ultimo ricordo della sua vita è quello dell'aggressione alla moglie e proprio da lei viene quella cosa che da ancora senso alla sua esistenza: uno scopo, un fine da perseguire.. che nel caso di Leonard è la ricerca dell'assassino di sua moglie.. una meta che forse Leonard ha già raggiunto ma che ha dimenticato, così la insegue nuovamente e continuamente, la riconquista, la ridimentica..
Ecco che allora quel passato spesso "denigrato" da chi, giustamente, preferisce guardare avanti.. ecco che acquista tutto il suo valore.. perchè si assapora il traguardo quanto più lungo è stato il cammino..

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