Oggi voglio suggerirvi un libro da leggere, anzi da respirare. Se fosse stato per la copertina: con scritta rosa in grande e cuore nel cappuccino annesso, forse non l'avrei scelto. Ma ormai sappiamo che certi "packaging" all'americana non devono ingannarci. L'ho comprato e letto perchè me lo ha suggerito una persona di cui mi fido e ora vorrei che più persone possibili lo leggessero, perchè fa bene, a tutti.
Ritorno all'Amore, questo è il suo titolo, parla di come tornare alla propria essenza divina, o almeno di entrarci in contatto. E' un concetto-cammino che cerco di vivere da diverso tempo, con cadute e riprese... l'autrice, Marienne Williamson, si concentra soprattutto sulle relazioni, ma anche sul denaro, sul lavoro e sul mondo in generale, inclusa quella cosa chiamata "politica"...
Direi che è un libro utile, soprattutto nel momento del bisogno! Cioè sempre... ma a volte il bisogno di capire si fa più potente... ad esempio (un esempio a caso!!!) può capitare che il tuo ragazzo ti lascia e che dopo qualche settimana ti ha già "sostituita" con un'altra. Bene, accettare il consiglio secondo cui tutti gli uomini sono stronzi? Mi dispiace ma a me non basta. Credo che tutti, relazione dopo relazione (oppure all'interno di una lunga storia), inizino a sentire un campanello d'allarme che riguarda soprattutto se stessi. Il punto è: lo ascoltiamo? Io ho deciso di ascoltarlo molto tempo fa ma forte come questa volta non aveva mai suonato. Quando senti il campanello non vuol dire che ti svegli in un attimo e stai subito bene! Ma almeno cerchi di alimentare il meno possibile i dubbi che inevitabilmente ti vengono sul valore della storia appena finita, sulla sincerità del sentimento e di quanto si è condiviso, nonché sulla persona che era con noi: lo avevamo conosciuto davvero? Mettiamoci il cuore in pace, non avremo mai la risposta e forse non è utile. Le domande da porsi sono altre: Perchè è successo? Quale parte ho avuto in tutto questo? qual è la lezione? Perchè, ricordiamolo, la lezione è sempre per noi. Certo, anche l'altro ha avuto le sue responsabilità ma è solo compito suo riconoscere la sua lezione e, se è sveglio, metterla in pratica.
Riporto un lungo passo del libro che ho sentito molto vicino alla mia esperienza e che di certo sarà vicino alla vita di tanti uomini e donne... e poi, di seguito, altre citazioni, più brevi... per darvi un'idea della ricchezza dei contenuti del libro.
"Qualche poveraccio avrebbe potuto dirmi: 'tesoro non ce la faccio a tornare domenica sera come ti avevo detto. Devo lavorare a un progetto. Non tornerò fino a martedì'. Bè, sarebbe stato come dirmi che il mio gatto era morto, o che il mio cane era in punto di morte. Il problema non era che quell'uomo sarebbe tornato a casa con qualche giorno di ritardo. Il problema era quello che provavo dentro di me sentendoglielo dire. Il mio cuore si riempiva di profonda disperazione, non riesco nemmeno a descriverla. Non mi stavo relazionando con quell'uomo, o con quella situazione. Mi stavo ricordano di tutte le volte in cui avevo sentito che non contavo, che non ero attraente, che qualcuno non mi abbracciava o non voleva più fare l'amore con me. Questa situazione riemergeva ora per farmi provare quel sentimento e per aiutarmi a capire che non aveva niente a che fare con il presente. Ho chiesto un miracolo: 'Sono disposta a vedere le cose in modo diverso, sono disposta a ricordare chi sono'. La risposta di Dio al mio dolore non sarebbe stata, al contrario di ciò che l'ego continuava a presentarmi come l'unica via dalla sofferenza, un uomo che mi avrebbe ripetuto 60 volte al giorno quanto mi amasse, e fossi meravigliosa e fantastica, e che poi mi avrebbe dimostrato coi fatti quanto fossi desiderabile, 2 o 3 volte al giorno. La guarigione, in verità, era destinata ad arrivare da uomini che non avrebbero tollerato (perchè nessuno può farlo) il mio stato di bisogno, o la colpa che avrei tentato di proiettare su di loro affinché i miei bisogni venissero soddisfatti. Ciò di cui avevo veramente bisogno era capire che non necessitavo di un uomo per soddisfare quelle che sembravano solo essere insaziabili esigenze emotive. Esse non erano reali, bensì un mero riflesso del fatto che pensavo di non essere perfetta. La salvezza sarebbe giunta soltanto se avessi abbandonato l'idea di non essere all'altezza. Difendendomi dalla possibilità di essere abbandonata, continuavo a ricreare le condizioni per esserlo".
