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Visualizzazione dei post da 2021

Il colore viola, tra storia, attese, vita, tarocchi

 Il VIOLA: attendere cambiando Adoro il colore viola e mi è sempre piaciuto notare come nella società esso sia odiato o amato, non ci sono vie di mezzo quando si parla di questo colore. Eppure pare essere il re della "terra di mezzo", di un luogo in cui si attende in mezzo a mille sollecitazioni. Colore che "porta sfortuna" sul palco scenico o colore della sapienza in quanto unione di rosso (l'umanità di Cristo) e di blu (la sua divinità)? Entrambi! Diciamo che i contesti di riferimento sono alquanto diversi e che tutto, come sempre, è collegato! Il viola è da sempre, in ambito religioso-cristiano, il colore della Quaresima, il periodo in cui si attende la resurrezione di Gesù dopo la sua morte. E' quindi allo stesso tempo il colore del lutto (è infatti dominante anche nei riti funebri) ma anche dell'attesa di un ritorno della vita. Indica quindi un periodo di aspettativa-trasformazione. Il motivo per cui è odiato/sconsigliato (ma molto meno del passato!...

Il tarocco di NATALE. Sguardo oltre, non ti curar di loro: Buon Natale.

Ho chiuso gli occhi e ho estratto una carta, non posso barare, è lui: l'arcano numero 4 L'IMPERATORE. Una carta all'apparenza non adatta al Natale, o almeno al clima di festa e brillantini a cui la società in cui viviamo ci ha abituato da anni: niente angeli, niente campanelle nè renne volanti... é la lucida e ferma presenza dell'imperatore. Quello che la carta ci suggerisce (in realtà lo suggerisce a me, io condivido con voi, e voi vedete se vi si risuona) è un Natale da vivere come un regno in cui regnare. Un Natale in cui meritiamo di sederci sul trono di quanto abbiamo conquistato, ma è necessario che non ci spostiamo, che teniamo alto lo scettro con decisione e che con lo sguardo in avanti, non ci voltiamo nè a destra nè a sinistra. Siamo Imperatori, per cui avremo il nostro Natale di lusso e svago (in qualsiasi modo la si intenda) ma lo avremo lì, nel nostro castello che non può, ora, rimanere senza di noi. La nostra presenza è necessaria, fuori l'aria che tir...

Cullati in mezzo alle galassie o sperduti nel nostro cuore?

Arrivano sempre "per caso"... e così in queste sere ho avvistato ben due stelle cadenti! Due grosse palle di fuoco che si sono spente lentamente! In mezzo allo stupore ho anche pensato che forse siamo nel bel mezzo di uno sciame di meteoriti... e ho immaginato la Terra che come una navicella si destreggia nello spazio in mezzo a mille ostacoli... E infondo è così, pensate a quale immenso campo di forze in equilibrio, mantiene in vita il nostro pianeta da millenni...  A come siamo cullati nel buio stellato in mezzo a milioni di pianeti e galassie. Mi sono venute in mente alcune letture sulla ricerca dell'origine dell'universo, al fatto che non è così diverso dal cercare il senso della vita e del cammino di ognuno di noi. I grandi scienziati di astrofisica guardavano (e guardano) così lontano perché mossi da un'mmensa urgenza interiore... un'indomita domanda che risuona così: chi siamo e da dove veniamo? Esplorare lo spazio, esplorare l'animo umano, cercare ...

Dentro al riflesso dove tutto nasce

Immagina che tutto quello che vedi qui, sia il riflesso di ciò che avviene altrove. Immagina che le regole del gioco ti siano oscure, che le formule di tutto ciò che accade non siano nella tua mano. Che tutto avvenga secondo piani che ci comprendono e ci superano. Che le apparenze ingannano sì, ma non secondo i tuoi ragionamenti. In questa immensa dinamica di riflessi come ti sentiresti? Un burattino appeso ai fili o un esploratore in cerca della magìa della creazione?  Addentrarsi nel mistero della vita. Questo conta. 

Le stelle sono eterne e la tua non cade mai

Quando ero piccola, mi mettevo stesa in terrazzo sotto le stelle. Ne fissavo una e aspettavo che cadesse ( 😃 ) allora il mio sogno si sarebbe realizzato. Poi mi perdevo in mezzo a tutte le altre stelle, inventando costellazioni della forma che vedevo io... un po' come si fa con le nuvole. Mi addormentavo fino a quando mi svegliava la brezza fresca della notte. Allora cercavo la mia stella ma non la ritrovavo. Mi consolavo dicendo che forse era caduta proprio mentre dormivo... e allora mi arrabbiavo perche' non l'avevo vista cadere. Rimanevo un altro po' a guardare il cielo, a godermi il volo di altre stelle che non erano quella che avevo scelto. E mentre ero lì, infondo speravo che la mia non fosse davvero caduta. Pensavo che fosse un peccato far cadere una stella per un mio desiderio. E poi pensavo che tutte quelle stelle che cadevano erano altri desideri di altre persone, che si avveravano. E pensiero dopo pensiero, perché già da bambina non ero capace a rilassarmi, ...

