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Visualizzazione dei post da 2020

Sul Natale personalmente mi faccio delle domande pazzesche, e voi?

Chissà come sarà il Natale di chi non è più con noi su questa Terra? Ogni tanto in questi giorni me lo chiedo. E' il secondo anno senza mio padre, il secondo albero che non addobba, il secondo presepe che non allestisce (lui che era maestro di entrambi!), e una quantità imprecisata di torrone, panettone e cioccolato che non condivide con noi. E tutto il resto. Oggi più dell'anno scorso mi chiedo questa cosa: com'è il suo Natale ora? Esiste un Natale? Esiste lui così come lo conoscevo? Che cosa pensa vedendoci tra acquisti e mascherine? Ci vede? Sappiamo che è impossibile indagare il mistero dell'Aldilà con un post di un blog, ma se nemmeno tentassimo di dare forma agli enigmi interiori, allora credo che ci atrofizzeremmo, forse diventeremmo dei cactus, pieni di spine... ma senza fiori così belli, come solo il cactus vero sa fare! Dunque, di ritorno da questa mia divagazione, mi chiedo: com'è il Natale di chi ci guarda da lassù? E poi subito dopo mi chiedo: coloro ch...

Storia dignitosa di piccole goccioline di pensiero

Nell'eco di qualcosa che hai perso. Nel vuoto che non si riempie, in cui tutto continua a scorrere senza che nulla rimanga. Nella cosa rotta che non si ripara, che non si butta via ma che non serve più a nulla. Nel persistere di ciò che non chiediamo e nella mancanza arrogante di ciò che desideriamo. Nell'immobilità di un grigiore muto, inamovibile e ostinato, senza l'eleganza e la consolazione del silenzio. In tutto ciò, mi chiedo cos'è la vita, che forma assume nel suo essere sempre presente? Me la immagino così: come goccioline di vapore che rimangono sospese nell'aria o appoggiate ad ogni millimetro di cose, di fatti, di luoghi. Sono ovunque, in mezzo a rovine insignificanti e senza dignità, nei freni a mano dei sogni, nelle grinze di sentimenti antichi, nelle code dei ricordi, negli abissi della paura, nelle mappe sbiadite in cui ci perdiamo. Queste goccioline sono la nostra mente: è il pensiero presente in ogni tempo. Senza sosta insiste su tutto. La vita è qu...

Quel magnifico giorno in cui tutto è marcio e non ti trovi più

I giorni cadono come foglie morte, le cose cambiano come sotto ad un fiume in piena senza interpellarti, oppure piano, quasi marciscono, come sotto l'azione di qualcosa di lento e malefico. Qualcosa che ti fa sembrare tutto uguale, e invece no, tutto peggiora, nel senso che si spegne, sfiorisce. Ci sono attimi che apri gli occhi e capisci che razza di brutta cosa sei diventata, anzi non capisci proprio, nel senso che non riesci a definirti. Ti cerchi, allo specchio o nel suono della tua stessa voce, ma non ti trovi. Poi, sgomento, ti rendi conto che non sai neanche come cercarti, perchè non sai cosa cercare, non sai chi sei. Cosa sei. Ecco perchè tutto è marcito. Ecco perchè i giorni si sono putrefatti sotto ai tuoi occhi, il tempo è un mattone che ti schiaccia giorno dopo giorno, li hai tutti in testa quei mattoni. Cavolo, sei bravo, almeno li tieni in equilibrio, sono così tanti! Eh no, sono tutti dritti in colonna quei mattoni perchè qualcuno (o qualcosa) li ha cementati e perch...

Se non sai chi sei e sei insoddisfatta, va benissimo.

Seria o comica? Poetessa o buffona di corte? Timida o determinata? Insomma, chi sei, cosa vuoi nella vita? Essere felice, va bene come risposta? Non è sufficiente, pare. Cosa voglio nella vita? Nel senso che dite voi, non lo so. So che amo quello che faccio e voglio farlo sempre meglio, so che amo anche altro e sicuramente, per tutta la vita, farò anche altro, sempre. O forse no. Non lo so, non so se sono più seria e più comica. E poi cosa vuol dire seria? Cosa vuol dire comica? “Miriam dovresti fare zelig” ogni tanto mi viene detto, di fronte alle mie gag, che giuro, mi escono dal cuore. “Miriam dovresti scrivere un libro” di fronte ad alcuni post particolarmente impegnati, che giuro, mi escono dal cuore. E ci ho provato a scrivere un libro, ci provo, sempre. Inizio a scrivere qualcosa di appassionato e drammatico, vado avanti per un po' di pagine, poi ad un certo punto viro verso l'ironico, addirittura verso il comico. Allora cambio registro, “scriverò qualcosa che...

