Ieri sono andata al mare e per tutto il tragitto da Savignano a Cesenatico ho fatto fotografie "a caso" (anche se poi a caso al 100% non sono mai)... con una mano guidavo, con l'altra reggevo la reflex e scattavo a destra e a sinistra attraverso il finestrino e il parabrezza, con tutte le "fantastiche" strisce del vetro non proprio lindo.. mi sono divertita come una matta, ho pure allungato la strada.. sono andata a velocità "da crociera" per tutto il tempo.. sono arrivata in spiaggia con un'ora di ritardo, ho fatto un bagno, mi sono asciugata e poi sono andata a casa tutta contenta. Mentre scattavo e guardavo al volo le mmagini nella fotocamera, mi sentivo come una bambina a cui hanno appena insegnato un nuovo gioco. E poi la sapete una cosa? ogni foto mi sembrava bella perchè ogni cosa che vedevo era bella, tutto era bello. E' stato un gran giorno.
Questa è la storia di una pecora coraggiosa. Cosa ha fatto di così eroico questa pecora per essere definita coraggiosa? Ha per caso saltato un burrone a piedi pari? Ha combattuto contro un branco di lupi uscendone vincitrice? Ha salvato un intero gregge da terribili macellatori? No, niente di tutto questo, la pecora di cui vi parlo, ha semplicemente deciso di rimanere bianca, mentre tutto il mondo diventava nero. Insomma, c'era una volta una pecora bianca e, in quanto bianca, non aveva vita facile. Erano passati i tempi in cui si diceva “quello è la pecora nera della famiglia”, arrivato il XXI secolo la parola d'ordine era “Esci dal gregge, vai contro corrente, non fare quello che ti hanno sempre detto di fare!”. Ottimi consigli certo, un po' di sana trasgressione fa sempre bene, così come vanno sempre accettate di buon grado gli inviti a ragionar con la propria testa, ma in quel periodo tutto questo era stato preso alla lettera. Fino al punto che un giorno una...
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