Un altro pezzo che vorrei condividere è questo... e non vale solo per gli uomini...:
"Quest'uomo non andava in giro a fare del male alle donne con cattiveria. Desiderava sinceramente avere una relazione impegnata e autentica. Ciò che gli mancava erano le doti spirituali necessarie a fermarsi in un posto abbastanza a lungo da costruire qualcosa di solido con la propria compagna. Non appena scorgeva nella sua donna i difetti e le debolezze umane, scappava a gambe levate. La personalità narcisistica cerca la perfezione, ed è un modo per assicurarsi che l'amore non abbia mai la possibilità di sbocciare. Il picco iniziale può essere esaltante e allettante: ma il vero processo di crescita che segue la fase iniziale dell'attrazione può sembrare fiacco e troppo difficile per dedicarci impegno. Non appena l'altra persona viene vista come un essere umano vero e proprio, l'ego prova repulsione e vuole trovare qualcun altro con cui giocare".
Infine, un passaggio che trovo molto bello e vero:
"Chi ha molto da insegnarci spesso è anche chi riflette i limiti della nostra stessa capacità di amare; si tratta di persone che, in modo consapevole o inconsapevole, mettono alla prova le posizioni che abbiamo assunto a causa della paura. Ci mostrano i nostri muri. I muri sono le nostre ferite: i luoghi dentro di noi dove sentiamo di non poter più amare, con cui non riusciamo a connetterci in profondità, e in cui oltre a un certo punto non possiamo più perdonare. Siamo l'uno nella vita dell'altro per capire insieme dove abbiamo più bisogno di cure e per aiutarci a guarire".
Mi si dirà che non c'è bisogno di un libro per capire se stessi ma a volte le parole scritte in un certo modo nero su bianco hanno tutto un altro effetto... soprattutto se sono state scritte con il cuore. E poi, fidatevi, c'è sempre qualcosa che risuona con la nostra parte più profonda... quella a cui non diamo sempre ascolto perchè implica impegno e anche sofferenza... è la differenza che c'è tra un'autostrada percorsa da tutti e un sentiero, SCELTO da pochi. S'illude chi pensa che l'amore sia solo gioia, quello è l'amore incondizionato ma non arriva in "omaggio" dopo un certo numero di relazioni... ci si arriva attraverso l'impegno e l'accettazione delle ferite da rimarginare... e quando bruciano, perchè sono arrivate in superficie, non si scappa. Oppure sì, ma non per sempre.
P.S. Nel libro si parla di Dio, Spirito Santo, Cristo, Espiazione, Crocifissione, Resurrezione ecc... ma non nel senso limitato e distorto che viene spesso comunicato dagli uomini, di chiesa e non... l'autrice lo spiega bene, proprio nelle prime pagine. Il Dio di questo libro è quello in cui non abbiamo mai smesso di credere perchè coincide con quello che siamo, tutti. Puoi chiamarlo Amore, se vuoi.

Ritorno all'Amore, questo è il suo titolo, parla di come tornare alla propria essenza divina, o almeno di entrarci in contatto. E' un concetto-cammino che cerco di vivere da diverso tempo, con cadute e riprese... l'autrice, Marienne Williamson, si concentra soprattutto sulle relazioni, ma anche sul denaro, sul lavoro e sul mondo in generale, inclusa quella cosa chiamata "politica"...
Direi che è un libro utile, soprattutto nel momento del bisogno! Cioè sempre... ma a volte il bisogno di capire si fa più potente... ad esempio (un esempio a caso!!!) può capitare che il tuo ragazzo ti lascia e che dopo qualche settimana ti ha già "sostituita" con un'altra. Bene, accettare il consiglio secondo cui tutti gli uomini sono stronzi? Mi dispiace ma a me non basta. Credo che tutti, relazione dopo relazione (oppure all'interno di una lunga storia), inizino a sentire un campanello d'allarme che riguarda soprattutto se stessi. Il punto è: lo ascoltiamo? Io ho deciso di ascoltarlo molto tempo fa ma forte come questa volta non aveva mai suonato. Quando senti il campanello non vuol dire che ti svegli in un attimo e stai subito bene! Ma almeno cerchi di alimentare il meno possibile i dubbi che inevitabilmente ti vengono sul valore della storia appena finita, sulla sincerità del sentimento e di quanto si è condiviso, nonché sulla persona che era con noi: lo avevamo conosciuto davvero? Mettiamoci il cuore in pace, non avremo mai la risposta e forse non è utile. Le domande da porsi sono altre: Perchè è successo? Quale parte ho avuto in tutto questo? qual è la lezione? Perchè, ricordiamolo, la lezione è sempre per noi. Certo, anche l'altro ha avuto le sue responsabilità ma è solo compito suo riconoscere la sua lezione e, se è sveglio, metterla in pratica.
Riporto un lungo passo del libro che ho sentito molto vicino alla mia esperienza e che di certo sarà vicino alla vita di tanti uomini e donne... e poi, di seguito, altre citazioni, più brevi... per darvi un'idea della ricchezza dei contenuti del libro.
