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Il valore del servizio pubblico (dalla RAI a Santoro con video-appello!)

Alcuni giorni fà ho scritto un post dal titolo "La tv e i suoi volti scomparsi".. oggi sul sito di Repubblica vedo l'appello di Michele Santoro - un altro volto scomparso dai nostri televisori - che ci chiede 10 euro per continuare a fare servizio pubblico. Santoro sarà in onda sul web dal 3 novembre perchè nella tv italiana pare non ci sia più posto per lui. E questo, nonostante il fatto che il suo programma avesse ascolti altissimi con conseguente introito di soldi da sponsor.
Io penso che questi 10 euro li darò molto volentieri perchè lui mi piace e voglio che continui a fare informazione nonostante il divieto arrogante che gli è stato imposto. Però mi sorgono due domande:
1. Se Santoro ci chiede 10 euro per il servizio pubblico, allora il canone RAI a cosa serve?
2. Dato che hanno tolto dai palinsesti anche il programma di Serena Dandini, domani ci chiederà 10 euro anche lei?
Ho l'impressione che si stia vivendo una lenta agonia, che queste iniziative - per quanto comprensibili e condivisibili - siano "toppe" - giuste e sacrosante ma pur sempre toppe - alla voragine sociale in cui si trova l'Italia. Bisogna che qualcosa cambi, alla radice. Forse queste toppe diventeranno qualcosa di più grande e costruttivo, se seguite da molte persone. Forse no, forse rimarranno una toppa su un sistema che fa acqua da tutte le parti. Voglio essere ottimista, sempre, ma è sempre più difficile. E' difficile pensare al miglioramento del proprio Paese quando sul web si vede un appello di un grande giornalista costretto a chiedere 10 euro per poter continuare a lavorare. Per continuare a svolgere lo stesso lavoro che da anni ha svolto egregiamente, e con ottimi risultati di pubblico e di soldi. Per fortuna che c'è il web, mi vien da dire, finché c'è, mi vien da aggiungere!

Ecco il video - appello di Santoro:


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