Fai con le persone come fai col mare

  In questa estate ho ascoltato il mare in tutte le sue forme: sereno, arrabbiato, imbronciato, annoiato, allegro. L'ho amato sempre, e sempre ho sentito il desiderio e il bisogno di immergermi nelle sue acque. Ho abbracciato con gli occhi il suo orizzonte, accarezzato le sue onde, scrutato i suoi fondali in condizioni non sempre limpide. Ci sono stata sempre, in quel mare. Allora oggi mi chiedo: forse è così anche con le persone? Forse è la stessa cosa che facciamo con le persone che amiamo o che, probabilmente, facevamo e che ad un certo punto (a volte) abbiamo smesso di fare. Oppure qualcuno ha smesso di farlo con noi. Cosa? esserci, sempre, ascoltare, sempre, amare, in ogni condizione. A tutti i costi, immergersi nell'altro, scrutarlo in profondità, anche con il cuore mosso, l'animo in fiamme, o, peggio, spento. Sì, questo è il comando che mi do, oggi, alla vigilia dell'autunno: fare con le persone come si fa con il mare. Farlo anche con i sogni, i progetti, le stra...

Cartoline dall'Estate in riviera adriatica, tra bellezza e saggezza

L'estate si finendo, anche se continuo ogni giorni ad andare al mare, almeno per una passeggiata, almeno per vederlo. Mi ha tenuto compagnia per tutta l'estate, e a voi? Mi mancherà ma gli ho promesso che tornerò anche durante l'inverno per cantare tra me e lui la canzone di Loredana Bertè "Il mare d'inverno" e fare altre passeggiate, tra tronchi depositati dalle onde sulla sabbia, e i cani contenti accompagnati dai loro amici umani. Mi porto a casa numerose cartoline di questo mare di Romagna tra Rimini e Gatteo mare, in quella striscia chiamata Bellaria Igea Marina, soprattutto mi sono rimaste negli occhi le immagini del mattino presto insieme a tante perle di saggezza: - gli sdrai lasciati legati alla rete la sera prima per averli pronti all'uso - gli ombrelloni pure, lasciati piantati, così il posto è prenotato no? - la camminata in acqua che fa bene alla circolazione, come insegnano le signore di una certa generazione, e comunque fa bene a tutti! -...

Lavoro: servono Idee? Fate qualcosa che sembra inutile

Oggi mi gira così: vi scrivo di lavoro e pubblico la mia faccia in pausa! Abbiate pazienza! E datemi un minuto di tempo per spiegarvi... Ci sono giorni che siamo a corto di idee. Vi capita mai? Ci mettiamo al computer oppure dietro al nostro banco del bar, o davanti alla vetrina del nostro negozio, o nel nostro studio, sulla sedia, sulla poltrona, al tavolo, a sedere su uno scatolone di materiale appena arrivato... Non importa dove siamo ma quel momento arriva, sempre: NON HO PIU' IDEE da cui partire per proporre al meglio ciò che vendo o faccio, ci vorrebbe qualcosa di nuovo ma proprio non riesco nemmeno ad immaginarlo. Mettendo in chiaro che "qualcosa di nuovo" spesso non serve, è comunque segno di vita e preannuncio di possibile successo, avere almeno qualche idee su cosa fare, o no?  E dunque ci sono momenti in cui queste idee proprio non ci sono, e ci trasciniamo a fare e rifare le solite cose senza entusiasmo e un minimo di grinta speranzosa! Dunque la cosa ...