"Qualche poveraccio avrebbe potuto dirmi: 'tesoro non ce la faccio a tornare domenica sera come ti avevo detto. Devo lavorare a un progetto. Non tornerò fino a martedì'. Bè, sarebbe stato come dirmi che il mio gatto era morto, o che il mio cane era in punto di morte. Il problema non era che quell'uomo sarebbe tornato a casa con qualche giorno di ritardo. Il problema era quello che provavo dentro di me sentendoglielo dire. Il mio cuore si riempiva di profonda disperazione, non riesco nemmeno a descriverla. Non mi stavo relazionando con quell'uomo, o con quella situazione. Mi stavo ricordano di tutte le volte in cui avevo sentito che non contavo, che non ero attraente, che qualcuno non mi abbracciava o non voleva più fare l'amore con me. Questa situazione riemergeva ora per farmi provare quel sentimento e per aiutarmi a capire che non aveva niente a che fare con il presente. Ho chiesto un miracolo: 'Sono disposta a vedere le cose in modo diverso, sono disposta a ricordare chi sono'. La risposta di Dio al mio dolore non sarebbe stata, al contrario di ciò che l'ego continuava a presentarmi come l'unica via dalla sofferenza, un uomo che mi avrebbe ripetuto 60 volte al giorno quanto mi amasse, e fossi meravigliosa e fantastica, e che poi mi avrebbe dimostrato coi fatti quanto fossi desiderabile, 2 o 3 volte al giorno. La guarigione, in verità, era destinata ad arrivare da uomini che non avrebbero tollerato (perchè nessuno può farlo) il mio stato di bisogno, o la colpa che avrei tentato di proiettare su di loro affinché i miei bisogni venissero soddisfatti. Ciò di cui avevo veramente bisogno era capire che non necessitavo di un uomo per soddisfare quelle che sembravano solo essere insaziabili esigenze emotive. Esse non erano reali, bensì un mero riflesso del fatto che pensavo di non essere perfetta. La salvezza sarebbe giunta soltanto se avessi abbandonato l'idea di non essere all'altezza. Difendendomi dalla possibilità di essere abbandonata, continuavo a ricreare le condizioni per esserlo".
Un altro pezzo che vorrei condividere è questo... e non vale solo per gli uomini...:
"Quest'uomo non andava in giro a fare del male alle donne con cattiveria. Desiderava sinceramente avere una relazione impegnata e autentica. Ciò che gli mancava erano le doti spirituali necessarie a fermarsi in un posto abbastanza a lungo da costruire qualcosa di solido con la propria compagna. Non appena scorgeva nella sua donna i difetti e le debolezze umane, scappava a gambe levate. La personalità narcisistica cerca la perfezione, ed è un modo per assicurarsi che l'amore non abbia mai la possibilità di sbocciare. Il picco iniziale può essere esaltante e allettante: ma il vero processo di crescita che segue la fase iniziale dell'attrazione può sembrare fiacco e troppo difficile per dedicarci impegno. Non appena l'altra persona viene vista come un essere umano vero e proprio, l'ego prova repulsione e vuole trovare qualcun altro con cui giocare".
Infine, un passaggio che trovo molto bello e vero:
"Chi ha molto da insegnarci spesso è anche chi riflette i limiti della nostra stessa capacità di amare; si tratta di persone che, in modo consapevole o inconsapevole, mettono alla prova le posizioni che abbiamo assunto a causa della paura. Ci mostrano i nostri muri. I muri sono le nostre ferite: i luoghi dentro di noi dove sentiamo di non poter più amare, con cui non riusciamo a connetterci in profondità, e in cui oltre a un certo punto non possiamo più perdonare. Siamo l'uno nella vita dell'altro per capire insieme dove abbiamo più bisogno di cure e per aiutarci a guarire".
Mi si dirà che non c'è bisogno di un libro per capire se stessi ma a volte le parole scritte in un certo modo nero su bianco hanno tutto un altro effetto... soprattutto se sono state scritte con il cuore. E poi, fidatevi, c'è sempre qualcosa che risuona con la nostra parte più profonda... quella a cui non diamo sempre ascolto perchè implica impegno e anche sofferenza... è la differenza che c'è tra un'autostrada percorsa da tutti e un sentiero, SCELTO da pochi. S'illude chi pensa che l'amore sia solo gioia, quello è l'amore incondizionato ma non arriva in "omaggio" dopo un certo numero di relazioni... ci si arriva attraverso l'impegno e l'accettazione delle ferite da rimarginare... e quando bruciano, perchè sono arrivate in superficie, non si scappa. Oppure sì, ma non per sempre.
P.S. Nel libro si parla di Dio, Spirito Santo, Cristo, Espiazione, Crocifissione, Resurrezione ecc... ma non nel senso limitato e distorto che viene spesso comunicato dagli uomini, di chiesa e non... l'autrice lo spiega bene, proprio nelle prime pagine. Il Dio di questo libro è quello in cui non abbiamo mai smesso di credere perchè coincide con quello che siamo, tutti. Puoi chiamarlo Amore, se vuoi.

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