Insieme fuori dalla follia di questi tempi

Persone che si ritrovano la sera, che ascoltano un poeta-narratore del proprio territorio... la gente dei paesi vicini si riunisce e si ride insieme, perchè quel poeta è anche molto simpatico... l'ironia accende la serata e crea un piccolo prezioso fiume in cui puó scorrere anche un po' di nostalgia... Per qualche ora ci si dimentica del buio, si ride, si applaude, nell'aria brillante della sera... Dopo una giornata di caldo ci si rigenera il corpo, ci si rinfresca il cuore e l'umore sale e le cose sembrano meno difficili. E se riusciamo a mantenere questo guizzo acceso, allora, anche domani, tutto sará più possibile, se rimaniamo vicini, se continuiamo a guardarci e a sentirci, oltre le umane differenze. A cercarci. Le persone sono ancora vive, ne ho le prove. Ma bisogna non arrendersi al buio o agli abbagli che dividono e spengono il fuoco. Ps. Questo post riguarda un evento che si è tenuto prima dell'entrata in vigore del green-pass, quando ancora si poteva assis...

Casa: di cuore e discorsi da finire...

 Cosa succede con questi muri da cui volevamo scappare e che poi all'improvviso ci sono cari? Cosa succede con quelle scale retrò che non potevamo vedere? con quei pavimenti antichi di casa antica di famiglia antica... che quando entrava un amico ci veniva quasi spontaneo giustificarci: "è una casa di famiglia, è come una volta" Cosa succede che ora quel "come una volta" ci parla di vita, di forza, di amore? Cosa succede che ora quelle scale ci piacciono così tanto che diventono set dei nostri selfie? E sono anche più fotogeniche di noi. O___O Succede che forse sto diventando vecchia, mi dico. E quando ci si invecchia la roba vecchia piace!  Oppure, volendoci dare un tono e una scappatoia, senza negare l'inevitabile alchimia del tempo: succede che forse abbiamo iniziato a mischiare il gusto estetico con il sapore dell'amore, e la voglia di andare via con il desiderio di curare il proprio posto. Succede che il proprio posto non è fatto solo di luoghi, ma ...

Oltre obblighi e divieti, conta l'umano

Nonostante quello che ci dicono, che c'impongono, che ci vietano, l'amore che sentiamo dentro è la cosa più vera. Non importa cosa ci può dividere, le situazioni e le persone della nostra vita incarnano la nostra verità. I nostri momenti, le difficoltà, i racconti, gli sguardi scambiati, i ricordi di felicità e di dolore, il supporto, l'aiuto, la vicinanza, i sorrisi. Non m'importa del tg, non m'importa nemmeno dei post o dei commenti ai post. M'importa che quando vi incontro per strada vi guardo negli occhi, m'importa che ci sorridiamo e che ci vogliamo bene. M'importa dell'umano che ci portiano dentro. A chi non importa più di questo, allora non è più umano. Una lotta gentile deve attraversarci il corpo, unirci alla terra e al cielo, per non vacillare. Avanti. 

Tempo in libero componimento

In questa foto c'è mio padre. C'è nella mia gamba, come carne e coscienza. C'è nel gatto che gli portai nel periodo della malattia. A parziale tenero sollievo. C'è nel sassone che portò a casa quando era sano e forte. Appunti sparsi di un amato diario di famiglia che si ricompongono in una foto.... Com'ė vero che gli oggetti parlano, com è vero che i ricordi gridano, com è vero che tutto è intriso di tutto. Quel sasso non sarà mai solo un sasso. Ma nemmeno sarà un souvenir da legarsi al piede in memoria del passato. È un nucleo di energia, uno scrigno di racconti viventi, come il gatto tenero e ribelle, come la minima parte del mio corpo, assemblati in questa foto. Catalizzatori di salti nel tempo. E testimoni, allo stesso tempo, che il tempo non esiste. Solo stati d'animo, umori della mente, forme solide di coscienza... evanescenti, a tratti, in libero componimento.