Nelle ciglia del tempo, ai confini delle stagioni

Oggi al mare ho sentito l'autunno bisbigliare: "Sto arrivando". L'ho sentito nella brezza, più tesa e fresca, l'ho visto nella luce, meno calda e più abbagliante. Si sente e si vede: l'estate ha iniziato il suo commiato e l'autunno ha già messo un piede in mezzo alla porta e presto entrerà. Ci saranno ancora giorni di sole, l'estate ci cullerà ancora un po', con la sua veste più leggera e rassicurante. Ma ormai è fatta: l'occhio del tempo ha fatto il suo battito e noi siamo già in mezzo alle ciglia dell'autunno. Questo palpito diventerà un abbraccio di foglie e di nuvole. E poi, si spera, di neve. Voglio danzare coi giusti pensieri in mezzo alle note di questa canzone eterna. E tu? Voglio esserci con tutta la faccia in questo vento. Voglio stare dritta con tutta la mia persona in questa invisibile corrente. Voglio scoprire e sentire che ne sono parte. E tu?

Quello che non riusciamo a dire: liberiamo le parole!

Perchè è così difficile trovare le parole per le cose più importanti della nostra vita? Perchè passiamo le giornate a riempire d'aria la bocca e di suoni l'aria, parlando di tutto, ma releghiamo nel silenzio ciò che invece andrebbe urlato? Chi di noi non ha almeno un paio di questioni rimaste annodate nella gola? Situazioni sospese con qualcuno o qualcosa, veri e propri buchi neri in cui ogni azione comunicativa è pietrificata? Forse nessuno. Credo ci siano tre diverse fasi di blocco e ognuno di noi può trovarsi in una di esse: 1: la fase in cui l'argomento è un tabu assoluto, non viene praticamente pensato e quindi non si prova nemmeno a cercare parole per parlarne! 2: la fase due inizia quando alcune parole iniziano a circolare in testa ma in modo caotico, quasi come un'ossessione che alimentiamo ma da cui cerchiamo di sfuggire. Un parlottio nella mente ci racconta di qualcosa a cui dobbiamo pensare seriamente! 3: in questa fase le parole sono tante e ogn...

Riviera romagnola, cronaca di una mattina d'agosto

 Arrivo in spiaggia presto e scopro mondi che ignoravo o che avevo relegato nell'inconscio. Non mi ero mai accorta che si consumano drammi h24: discussioni sui metri da lasciare tra le postazioni-tintarella, gente reduce dal turno di notte per occupare il proprio metro di spiaggia libera, uomini e donne che passeggiano con cani bellissimi e facce incazzatissime.  Tutto questo davanti al silenzio del mare baciato dal sole, che alle sette del mattino fa già sudare come una "bestia". E pochi metri più in là, tutti questi folclorici (e umanissimi) mondi si ritrovano al bar dello stabilimento più vicino. File per le brioche, con o senza mascherina (indossata in varie modalità secondo la moda estate 2020), qualche bambino che ancora con le "caccole" agli occhi reclama già il suo gelato (siamo in vacanza, ne ha diritto dai!!), caffè e cappucci, e bestemmie del barista al quale non torna il conteggio delle paste consegnate.  Ce n'è per tutti i gusti ed è bel...

Non è normale perdere più tempo a giudicare che a vivere

 La normalità è quella cosa che ci creiamo noi, è quel posto in cui ci sentiamo normali, a posto. Normalità in senso assoluto non esiste, anche se abbonda sulla bocca di tanti. Ma ha in sé qualcosa di vero, di rassicurante, di necessario. Il punto è che è sempre diversa ed è giusto che sia così: non dobbiamo essere normali per gli altri o sforzarci di rispondere all'immagine di normalità che la società si aspetta (o parte di essa!) perchè alla fine è come voler diventare simili ad un fantasma, perchè la Normalità con la N maiuscola non esiste (mentre i fantasmi forse sì!).  La normalità è con la "n" minuscola, perchè è qualcosa di semplice e piccolo, di nostro, è testimonianza di libertà, di vita... tutte cose che si scrivono con la lettera minuscola perchè non sono nomi "propri" di qualcuno o qualcosa, sono nomi comuni, sono diritto di tutti e per tutti diversi. Non voglio fare un inno alla "anormalità" perchè la normalità va bene! E' normali...

