
Le mani unte, i piedi unti, il volto unto, il corpo unto.
Lo senti subito che l'olio ti fa qualcosa, ti dà qualcosa, ti cambia.
Nel momento in cui l'olio finisce sui tuoi piedi senti che torni.
Eri in un posto lontano che non conoscevi e ora sei nel tuo posto.
Non sapevi di essere altrove, e inizi a capire perchè prima non stavi bene.
Perchè non c'eri.
Ora lo sai, ma non ti soffermi su quel pensiero.
L'olio non ti fa volare via con la testa, ti dà ciò che è tuo, ciò che sei, da sempre.
Non siamo nuvole, non siamo rondini, anche se il loro volo insegna.
I piedi sono radici, la nostra vita poggia sulla Terra e senza di essa non è vita.
E' illusione, è caos, spesso è schianto.
L'olio, frutto del frutto dell'albero, ci nutre di realtà, ricorda alle cellule il nostro spessore vitale.
Così che possiamo alzare le nostre braccia al cielo senza perdere l'equilibrio, sicuri delle nostre radici.
Così siamo morbidi come il salice.
Saldi come la quercia.
[P.s. Impressioni condivise dopo aver praticato un trattamento ayurvedico ad una persona.]
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