Siamo fatti per cose grandi

Siamo fatti per cose grandi, come l'amore, la verità, la giustizia. Siamo fatti per andare lontano, per conquistare orizzonti dentro e fuori di noi. Siamo fatti di un'energia indomabile che a stento riusciamo a riconoscere. Siamo fatti per costruire mondi e rincorrere sogni immensi. Non è facile, ma non possiamo evitarlo, è la nostra natura. Non staremo mai fermi, non saremo mai uguale a ieri. Siamo fatti per grandi cose, ma le piccole ci aiutano a raggiungerle. Soprattutto una pausa caffè al mare. P.s. importante capirlo quando si è fortunati, se non altro geograficamente 

Sull'istinto e gli abbagli che si porta dietro

A volte si spiegano le proprie azioni con la frase "seguo il mio istinto". Ho il sospetto che non sappiamo più dove sia finito realmente il nostro istinto umano... la maggior-parte delle volte non è il nostro sacrosanto istinto che ci guida, ma il grumo di paure, insicurezze e condizionamenti che ci si sono attaccate addosso sul nostro cammino. Reagiamo d'istinto nel senso che siamo automatici: azione-reazione... e più c'è rumore, strappo, allontanamento... più ci sembra di autoinfliggerci, o di infliggere ad altri, una nobile lezione di vita. Che buffi che siamo, passatemi il termine, mi ci metto dentro anche io... in questo pentolone di uomini e donne d'istinto che si raccontano la storia del "faccio quel che voglio..."  Alla mia veneranda età, a cui purtroppo non corrisponde altrettanta saggezza... posso dire che l'istinto non è ciò che genera una reazione fulminea ai fatti che che viviamo, ma una voce profonda che ci può dire anche così: aspetta,...

Noi siamo l'universo: discorso allo specchio

Prima di andare via dalla spiaggia mi guardo allo specchio. Una piccola spaccatura avanza nel mezzo del labbro superiore, le zampe di gallina sono sempre più allegre dentro il recinto della mia faccia, i solchetti della fronte iniziano ad essere qualcosa che definirli "rughe d'espressione" non é più credibile. I pestoni persistono, ma quelli giuro che li avevo anche da bambina; l'orticaria, oggi accesa più che mai, insiste. Ci sono signore al mare che mi guardano indispettite come a pensare: "ma vé questa, si è tutta ustionata e si ostina a stare al sole". Vallo a spiegare che sto all'ombra e che è una cosa che ho da quasi  20 anni. Vallo a spiegare che i primi anni per la vergogna portavo la maglia a lupetto (senza maniche, sai che figa) pure d'estate, per non farla vedere. No, non lo spiego più. Questa è di certo una cosa bella, dopo i 40 tante cose ci concediamo di non doverle più spiegare (come ad esempio la sensata ragione di queste righe??). Mi...

Il nostro invisibile prolungamento

Dove va tutto la gioia, dove va tutto il dolore che viviamo negli anni della nostra vita? Dove va la speranza, la disillusione? Dove va la tristezza, la preghiera. Dove va questo corpo immenso di emozioni che nutriamo per tutta la vita? Viene semplicemente emanato da noi e poi si disperde? Cade a terra come l'acqua o come briciole di pane, che poi si leccano i cani nelle pozzanghere, o si mangiano i passerotti infreddoliti? Dove va l'amore che buttiamo fuori, quello che rimane inutilizzato? quello che muore dentro di noi? Bhe, quello forse marcisce e diventa rancore e insoddisfazione. Ma allora mi chiedo dove vanno il rancore e l'insoddisfazione? Domande assurde forse, domande inutili, rompi-capo senza meta. Eppure mi sorgono spontanee. Perchè? Forse perchè sento che nulla dev'essere sprecato, che ci dev'essere qualcosa che raccoglie tutto quello che straborda distratto da noi. Una forza che con il suo grosso braccio raccoglie tutto e lo distribuisce nel mondo, anzi...

Nella moltitudine dell'avversità racconta la tua verità

Quando sei pronta a parlare, parla. Fallo in ogni modo: scrivilo, disegnalo, raccontalo. Non importa se ancora non sai chi sei. Se ancora non sai cosa farai. E non importa se non sai queste cose e hai superato i 40 (come me). Non importa se hai superato i sessanta o i settanta. Non importa il tempo quando hai qualcosa da dire. E se solo ora, dopo decenni, questa cosa da dire ce l'hai sulle labbra, significa che ora, e non prima , e non dopo, deve uscire. Esprimi quello che vuoi esprimere, tira fuori quello che vedi e che altri non vedono. Libertà d'espressione, libertà di parola, libertà. Vita. Non ti trattenere, non chiederti se è politicamente corretto quello che vuoi dire. Non aspettare di verificare se è vero. La verità, singola non esiste. Se troverai un'altra verità sarà sempre al plurale. Saranno verità di altri. La tua verità non è alternativa alle loro, è semplicemente, e potentemente la tua. E in qualche luogo c'è qualcuno che la pensa come te e che pensa di e...