Comunicare il proprio lavoro: L'importanza delle cose che non sono importanti

TUTTO E' IMPORTANTE, anche ciò che non lo è, o che sembra non esserlo! Ma a volte bisogna scegliere su cosa concentrarsi di più! Ci sono tantissime cose sul lavoro (in questo caso, nella sua comunicazione) che non sono importanti ma che lo sono! può sembrare un controsenso ma non lo è. quanti aspetti nel nostro lavoro quotidiano potremmo fare meglio o peggio? tantissimi. Ce ne sono alcuni a cui diamo attenzione, mentre altri no. e viceversa ce ne sono altri che tralasciamo su cui invece i nostri "concorrenti" magari ci perdono ore. Il segreto è capire su quali puntare:𝗖𝗢𝗦𝗔 𝗙𝗔 𝗟𝗔 𝗗𝗜𝗙𝗙𝗘𝗥𝗘𝗡𝗭𝗔? e' il grande mistero che in parte rimarrà tale! Sappiamo che è impossibile fare tutto benissimo o con la massima attenzione, studiare ogni cosa per filo e per segno. ma sappiamo anche che se "molliamo troppo la presa" le cose iniziano a sfuggirci di mano e ad andare... altrove! Vietato dire (e fare!): "ma si dai che va bene", ...

Lavori che scompaiono, attività dimenticate: Coi social avete provato?

"Basta poco". Non sempre, ma a volte sì. Devo dire la verità, da quando mi occupo di comunicazione, nel mio piccolo, ho capito che a volte, davvero, "basta poco". Come sapete dai miei post precedenti, sono una grande sostenitrice della costanza e dell'impegno, del mettersi in gioco seriamente, per cui quando dico che a volte basta poco, lo dico, naturalmente, con i dovuti "filtri" e distinzioni. Quando dico così mi riferisco soprattutto a progetti giáesistenti, avviati, ad attività che sono sul mercato da anni, magari con una rispettosa storia di famiglia alle spalle e che, nell'ultimo periodo sono finiti in un'ombra spesso incomprensibile. Il fatturato è calato, la concorrenza, spesso meno esperta, li sta facendo abissare. Mi riferisco a ciò che mi capita di vedere coi miei occhi: negozi e laboratori artigianali sfiorire in modo silenzioso quasi senza un "perchè" (in apparenza!). Il perchè in realtà è evidente: nessun tipo ...

Comunicare il proprio lavoro: entriamo nel mondo blu di Facebook!

Come promesso (diverse ere fa) eccoci a parlare di Facebook, il sociale dei social, colui di cui non si può fare a meno! No, non è vero, i tempi sono cambiati, ma dovendo fare post abbastanza generali (per ora), direi che alla maggior parte della attività lo consiglio! Nel post precedente ( https://miriamfusconi.blogspot.com/2020/05/lavoro-e-comunicazione-sette-punti-per.html ) abbiamo fatto una panoramica di quello che occorre per partire con la comunicazione del proprio lavoro. Oggi facciamo il primo passo dentro al primo social che affrontiamo: Facebook. Chi non ha ancora una pagina Facebook si affretti a crearla, si affretti nel senso di iniziare a lavorarci, non di farla in fretta! In fretta le cose non vengono mai molto bene. Anche se la fortuna può aiutare! Non parliamo di come tecnicamente si apre una pagina fb, il web è pieno di blog che lo spiegano, i tuoi amici possono spiegartelo e comunque rimane una delle cose più intuitive (e guidate) al mondo!. Parliamo dei co...

Piccoli passi verso grandi sogni

Nella foto mia madre e mia sorella Quando abbracci qualcosa di grande e decidi di farlo tuo. Quando scegli di perseguire un traguardo lontano o un sogno più grande di te. Si, quando sei lì e hai quasi paura, ma senti anche la giusta carica. Ecco, allora ti accorgi che in te matura e cresce l'interesse per ogni "piccola" cosa, ogni parola, ogni gesto, ogni fatto di queste quotidianità, troppo spesso fraintese, non viste. Quando punti al grande, il piccolo è il tuo cibo quotidiano. Ogni gradino ti aiuta ad arrivare. Non buttarlo. #avanti (anche perchè, pur volendo, indietro non ci vai)

Il dolore insegna più della gioia... perchè?

