33 si, 29 no. Lo stato di New York ha detto SI ai matrimoni gay diventando il settimo stato dell'Unione definito "gay-friendly". Venerdì sera, dopo il voto favorevole, sono subito iniziati i festeggiamenti nella Grande Mela, e dalle strade di NY la gioia ha coontagiato il web attraversando gli oceani in un battito d'ali. "E' un trionfo per uguaglianza e libertà" ha detto il sindaco Bloomberg, "siamo profondamente delusi e preoccupati" commenta l'arcivescovo Dolan. Non voglio approfondire le ragioni di chi è contento e di chi è deluso, sò solo che questa decisione ha provocato un'esplosione di gioia contagiosa. Poi giro la pagina del giornale (La Stampa, domenica 26 giugno 2011) e leggo "Afghanistan, Tornano i Kamikaze strage in un ospedale". Allora penso con ancora più convinzione che questa dei matrimoni omosessuali è una bella notizia: se per una volta l'esplosione viene dal cuore e sa di gioia, non può essere che cosa buona e giusta. Infine mi chiedo a che punto siamo in Italia... siamo ai Dico.. i Dico, chi se li ricorda?.. intanto si parla del matrimonio della Garfagna.
Questa è la storia di una pecora coraggiosa. Cosa ha fatto di così eroico questa pecora per essere definita coraggiosa? Ha per caso saltato un burrone a piedi pari? Ha combattuto contro un branco di lupi uscendone vincitrice? Ha salvato un intero gregge da terribili macellatori? No, niente di tutto questo, la pecora di cui vi parlo, ha semplicemente deciso di rimanere bianca, mentre tutto il mondo diventava nero. Insomma, c'era una volta una pecora bianca e, in quanto bianca, non aveva vita facile. Erano passati i tempi in cui si diceva “quello è la pecora nera della famiglia”, arrivato il XXI secolo la parola d'ordine era “Esci dal gregge, vai contro corrente, non fare quello che ti hanno sempre detto di fare!”. Ottimi consigli certo, un po' di sana trasgressione fa sempre bene, così come vanno sempre accettate di buon grado gli inviti a ragionar con la propria testa, ma in quel periodo tutto questo era stato preso alla lettera. Fino al punto che un giorno una...
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