S'impara vivendo che il dolore insegna più della gioia. Prima è un punto di domanda, un dubbio. Poi il pensiero diventa esperienza, le risposte s'incarnano negli accadimenti della vita. Ed è così: la sofferenza insegna e ispira. Perchè? E' forse la gioia meno importante? Eppure la perseguiamo tutta la vita. Mi sono fatta spesso queste domande, soprattutto in questi ultimi anni in cui la vita mi ha presentato prove costellate di emozioni non facili. E la risposta che mi sono data, e che di certo muterà col tempo, è questa: La gioia distrae, la gioia è una cosa che vivi mentre non te ne accorgi. Mentre lei c'è, noi, spesso, siamo altrove. Il dolore ti costringe alla presenza, ti spinge a trovare soluzioni interiori. Ti porta a sperimentare risposte, adattamenti, che spesso hanno l'abito della poesia, sotto varie forme. La sofferenza ha la capacità di farti resistere nel momento presente e allo stesso tempo di mandare la tua coscienza in cerca di aiuto in un altr...

Dentro i muri dell'impossibile

Le strade dell'impossibile sono muri. Cerchi di camminare ma sei cementato. Non vedi orizzonti, nessuna direzione tra cui scegliere. Il tuo volo si è spezzato, la tua corsa si è bloccata, sei immobile e non sai nemmeno da quanto tempo. Stare immobile non è la soluzione ma ogni movimento è impedito. Una cosa ti è rimasta da fare: chiedere gli occhi e respirare. Non è una scusa per non fare nulla, non devi dormire, non puoi, se no il muro t'ingloba. Se stai attento, quando chiudi gli occhi puoi vedere ciò che ti sembrava non esistere: finestre, porte, orizzonti. Puoi farlo, puoi iniziare a tracciare una porta dove sembrava esserci solo un muro. Se sei lì in quel muro allora vuol dire che in te giace la forza per andare oltre. Non importa come: puoi abbatterlo, sorvolarlo, attraversarlo o scoprire che non esisteva. La forza che ha creato il muro è la stessa forza che ti fa creare la porta. Avanti.

Lavoro e Comunicazione: sette punti per i primi passi

L'ALFABETO della COMUNICAZIONE. I SETTE PUNTI PER I PRIMI PASSI Come promesso nel precedente post partiamo da zero: Come dare o ridare vita ad un "ecosistema" comunicativo lasciato indietro o ignorato del tutto fino ad oggi? Allora: "In principio fu..." IL COSA e IL PERCHE'... Cioè, guardiamoci in faccia: sappiamo fare una descrizione chiara del prodotto o del servizio che vogliamo vendere? sappiamo raccontare a cosa serve? Abbiamo bene in mente il motivo o i motivi per cui le persone dovrebbero sceglierlo? Ognuna di queste domande potrebbe essere l'inizio di una tesi di laurea perchè per ogni risposta si potrebbero generare tantissime altre domande e tantissimi tipi di risposta. Ma dovendo semplificare, diciamo che l'importante è avere in mente le risposte nella maniera più chiara possibile (poi magari in futuro scriveremo un post specifico su questo argomento che qui al momento ha una funzione solo introduttiva). Dopo aver provato...

Dov'è lo spazio per il nostro amore?

Nel sogno della notte. Negli anni di un'altra realtà? Oppure in una culla che giace al buio, in un angolo nascosto della nostra psiche? Un germoglio in una terra dimenticata. O pioggia in una terra da conquistare? La nostra storia amore mio, è nel divenire, in quella dimensione dell'esistere che ancora non abbiamo scoperto. Miriam

Dedicato a chi s'incendia con le parole

Tra gli spazi scivolo, saltello tra le virgole, riposo appoggiata alle parentesi. Metto chilometri e chilometri tra me e il famoso "qui e ora". Mi stacco, prendo le distanze, mi volto e vedo la mia vita, piccola e lontana. Proseguo, accelero, corro, butto giù le braccia, mi piego, sono un animale velocissimo, non mi fermo. Alzo tutto, divento un missile, sotto di me le pagine sono montagne. E vedo mille cose, e vivo mille vite. Lascio città caotiche, strade, praterie, boschi, a migliaia. Ponti e oceani. Ad ogni metro che percorro perdo un pezzo di me, componenti tecnologici a galleggiare nello spazio. Sgancio chili di angoscia, rabbia, disperazione. Ogni parola entra dagli occhi, mi trapassa il cervello e mi rimbalza in tutto il corpo. Scintille di energia mi rendono elettrica. Prendo fuoco, rallento, mi spengo, riposo, torno in dietro. Sono sfinita, arrivo alla fine, che era il mio inizio, con l'incendio nel cuore. La mia vita è ancora lì, ferma, ...

Comunicare il proprio lavoro: si riparte bene?

A B C della comunicazione #1 Siamo pronti? Siamo giunti alla riapertura quasi totale delle gabbie, così come ci piace dire (con un po' di amara ironia) in questi giorni. Tantissimi professionisti e attività sono ai blocchi di partenza, accendono i motori, oliano gli ingranaggi! Ci siamo preparati con mascherine, guanti, gambali, grembiuli, visiere, spray, termo-scanner, plexiglas di varie misure. Abbiamo messo distanze tra mobili e persone, messo in fila gli appuntamenti, svuotato le sale d'attesa. Siamo pronti. Fiduciosi o spaventati per il possibile vuoto pneumatico dei nostri business? Arriverà subito il virtuoso rimbalzo del consumi o sarà il deserto? Oppure, forse, come sembra, sarà una via di mezzo: qualcosa si muove ma lentamente. Spero davvero che chi non aveva ancora un minimo di vetrina on-line del proprio lavoro, dopo due mesi di quarantena se la sia creata. Almeno l'ABC! Perchè il Covid ha accelerato dei processi che comunque erano in atto: non p...

E-COMMERCE: terrore e voglia di provarci!

Allora, oggi voglio provare a mettere lo zampino dentro il settore della vendita on-line. Chi non ha mai pensato di provare a tuffarsi dentro questo business? Molti ci provano con leggerezza e fretta e vedono che non è così semplice e immediato avere dei risultati (ma questo vale per tutto); altri non ci provano nemmeno perchè terrorizzati dai misteriosi meccanisci tecnologici che occorrono; altri ancora partono alla grande, con il giusto consulente, il giusto prodotto e un bel po' di risorse da investire nei migliori strumenti on-line sul mercato (ma si tratterà di vedere se sono costanti). Poi c'è la categoria di mezzo, quella più varia e ricca di possibilità che definirla categoria non è nemmeno corretto, cioè coloro che ci provano con la dovuta preparazione e facendo un passo alla volta. Tra questi ci sono persone che stanno facendo e-commerce e neanche lo sanno. Per capire questa cosa è necessario sfatare un mito: E-COMMERCE non significa necessariamente avere da s...

Fuori dal Covid, insieme: nessuno sporcherà il nostro sforzo

𝐂𝐢 𝐬𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐠𝐢𝐨𝐜𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐥'𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐛𝐫𝐢𝐜𝐢𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐢𝐝𝐮𝐜𝐢𝐚, 𝐞 𝐬𝐭𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐟𝐚𝐜𝐞𝐧𝐝𝐨 𝐮𝐧𝐚 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 Noi che facevamo fatica a fare la fila anche ai botteghini dei cinema e dei concerti, che se proprio la facevamo, la facevamo a raggiera o a fiore che sboccia! (ah il caos, ah la creatività!). Noi, ora facciamo la fila anche al mercato! Oggi nella mia città va in onda il primo mercato al tempo del Covid: solo bancarelle di generi alimentari e piante (mi pare), ingresso contingentato e solo un'entrata, il resto è transenne, fasce bianco-rosse e qualche agente a controllare. E naturalmente lei: la fila. Questa cosa aliena con cui anche noi italiani abbiamo iniziato a prendere confidenza, anche a richiedere e ad esigere. E poi i bar del centro, con i lavori in corso o aperti solo per asporto: una mano con il bicchierino di caffè si sporge dalla vetrata per servire il signore in bicicletta. L'atmosfera è surreale, quasi pi...

Il mio giardino segreto

CASA SPLENDORE, io la chiamo così. È a pochi passi da dove abito. Non è una villa, non è un castello. È una casetta con un giardino di medio-piccole dimensioni ma con una magica sincronicità. Quella della natura e dell'uomo che la abita in armonia. Mi fermo sempre a guardare quei metri popolati in ogni stagione da fiori diversi.  Si può vedere il passaggio di testimone da un angolo all'altro del giardino. C'è il tempo delle viole, delle calle, dei tulipani, delle margherite... C'è sempre una meraviglia attiva!  Ora è il tempo del glicine! Ammirate gente, ammirate. Non conosco la persona o le persone che ci abitano, non le ho mai viste. Come se curassero il giardino in segreto o come se vivesse di vita propria! Magica vita! Ognuno di noi ha un suo giardino segreto, non solo nel cuore, anche fuori, davvero! Vi aspetta! Fatti trovare! ;-) Miriam

Il mio secondo video su You tube: il mondo di prima? no grazie!

Ho un timore che sfiora il terrore: che dopo il Covid torni il mondo di prima. No grazie: vorrei un mondo migliore. Non lasciamo che la nostra sostanza di altruismo e solidarietà venga sepolta dall'egoismo e da chi ci guadagna sopra. Grazie, alla prossima!  Se volete scrivermi: fusconimiriam@gmail.com

Il mio primo video su You Tube: proviamo?

E alla fine mi sono decisa, risbarco su you tube! Voglio superare le 13 visualizzazioni di 8 anni fa quando caricai una sorta di carosello di foto (che ho opportunamente cancellato proprio ieri!) Ottimo trampolino di lancio no? Proverò a dare forma ironica (la mia) a contenuti seri (anche)... lo faccio col cuore ci metto questa mia faccia! O___O Vediamo dove vado a finire!  [Sì lo so, la strada è lunga per fare un video decente!] Grazie se vorrete vivere questo cammino audiovisivo con me! Miriam

E dopo il Covid? lavorare con amore

LA QUALITA' al CENTRO... e lavorare con amore! Sì, anche dopo il Covid! La comunicazione migliore è quella che comunica un lavoro di qualità. Non esiste strategia di social-marketing o di e-mail-marketing o di altro metodo, che possa trasformare in buono un lavoro fatto male (e infatti non è la comunicazione di cui mi occupo). Può ingannare per un po' ma poi viene smascherata. Non si pensi che dopo l'emergenza Covid, visto che le persone avranno una gran voglia di uscire e andare per negozi, e vivere esperienze... saranno tutti ciechi alla differenza tra una cosa brutta e una cosa bella, tra un lavoro fatto con cura e uno fatto come civetta per il mercato e basta. Lasciando per un attimo tra parentesi il fatto che molti avranno meno soldini da spendere (che rimane una questione scottante), chi potrà farlo cercherà ciò che più gli piace, e la qualità rimarrà una via vincente. Questa lezione l'ho "re-imparata" durante queste settimane nelle poche occ...

Il virus non fa distinzioni, l'uomo sì

Li abbiamo messi negli ospizi e poi li abbiamo fatti morire. So che non è una sintesi politicamente corretta, che le eccezioni sono mille e che la situazione è molto complessa, ma il messaggio sociale che si eleva al cielo è questo: i nostri anziani hanno costruito il nostro benessere e noi non siamo riusciti a proteggerli. Il virus è più cruento con i deboli, ma una buona risposta sanitaria e organizzativa fa la differenza. Il virus non fa distinzione di censo o nazionalità, ma la povertà o la ricchezza di un nazione, sì. Gli anziani, gli immuno-depressi, i poveri (di ogni paese del mondo) sono state e sono ancora le vittime "preferite" di ogni calamità. Forse non si poteva impedire l'arrivo del virus, ma le sue conseguenze sono il riflesso del livello di umanità che abbiamo raggiunto sulla Terra: molto basso. Una società che non riesce a proteggere i più deboli è una società deviata. L'umanità è da molti anni malata di egoismo e avidità, nasconde gli e...

Lavoro Post-Covid: State preparando il vostro ritorno?

Nessuno di noi è stato con le mani in mano, a guardare i bollettini al tg con uno spritz in mano. Siamo arrivati fin qui, e ora? Abbiamo fatto di tutto per far continuare il nostro business tra un decreto e l'altro. Abbiamo provato a stare aperti fino alla fine e a fornire servizi in ogni modo. Ma poi, ad un certo punto, ci siamo dovuti fermare o comunque ridurre notevolmente il lavoro. Abbiamo portato in rete tutto quello che si poteva portare, con skype, zoom ,meet, whap e chi più ne ha più ne metta. Ma diciamoci la verità, la maggior parte di noi era impreparato a traslocare in rete così in fretta e in modo decente. Risultato: lavoro fermo, o quasi. Fanno eccezione i settori sanitari ed alimentari, e pochi altri. Fanno eccezione chi già lavora molto "on-line" e chi non lavora mai, fortunati o sfortunati che siano! Così ci siamo rimboccati le maniche a almeno, abbiamo provato a tenere accese le vetrine : articoli, post, fotografie, notizie, consigli, video, ...